La Uil Fpl ripercorre tutti gli impegni e le rassicurazioni che in questi anni l’amministrazione comunale aveva messo nero su bianco per tutelare i lavoratori di Casa Serena. Oggi quei lavoratori sono disoccupati.
Sulla spinosa questione di Casa Serena, la Uil-Fpl interviene con una nota indirizzata al sindaco di Messina, all’assessora Nina Santisi e al dirigente responsabile. “Correva l’anno 2014 – si legge nella nota a firma di Pippo Calapai, Laura Strano e Pippo Stella, rispettivamente segretario generale, responsabile Terzo Settore, e componente del coordinamento provinciale della Uil-Fpl – e la Uil-Fpl scriveva: ‘Non al taglio di posti letto e servizi, non al licenziamento dei lavoratori, sì al rilancio della struttura nel lungo termine, il prezzo della legalità non venga pagato solo da utenti e lavoratori’”.
La stampa messinese, il 31 luglio del 2014 pubblicava la notizia del protocollo d’intesa: “Il presidio a Palazzo Zanca iniziato lunedì mattina, poi la notte trascorsa tra i corridoi del Comune in protesta, due lunghissime giornate di incontri e trattative. Alla fine però l’accordo è stato raggiunto: nessun lavoratore di Casa Serena perderà il suo posto di lavoro.” ……“Sono stati mesi di incertezze e preoccupazioni, alla fine però l’assessore ai Servizi Sociali Nino Mantineo, il dirigente del Dipartimento Giovanni Bruno e tutti i sindacati, finalmente uniti, hanno raggiunto l’intesa e sottoscritto un protocollo che fa tornare il sereno.” “Il protocollo d’intesa guarda però anche al futuro. L’amministrazione garantirà il rientro di tutti i 60 i lavoratori presso Casa Serena, progressivamente sia a lavori parzialmente ultimati che definitivi, valutata la recettività della struttura ed in proporzione all’aumento degli ospiti e alle figure professionali occorrenti”.
“Con atto di indirizzo delibera 160 del 2015 di cui veniamo a conoscenza solo oggi la Giunta da indirizzo al Dirigente pro-tempore di realizzare due gare d’appalto per un centro sociale per anziani ed un servizio di prossimità territoriale inserendo nei bandi di gara la clausola che impone di assumere il personale impiegato a Casa Serena risultato in esubero e inserito nelle liste di mobilità”.
Prosegue poi la nota: “Il 16 dicembre 2015 l’Assessora Santisi rappresenta al Dirigente la necessità condivisa con la VI Commissione che nei capitolati d’oneri di prossima emanazione , per servizi da acquisire, effettuati dal Dipartimento, venga inserita la clausola di salvaguardia “ L’ente aggiudicatario, per completare qualsiasi vuoto di organico dopo aver proceduto al passaggio diretto ed immediato dei lavoratori già impiegati nel presente servizio, avrà altresì l’obbligo di assumere ( previo confronto con le OOSS per stabilire eventuali precedenze) i lavoratori perdenti posto della casa di riposo per anziani “ Casa Serena” nel rispetto dei profili professionali posseduti da ciascuno ed in relazione alle professionalità resesi disponibili. In caso di attivazione di nuovi servizi, per i quali non esista già personale ai fini del passaggio diretto ed immediato, l’Ente aggiudicatario dovrà obbligatoriamente e prioritariamente assumere detti lavoratori perdenti posto, sempre nel rispetto dei profili professionali posseduti e di quelli da ricoprire”.
Il 28 dicembre 2016 l’Assessora Nina Santisi scrive al dirigente le linee di indirizzo in merito ai bandi e in relazione alla residenza per anziani Casa Serena così si esprime: “Nel bando va previsto, inoltre, il riferimento al protocollo di intesa, siglato da tutte le OOSS con l’assessore precedente, che tutela i lavoratori fuoriusciti dalla casa di riposo”. Il 2 marzo 2017 sempre l’Assessora Santisi invita a formulare proposte risolutive in merito al protocollo di intesa fissato dalle organizzazioni sindacali siglato in data 30 luglio 2014.
Conclude quindi la nota: “Caro sindaco, distanza di 4 anni possiamo solo constatare l’impegno dell’Assessora e della Giunta, ma ci chiediamo come mai il Dirigente del Dipartimento ha disatteso atti di indirizzo cosi’ importanti e vitali per i servizi e la sopravvivenza degli operatori?
A nostro avviso nessun operatore economico aggiudicatario o destinatario di proroghe infinite, anch’esse di dubbia legittimità per un Dirigente, avrebbe disatteso un protocollo siglato da Assessore e Sindacati, in presenza di provvedimenti amministrativi chiari e conseguenziali ad un patto etico e sociale finalizzato alla salvaguardia di operatori che hanno subito un licenziamento ingiusto conseguente ad una riduzione della dotazione organica della struttura da noi contestata perchè irrazionale e discriminatoria nei confronti di alcuni profili professionali essenziali per l’utenza a vantaggio di altri molto discutibili.
A distanza di 4 anni, mentre a Casa Serena alcuni profili che avrebbero dovuto essere ricoperti con la graduatoria degli esuberi sono stati invece ricoperti anche da operatori in qualche modo legati a rapporti di stretta vicinanza con ex consiglieri comunali, coloro che per 30 anni hanno prestato servizio nella struttura sono disoccupati. Che fine ha fatto la rivoluzione del Dipartimento che ci si attendeva con l’arrivo del Dirigente?
A seguito dell’impegno e di vari incontri richiesti dalla UILFPL e grazie all’Assessora Nina Santisi il 1 marzo 2018 viene esitata una proposta di delibera con indirizzo al Dirigente di prevedere nel predisponendo bando di gara, fra l’altro, l’obbligo per l’ente aggiudicatario in caso di cessazione nel corso dell’appalto del rapporto lavorativo per qualsiasi motivo, di unità di personale di cui alla lettera b) di procedere alla relativa assunzione, nel rispetto dei profili professionali necessari attingendo tra gli operatori già impiegati nel servizio di “Assistenza domiciliare anziani nel Distretto socio – sanitario D26 aggiudicato alla cooperativa Genesi con determinazione dirigenziale n. 215 del 24.09.2014 e conclusosi il 31.1.2018.
Che valore ha quest’atto per il Dirigente se lo stesso ha disatteso quelli precedenti?
Nel manifestare solidarietà ai lavoratori che hanno occupato la sala consiliare chiediamo un incontro al sindaco Renato Accorinti, finalizzato alla risoluzione definitiva della grave problematica e ad ottenere garanzie di continuità lavorativa e reintegro nella struttura e in altri bandi di lavoratori che rischiano il dramma di una fuoriuscita definitiva dal mondo del lavoro, per inghippi burocratici” .