Giornata di passione per lavoratori e utenti, lunedì scatta la mobilitazione

Giornata di passione per lavoratori e utenti, lunedì scatta la mobilitazione

Francesca Stornante

Giornata di passione per lavoratori e utenti, lunedì scatta la mobilitazione

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sabato 23 Marzo 2013 - 13:39

Dopo la sospensione di parte dei servizi voluta dal commissario Croce durissima lettera della Fp Cgil contro il Presidente Crocetta che non ha mantenuto le promesse fatte ai lavoratori. Oggi molti di loro hanno comunque assicurato i servizi, lunedì mattina presidi al Comune e in Prefettura.

I disabili non si abbandonano. Con questa certezza stamattina i lavoratori dei servizi sociali, che da ieri sono sospesi perché il commissario Croce ha deciso di non rinnovare le proroghe ad alcune cooperative, si sono presentati comunque a lavoro. Le cooperative hanno declinato ogni responsabilità, loro sono ufficialmente sospese, gli operatori però non ci stanno e molti di loro oggi sono andati comunque ad assistere soprattutto quegli anziani che hanno vero bisogno di loro. Oggi in tanti aspettavano la visita quotidiana di chi li aiuta a lavarsi, prendere le medicine, i centri di aggregazione per i giovani in difficoltà restano chiusi, un migliaio di utenti neanche lo sapeva perché nessuno li ha avvisati. I sindacati sono agguerriti.

La segretaria della Fp Cgil Clara Crocè oggi ha scritto una dura lettera al Presidente Crocetta per ricordare al governatore le promesse fatte negli ultimi mesi. A partire dai 4 milioni annunciati dai rappresentanti messinesi del Megafono di cui non si è visto un centesimo, fino alle rassicurazioni sul fatto che sarebbe stata evitata la macelleria sociale. “Potremmo scrivere un romanzo”, dice Clara Crocè. “Abbiamo inviato note e portato insieme ai lavoratori direttamente nelle stanze del Presidente "dossier"che lasciano pochi dubbi, denunciato che il sistema dei servizi sociali a Messina è malato e che dovevano essere stoppate alcune incursioni da parte di consiglieri Comunali che farebbero bene a non occuparsi dei servizi sociali. Ma con amarezza dobbiamo constatare che il Presidente non ha fatto nulla”. Per la sindacalista il provvedimento assunto dal Commissario Croce è il colpo finale sferrato alla città di Messina mentre si continuano ad autorizzare pagamenti che lasciano senza parole i cittadini messinesi.

Per la segretaria dell’Orsa servizi Francesca Fusco “la linea intrapresa da questa amministrazione comunale è di una violenza sociale incomprensibile, non si può per scaramucce interne, cambiare idea e non prorogare i servizi. Non è sufficiente dichiarare che il provvedimento è di breve durata, dovrebbero spiegare come tutelare anziani allettati, disabili e giovani. Per quanto tempo ancora si deve contare sul buon senso dei lavoratori, che non hanno intenzione di abbandonare nessuno?” chiede la sindacalista.

Intanto il Movimento spontaneo dei lavoratori ha deciso di sospendere le attività che nei giorni scorsi avevano inziato a prendere vita. “L’attuale stato di disagio dei dipendenti dei servizi sociali ci impone oggi la sospensione delle attività programmate dal Movimento spontaneo per concentrare la nostra iniziativa sociale esclusivamente in favore della difesa del personale e dei servizi esternalizzati nel settore dei servizi sociali, fortemente provati da scelte amministrative scellerate dell’attuale Commissario straordinario, che riteniamo ed è giusto ribadirlo, incomprensibili ed indecifrabili. L’iniziativa promossa nei giorni scorsi “SOS Messina – Servizi Sociali”, verrà rinviata a data da destinarsi ed in ogni caso non prima della revoca della sospensione commissariale. Messina, i servizi sociali, l’utenza che usufruisce dei servizi, i dipendenti e la città tutta, meritano maggiore rispetto e considerazione da parte dell’Amministrazione Comunale e soprattutto da chi oggi non mostra l’adeguata sensibilità nei confronti di servizi basilari per le fasce deboli del nostro territorio” scrivono i promotori del Movimento Mario Buzzai e Franco Bertuccelli.

Contro tutto questo sindacati e lavoratori lunedì saranno in protesta prima al Dipartimento ai servizi sociali e poi in Prefettura davanti al Comune.

(Francesca Stornante)

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