I segretari sindacali hanno chiesto un rinvio ma l’ufficio provinciale del lavoro ha già convocato i lavoratori per i giorni 5 e 11 dicembre a seguito dei preavvisi di licenziamento notificati. Note anche da parte del consigliere Nino Carreri e dei consiglieri di quartiere Libero Gioveni e Alessandro Cacciotto
457 lavoratori potrebbero presto restare disoccupati. E’ la gravissima situazione di quattro cooperative sociali, i cui presidenti hanno incontrato i segretari delle funzioni pubbliche di Cgil, Cisl e Uil.
Le procedure sono già scattate per 207 lavoratori della cooperativa Azione Sociale, per 120 della Nuova Presenza, per 94 della Faro e per 36 della Nuova Solidarietà. L'Ufficio Provinciale del lavoro ha già disposto la convocazione dei lavoratori, per i giorni 5 e 11 dicembre a seguito dei preavvisi di licenziamento notificati. Licenziamenti che, espletate le procedure secondo quanto previsto dalla riforma Fornero, e cioè trascorsi i 20 giorni, diverranno immediatamente esecutivi.
Ed oltre ai lavoratori, sono a rischio anche i servizi del trasporto dei disabili nei centri riabilitativi, dell’assistenza domiciliare agli anziani e dei centri di aggregazione giovanile.
I primi che rischiano il licenziamento saranno i 104 lavoratori di Casa Serena, in quanto l’appalto scadrà il 31 dicembre. Per tutti gli altri il licenziamento scatterà dal 20 gennaio. Una situazione inaccettabile che inevitabilmente porterà intere famiglie alla disperazione, senza alcuna prospettiva. Così come inaccettabile è definita dai segretari sindacali la proposta dei consiglieri Pergolizzi e Calabrò di affidare la struttura in concessione.
“Questi i numeri delle prime vittime – dichiarano i segretari sindacali Clara Crocè, Calogero Emanuele e Giuseppe Calapai – e purtroppo l’elenco è destinato ad allungarsi. All’appello mancano altre cooperative che nei prossimi giorni avvieranno le procedure di licenziamento”.
Secondo quanto riferito dal dirigente del dipartimento servizi sociali, Salvatore De Francesco, la mancata approvazione del bilancio di previsione 2012 e del pluriennale 2013/ 2014 compromette l'avvio delle procedure per l'approvazione dei bandi. In ogni caso, il Comune è intenzionato a tagliare drasticamente il budget per i servizi sociali, destinando solo 5 milioni di euro a fronte dei 19 milioni sino ad oggi spesi, comprese le somme da destinare al Don Orione che ammontano a un milione e 300 mila euro. Somme del tutto insufficienti per garantire i servizi.
“La richiesta delle Funzioni Pubbliche di Cgil, Cisl e Uil ai presidenti delle cooperative ed alle loro associazioni é stata quella di rinviare ogni ipotesi di licenziamento dei lavoratori – dichiarano Crocè, Emanuele e Calapai – considerato che durante il vertice in prefettura tenutosi lo scorso 26 novembre è stato assunto l’impegno di aprire un tavolo tecnico per scongiurare la chiusura di Casa Serena, garantire il futuro occupazionale dei lavoratori e i servizi alle fasce più deboli della nostra popolazione. E ciò anche attraverso una rivisitazione dei programmazione dei fondi della legge 328/2000”.
“E’ impensabile approvare progetti finanziati con fondi della 328 sapendo che il Comune dal mese di gennaio non garantirà più i servizi – continuano Crocè, Emanuele e Calapai – e, se del caso, è necessario l'intervento della Regione che autorizzi l'utilizzo di dette risorse per il mantenimento dei servizi. Del resto si tratta di progetti predisposti da più di sette anni e che non tengono conto delle attuali esigenze degli utenti. La conferma delle procedure di licenziamento da parte delle cooperative ed il rifiuto di ogni ipotesi di rinvio, purtroppo rappresenta un danno per gli anziani, i disabili, i bambini, i ragazzi e le loro famiglie e per i lavoratori. insomma un danno per le fasce più deboli che sicuramente non possono pagare un conto così salato, per colpa – concludono Crocè Emanuele e Calapai – di una classe politica incapace, colpevole del disastro e inadeguata per affrontare l'emergenza Messina”.
Sull’argomento interviene con una nota anche il consigliere Nino Carreri: “E' necessario intervenire per frenare una strana deriva che rischia di produrre un danno macroscopico a centinaia di famiglie fornendo la possibilità, a chi ha gestito dissennatamente le cooperative, di uscire indenni dalle responsabilità e senza scucire i soldi dovuti ai lavoratori".
