Da venerdì i lavoratori del servizio di assistenza domiciliare disabili sono in protesta per reclamare gli stipendi che non ricevono da febbraio. Ieri sera il presidente della coop che gestisce il servizio ha assicurato un piccolo acconto per tutti ma è una soluzione momentanea. La Fp Cgil sul piede di guerra, pronta a dichiarare lo stato di agitazione.
Dallo scorso venerdì clima infuocato nei servizi sociali per i primi ritardi che si sono registrati nel pagamento degli stipendi. Ad alzare la voce sono stati i lavoratori del servizio di assistenza domiciliare disabili, gestito dalla cooperativa Orsa Maggiore, che hanno deciso di sospendere il servizio e protestare a oltranza sotto la sede della coop finché non fossero stati sbloccati gli stipendi che non percepiscono da febbraio. Dopo giorni di attesa e di tensione ieri sera è arrivata schiarita. Il presidente della cooperativa Orsa Maggiore ha comunicato che è stato disposto l’accreditamento sui conti dei lavoratori di un anticipo dello stipendio di marzo. Di certo non era la soluzione in cui speravano, ma sarà una piccola boccata d’ossigeno per chi non riceve soldi da qualche mese. E soprattutto da oggi riprenderà il servizio di assistenza domiciliare disabili dopo questi giorni di interruzione. A comunicarlo è la Fp Cgil che adesso però punta il dito ancora una volta contro i continui rimpalli di responsabilità tra gli uffici di Palazzo Zanca.
Del problema sono stati investiti il Dirigente ai servizi sociali Giovanni Bruno e l'Assessore Nino Mantineo che questa mattina ha comunicato che il Ragioniere Cama ha liquidato alla cooperativa la fattura relativa al mese di febbraio con valuta venerdì 15 maggio. “Siamo alle solite. Abbiamo chiesto una immediata convocazione all'Assessore e al Dirigente alla presenza del ragioniere Generale Cama,per stabilire tempi e modalità di pagamento” dichiarano la segretaria Clara Crocè e i rappresentanti del coordinamento dei servizi sociali della Fp Cgil.
Una situazione che sfianca i lavoratori: “Il tira e molla tra cooperative e Comune non ci appassiona, anzi ci infastidisce. Non siamo più disponibili ad accumulare mensilità di stipendi arretrati e a ricevere buste paghe sempre più magre” dicono i lavoratori che però già da oggi riprenderanno il servizio “per amore degli utenti disabili”, rimanendo però costretti a scegliere se pagare le bollette di casa, la benzina per recarsi presso le abitazioni degli utenti o i mezzi pubblici.
La Fp Cgil proclama lo stato di agitazione dei comparto. “In assenza di risposte concrete siamo pronti a nuove mobilitazioni”.