I primi a presentarsi saranno i lavoratori della coop. Nuova Presenza, a seguire toccherà a tutti gli altri. Tra venti giorni, secondo la riforma Fornero, i licenziamenti saranno effettivi, durissima la segreteria della Fp Cgil Clara Crocè che oggi ha lavorato anche per recuperare gli arretrati dalla ex Futura.
Da mesi si prova a lanciare l’allarme. Adesso sarà vera emergenza occupazionale. Il dramma servizi sociali, dopo settimane di proteste e incontri, sbarca domani all’Ufficio Provinciale del Lavoro dove si dovranno presentare i dipendenti della cooperativa Nuova Presenza. Si occupano di trasporto disabili, centri di aggregazione giovanile e assistenza anziani. Come quasi tutti i colleghi delle altre cooperative, Faro 85, Azione Sociale, Nuova Solidarietà, hanno ricevuto le lettere di preavviso di licenziamento. Scadono i bandi, il Comune senza l’approvazione del bilancio previsionale 2012 non può rinnovarli, le cooperative non possono in alcun modo farsi carico dei dipendenti, morale della favola: vanno tutti a casa. Domani inizieranno le procedure di licenziamento, tra venti giorni, secondo quanto previsto dalla riforma Fornero, non ci sarà più niente da fare. In ballo, non dimentichiamolo, ci sono anche gli operatori di Casa Serena. In tutto neanche la segretaria della Fp Cgil Clara Crocè ha contezza di quanti saranno domani, la certezza è che il sindacato proverà ad avviare la conciliazione e batterà ogni strada per ottenere la sospensione del procedimento. Intanto oggi, in vista di quanto accadrà domani, gran lavoro per Clara Crocè. I lavoratori sono veramente stremati e la disperazione sta avendo il sopravvento.
Oggi la segreteria non vuole fare la Cassandra ma non riesce a nascondere la sua rabbia. “Io lo avevo detto, non ci stiamo svegliando oggi da un lungo sonno, l’incubo che stiamo vivendo è reale e in passato, quando ancora si poteva fare qualcosa nessuno si è interessato. Che non si faccia vedere nessun rappresentante della politica adesso. Come non ci sono stati fino ad oggi non li vogliamo certo ora perché sono gli stessi che non hanno voluto muovere un dito per evitare di arrivare a questo punto” dice la sindacalista senza mezzi termini.
Di questo passo entro la fine di gennaio 457 lavoratori dei servizi sociali andranno a casa. Il dramma non è più solo un miraggio. Intanto restano appesi al filo della speranza anche gli ex Futura, poi transitati nelle cooperative Nuova Presenza e Progetto Vita, che ancora attendono i soldi. Ci sono lavoratori che aspettano ancora il pagamento di quattro, sei mensilità dei tempi della ex Futura. Si tratta di circa 9 mila euro a testa, oltre i 630 mila accantonati a Palazzo Zanca. (Francesca Stornante)
Martedì, 4 dicembre, 2012 – 15:44
La verita’ una sola e’ . Questi porci se ne fottono
claudia Croce’,devi dire alla Camusso di cominciare ad anticipare ,con la CGIL gli atipendi. poi le cooperative ,quando avranno i danari glieli rimborserà.Sarebbe un bel gesto sindacale,con tutti i soldi che i sindacati incassano.
io al posto dei tanti politici messinesi tanto tranquillo non starei…anzi avrei già da tempo preparato le valigie.Quando questi poveretti non potranno portare il pane ai figli con chi pensate se la prenderanno?Con me che sono un povero pensionato o con chi ha:
coperto le ruberie,
gli appalti anomali,
preso tangenti di gratitudine,
ha caricato di costi inutili le cooperative,
ha coperto intrallazzi,
fa la vita da nababbo a spese nostre?
questo e’ l’epilogo , triste, dell’allegra amministrazione della cosa pubblica a Messina.
nessuno, e dico nessuno, puoì’ tirarsi fuori dalle responsabilita’ in una citta’ che ha accettato e vissuto fino a fondo il “tiriamo a campare” sulle spalle di tutti.
certo oggi e’ facile gridare aiuto e voler convincere la Citta’ delle proprie ragioni.
ma non ci si puo’ dimenticare che molti di questi posti di lavoro sono il pagamento delle cambiali elettorali, ed allora tutto andava bene.
OGGI E’ VENUTO IL TEMPO DI RIPENSARE A CIO’ CHE PER ANNI CI E’ SEMBRATA LA MANNA, E DOBBIAMO CAPIRE QUANTO E’ STATO AMARO IL GUSTO CHE CI HA LASCIATO.
DOPO, SOLO DOPO, ALLORA POSSIAMO RIFLETTERE E CAPIRE COME RIPARTIRE.
MA NON PIU’ SU “AMICIZIA E FAVORITISMO” MA SU MERITO E LAVORO VERO
E’ siamo arrivati alla resa dei conti.
Quando c’era da ribellarsi ai vari Capone, Amata, allo stesso Buzzanca oppure Genovese per non dire i “sottoprodotti” Scoglio, Ruggeri e compagnia dicendo si affermava “che posso fare, io intanto mi mangio un kilo di focaccia e mi bevo una birra Messina”
Ora che la Birra Messina non c’è più e nemmeno la Trischele;
Ora che il Comune è votato al dissesto;
Ora che le Ferrovie licenzieranno altre persone delle officine;
Ora che la Caronte Tourist licenzierà (perchè i licenziamenti sono stati solo rimandati di qualche mese) un pò del personale di bordo delle navi;
Ora che la Fiera non c’è più;
Ora che il Teatro Emanuele chiuderà per l’ennesima volta;
Ora che ………….. potrei continuare all’infinito e non voglio annoiare
già che si fà non possiamo lamentarci del fatto che i turisti delle navi crociere scendendo si troveranno una città, con un odore nauseabondo, che penseranno che sia di spazzatura; ma lo sappiamo che in fin dei conti è l’odore di una città morta e sepolta.
