Tra un anno il dibattimento sul bando regionale per il collegamento delle isole minori. Alla sbarra Franza, La Cava e altri manager
MESSINA – Sarà il vaglio processuale a stabilire se effettivamente la gara regionale per i collegamenti con le isole minori è stata “truccata” per favorire le società dei Franza. Il giudice per l’udienza preliminare Monia De Francesco ha accolto la richiesta del pubblico ministero Roberto Conte, titolare dell’inchiesta sin dall’inizio, ed ha rinviato a giudizio tutti gli indagati: Vincenzo Franza, presidente del Cda di Caronte & Tourist, Edoardo Bonanno amministratore delegato della stessa società, Sergio La Cava e Luigi Genchi, già amministratori della “Navigazione generale italiana Spa” incorporata nel 2017 dalla Caronte & Tourist. Truffa e falso i reati ipotizzati a vario titolo, fino alla fine del bando, ovvero fino al 2023.
E’ davanti ai giudici del tribunale quindi che si difenderanno i manager, difesi dagli avvocati Alberto Gullino, Anna Scarcella, Francesco Mucciarelli, Antonio Roberti, Carmelo Peluso e Giandomenico Caiazza. La prima data del processo è stata fissata per il gennaio 2025.
L’indagine della Gdf è sfociata nel sequestro a carico della Caronte, diventato definitivo a dicembre scorso dopo che la Corte di Cassazione ha respinto le istante di tutti gl interessati, compresa la stessa società che aveva chiesto la revoca del congelamento” di parte del patrimonio aziendale.
Per la Procura di Messina il servizio di traghettamento da e verso le isole siciliane era effettuato con navi non idonee. Dopo gli accertamenti a più riprese sono scattati i sequestri, ammontanti complessivamente a circa 30 milioni di euro.
