Il consigliere comunale Libero Gioveni analizza la prima relazione annuale prodotta dalla Garante per i diritti dell'Infanzia Maria Baronello. Numeri e dati che fotografano una situazione poco rosea e che secondo l'esponente Udc devono costringere l'amministrazione a intervenire al più presto.
Pochi asili nido, pochi centri di aggregazione giovanile, pochi assistenti sociali, scarsa assistenza e supporto alle famiglie. Insomma, Messina pensa poco e male ai suoi bambini. E’ il quadro che emerge dalla prima relazione presentata da Maria Baronello, nominata dal Consiglio comunale Garante per i diritti dell’infanzia, una fotografia nitida e impietosa che racconta delle troppe cose che non vanno nel campo dell’assistenza e e dei servizi rivolti ai più piccoli.
"Se prima il delicato ambito dei servizi sociali a Messina poteva in qualche modo essere opinabile, dopo la relazione annuale del Garante dei diritti per l'infanzia e l'adolescenza del Comune di Messina, non può più esserlo: è vera emergenza”, questo il commento del consigliere comunale Libero Gioveni dopo la lettura della relazione.
Per il consigliere diverse le criticità evidenziate per le quali non si può non esprimere preoccupazione per un decadimento sociale sempre più vertiginoso della nostra città rispetto al quale la giunta Accorinti ha il dovere di intervenire.
“Il Garante, oltre ad evidenziare l'assoluta mancanza di una moderna pianificazione dei servizi socio-assistenziali che non riesce a cogliere le più variegate e complesse istanze dei cittadini – spiega il consigliere – evidenzia anche la ridotta presenza di professionalità nel settore (ci sono, per esempio, solo 18 assistenti sociali, di cui 4 part-time, a fronte di più di 100 di ruolo a Catania e Palermo), che chiaramente non possono far fronte alle tante emergenze nel settore”.
Inoltre – prosegue l'esponente Udc – il Garante ha confermato, purtroppo, le recenti denunce fatte dal sottoscritto nell'ambito del delicato settore degli asili nido, ossia che Messina non rispetta i parametri del trattato di Lisbona che aveva fissato al 33% la percentuale di bambini da zero a 3 anni a cui doveva essere garantita un'assistenza pubblica negli asili nido; infatti, su 8544 bambini in questa fascia d'età più di 2800 dovevano essere ospitati nei Nidi comunali e invece nei soli 3 asili nido presenti in città (Camaro, San Licandro e Giostra) sono presenti solo 94 bambini, ossia appena l’1%. A questo la Baronello evidenzia anche che tutta la zona Sud della città risulta scoperta aggiungendo che gli asili nido non devono essere considerati "servizi a domanda individuale", bensì riconosciuti come prima importante risposta al diritto all'educazione e allo sviluppo.
“Anche le altre fasce d'età (4-12 e 13-18) che conta ben 31564 fra bambini e adolescenti sono molto a rischio – denuncia ancora Gioveni. Il Garante evidenzia marcatamente il numero insufficiente di CAG nel territorio che tra l'altro non sono stati né migliorati né potenziati. La Baronello suggerisce anche la necessità dell'inserimento lavorativo per molti di loro, magari attraverso degli stage (per esempio nelle officine dell'ATM) o attività parascolastiche utilizzando anche le strutture comunali (per esempio il Palacultura)”.
“Criticità evidenziate anche all'interno delle famiglie – constata preoccupato il consigliere comunale – con l'auspicio da parte del Garante anche dell'avvio dei Segretariati sociali, di servizi di mediazione familiare e dell'adozione di un sistema informativo locale per la rivelazione dei dati e il monitoraggio, necessari per una corretta programmazione nel settore”.
Insomma, secondo il consigliere alla luce di questa relazione l’Amministrazione non può più avere alibi, occorre rimboccarsi le maniche per iniziare a dare risposte alle tante emergenze sociali.
Con tutto il rispetto per la signora Baronello, ma era necessaria la sua relazione per evidenziare le gravi carenze, anzi la completa assenza di strutture sociali per bambini ed anziani a Messina? Ed è necessaria la sua relazione per formalizzare le doverose contestazioni all’Amministrazione comunale? E si aspettava questa di Amministrazione per farlo?
Con tutto il rispetto per la signora Baronello, ma era necessaria la sua relazione per evidenziare le gravi carenze, anzi la completa assenza di strutture sociali per bambini ed anziani a Messina? Ed è necessaria la sua relazione per formalizzare le doverose contestazioni all’Amministrazione comunale? E si aspettava questa di Amministrazione per farlo?