Trasferta nel catanese per un Savio carico di entusiasmo

Trasferta nel catanese per un Savio carico di entusiasmo

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venerdì 23 Novembre 2012 - 11:22

L’esordio con vittoria è stato metabolizzato in poche ore da Schifilliti e compagni che hanno ben presto rivolto le attenzioni alla partita contro la Gupe

La prima trasferta di campionato bussa alle porte del Savio. Dopo la vittoria colta al debutto tra le mura amiche del PalaJuvara con Brolo, la formazione maschile guidata dal tecnico Giovanni Russo è attesa sabato prossimo da un impegno esterno contro l’Asd Gupe Volley Catania. Una gara, valida per la seconda giornata del girone B di serie C, che la comitiva messinese affronta fiduciosa nei propri mezzi e galvanizzata dalla convincente prestazione della settimana precedente. Allo stesso tempo si è consapevoli che il percorso avviato è ancora solo alla fase iniziale.

L’esordio con vittoria è stato metabolizzato in poche ore da Schifilliti e compagni che hanno ben presto rivolto le attenzioni alla partita contro il team etneo: un complesso giovane ma coriaceo che dopo la sconfitta della prima giornata (3 a 0 sul campo di Acireale) confida sulla spinta del pubblico amico per cogliere il primo risultato positivo in campionato. Di contro il Savio affronta l’incontro alla ricerca di ulteriori nuovi progressi sotto il profilo del gioco. La duplice intenzione in casa messinese è quella di raggiungere quanto prima la condizione fisica ottimale e soprattutto di perfezionare i meccanismi di squadra. Nel corso della settimana mister Russo, insieme ai suoi atleti ha analizzato con attenzione sia le note positive che, i pochi per la verità, aspetti negativi della gara giocata con il Brolo.

Serviranno intensità e la stessa voglia di vincere per fare risultato allo Sporting Center di Sant’Agata Li Battiati (Ct). “La Gupe – afferma mister Russo – ha allestito un gruppo giovane ma in possesso di buoni fondamentali. Una squadra che ha le sue armi principali nella prestanza fisica e nell’entusiasmo giovanile. Dovremo prestare la massima attenzione in campo, tenere sempre in mano il gioco, non concedergli quello spazio che potrebbe permettergli di esaltare le loro potenzialità. In poche parole non dovremo fargli mettere in pratica le cose che sanno fare bene”.

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