La presidente della Camera Civile di Messina spiega i "buchi" della riforma della giustizia, a poche settimane dall'avvio
di Alessandra Serio, montaggio e riprese di Matteo Arrigo
MESSINA – Allarme della Camera Civile di Messina sulle prime settimane di applicazione della riforma della giustizia Cartabia. Che lascia troppi buchi normativi, spiega la presidente Rosaria Filloramo, e in sede di applicazione ha già presentato alcuni effetti paradossali. Un esempio limite, quello citato nel titolo, ma non del tutto improbabile, è legato all’applicazione del piano genitoriale.
Nell’intento di limitare i casi di lite tra i coniugi in sede di separazione e divorzio ed accelerare l’intera procedura, per esempio, il piano impone di prevedere una serie di consensi anticipati, da parte del coniuge a cui non è affidato in via principale il figlio, alle attività e frequentazioni.
Ma sul piano pratico, con bambini e giovanissimi, è possibile ciò, o i contrasti si aumentano? Ci sono poi i rischi di invasione della sfera privata dei cittadini. Sono queste alcune delle riflessioni e domande che pone la presidente della sigla dei civilisti, che chiede un tavolo tecnico di confronto urgente ai vertici del distretto giudiziario di Messina e degli interventi, legislativi o regolamentativi, al Ministero. “Stavolta dopo un confronto con la categoria degli avvocati”, avvisa la presidente.