ADDIO MESSINA
ART.21 COSTITUZIONE. La Relazione Previsionale e Programmatica è il documento che definisce gli indirizzi politici da cui scaturiscono le linee programmatiche, a Messina c’è una scarsa cultura degli assessorati a scriverle dettagliatissime, bisogna recuperarla. Le LINEE PROGRAMMATICHE si articolano in PROGETTI, cioè un insieme di OBIETTIVI e AZIONI, finalizzati a realizzare il programma di governo. L’algoritmo, che realizza il PROGRAMMA è costituito da FASI ELEMENTARI, in modo che l’esecuzione deve avere un TERMINE FINITO e l’AZIONE deve portare ad un risultato univoco, corrispondente all’OBIETTIVO del PROGRAMMA.
Nel link seguente c’è una tabella, che elabora il riepilogo generale della spesa del 2011, articolata per PROGRAMMI. La prima colonna è destinata al tipo di programma, per essere in tema con l’articolo, analizziamo il SETTORE SOCIALE; nella seconda c’è la cifra destinata nella fase degli STANZIAMENTI, quella che caratterizzerà il mandato del Sindaco in quell’esercizio finanziario; la terza riporta gli IMPEGNI di spesa della gestione di competenza, cioè l’ammontare di spesa attivata tenendo conto degli STANZIAMENTI; la quarta ed ultima colonna, riporta la cifra totale dei PAGAMENTI effettuati rispetto agli IMPEGNI della colonna precedente. Quest’ultima cifra da la misura dell’impegno del Sindaco a rispettare il PROGRAMA, ma anche la capacità di far funzionare gli uffici di Palazzo Zanca. La signora Clara CROCE’, dovrebbe chiedere, perchè dai 38 milioni degli STANZIAMENTI si passò ai 31 mln degli IMPEGNI, per arrivare come i gamberi, ai 19 mln dei PAGAMENTI, e quanto di questi si trasformarono in PICCIULI per le COOPERATIVE SOCIALI o altri soggetti,legati ai SERVIZI SOCIALI.
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La Città di Messina deve tornare in mano ai MESSINESI, quelli veri, quelli che hanno un cuore giallorosso, quelli che hanno voglia di rinascere dalle ceneri generati dai politici. hanno tolto tutto, istituzioni, rappresentanze e aziende. Sono state tenute in vita ATM, senza nulla dire contro i lavoratori, e le briciole sono state lasciate ai dipendenti delle cooperative distruggendo, poi, in poco tempo quel poco che rimaneva. Rischia di scomparire CASA SERENA ma, anche qui, i sintomi degli anni passati facevano presagire qualcosa. Chi rieveva la briciola, purtroppo, era ed è stato costretto a ingoiare il rospo se teneva a quel minimo di lavoro per portare avanti, con dignità, la famiglia. Gravissimo speculare sulle disgrazie altrui. Ad ogni problema vediamo i politici in primo piano, pronti a farsi riprendere dalle tv e farsi immortalare dalle foto dei giornali. Adesso è crisi e quel poco che rimane sta per essere definitiamente distrutto. O magari … arriverà qualcuno che, alla fine, proverà a dare una soluzione uscendo il coniglio che non c’è dal cilindro. Di maghi e illusionisti se ne sono visti tanti. Oggi è il tempo di cambiare e, soprattutto, togliere chi ha male gestito la cosa pubblica. Finiamola con il riportarsi all’art. 21 della Costituzione. Figuriamoci che in Italia non si applica neanche la direttiva 2006/112/CE che prevede l’esonero dell’iva per i Comuni e tante altre istituzioni. Figuratevi quanti soldi si sarebbero risparmiare e investire in altre cose. Finiamola di difendere quei politici indifendibili e finisamola con le accuse. Ormai il danno è fatto e non sperate che qualcosa possa pagare. C’è bisogno di qualcuno, tra la gente semplice e della strada, che ha voglia di affrontare un nuova realtà e, soprattutto, di contornarsi di coloro che relamente, e dico REALMENTE, tengono alla Città di Messina. Scusate lo sfogo … ma sono solidale con chi rischia il posto di lavoro, con chi non può mandare avanti la famiglia, con chi rinuncia al proprio boccone per nutrire la moglie o i figli, a chi rinuncia la qualsiasi per se e donare agli altri. Questi meriterebbero di gestire la Città di messina. Potrebbero anche sbagliare ma farebbero tante cose buone per tutti.
Giuseppe Rodi
Disperazione e morte, disperazione e morte…. È quello che si respira a Messina. Ancora molti dei nuovi disoccupati non si sono suicidati perchè hanno la fortuna di avere il padre (magari ottuagenario) che prende una buona pensione e può pagare la bolletta al figlio, o comprargli un chilo di pasta. Ma l’anziano papà non vivrà per sempre…. Ancora non abbiamo visto nulla, vedrete la vera ecatombe che tra non molto si abbatterà su Messina , peggio di una peste medievale….
condivido
pechè non c’è altro da dire !
Ciò che dici mi conforta, perchè almeno esiste qualcuno che la pensa esattamente come me senza nemmeno conoscersi.