“Il commissario – prosegue Carreri – non ha ancora dato notizia delle intenzioni sulla prosecuzione delle attività di assistenza. Faccio appello alla sensibilità istituzionale del commissario Luigi Croce, dei suoi più stretti collaboratori e di tutto il personale dirigente dell’area economico finanziaria, affinché siano monitorati tutti i movimenti di denaro in favore delle cooperative allo scopo di assicurare il reale pagamento delle spettanze ai lavoratori prima di ogni altra necessità delle stesse società".
Non poteva mancare anche la nota dei consiglieri della III circoscrizione, Libero Gioveni e Alessandro Cacciotto, che focalizzano la loro attenzione sui Centri di aggregazione giovanile: “Alla scadenza del servizio, il 20 gennaio, i Cag potrebbero definitivamente chiudere. Attualmente i centri sociali sono 8, tutti dislocati nei villaggi, ossia in quelle zone periferiche in cui emergono alti livelli di degrado e disagio sociale. Togliere a tanti adolescenti questo sano diversivo con dei fondamentali punti di riferimento o delle guide sicure per la loro crescita e la loro educazione, potrebbe significare perderli fra le mille distrazioni che offre il mondo, con le immaginabili conseguenze che ne possono derivare”. Pertanto, Gioveni e Cacciotto chiedono al commissario Croce di fare definitivamente chiarezza sul futuro dei Cag auspicandone il mantenimento in vita per scongiurarne le gravi ripercussioni sotto il profilo sociale e occupazionale.
cag??? CAGxxx per drenare soldi per gli amici
Bravo Nino (Carreri), hai usato un termine giusto per apostrofare i Consigli di Amministrazione delle Cooperative.
Gestione dissennate……………………
Ma la magistratura legge questi commenti?
Il Consigliere Nino Carreri ha avuto il coraggio di dire le cose per come stanno, e fino ad ora è mancato, colpevolmente a molti altri consiglieri…
Ma la Magistratura, in tutto questo dov’è?
Tra i licenziabili sono compresi anche la moglie, la sorella, la nipotina di Buzzy? e quelle di Scoglio?
Non potete sapere quanto mi dispiacerebbe.
è l’inizio della fine
Quando alcuni mesi addietro, per conto di un mio Cliente -lavoratore della Cooperativa Azione Socilae-, scrissi che alcune iniziative potevano costituire il sintomo di un prossimo licenziamento,qualcuno mi disse che vivevo di inutile allarmismo ma, come sempre accaduto, ho visto ben oltre ciò che si riusciva a vedere. Su questo ne è testimone proprio il mio Cliente che, prontamente, è stato smentito in quanto, ciò che era stato preannunciato, non sarebbe accaduto. La mia nota era stata inoltrata al dr. Francesco De Francesco, direttore dell’Ufficio Provinciale del Lavoro. I fatti oggi, purtroppo, e ribadisco purtroppo, mi danno ragione. E’ proprio il caso, ancora una volta, di cambiare musica e musicanti in quanto, sembra quasi sistematico, alla caduta di una classe politica, seguono fatti ed eventi che, purtroppo, coinvolgo padri di famiglia mettendo in crisi interi nuclei familiari. Non è difficile illudersi che tutto questo possa non accadere più in quanto, alle prime garanzie di natura politica, si pensa ad una certezza del posto di lavoro. La mia non è un’accusa ma, diversamente, costituisce un invito ad aprire gli occhi per il futuro e, suprattutto, guardiamo all’innovamento politico-gestionale della Città di Messina.
Giuseppe Rodi
cap frank stai tranquillo che per benestanti starsene a casa non non sara’ un problema..faranno una manicure in meno forse…il dramma sara’ per chi “campava” con quel lavoro non come la sig.buzzanca con 5000 mila euro ma con 1100.
non ho nulla contro le cooperative,ma contro l’uso distorto fatto sin’oggi dai politici che li hanno usato come bacini elettorali.mi dispiace per alcuni però quando muore Sansone muoino anche tutti i filistei portatori di voti.
già, speriamo che finisca la cultura dello spreco e del lavoro regalato…se paghiamo tante tasse è dovuto soprattutto a questo…
SI MA SE CONTINUIAMO A CREARE DISOCCUPAZIONE SU DISOCUPPAZIONE, LICENZIA A DESTRA E SINISTRA…QUESTA DANNATISSIMA ECONOMIA COME SI RIPRENDERA’ MAI???????
Mentre le cause dello stato di “dissesto finanziario” del Comune di Messina non hanno, ancora, una data precisa. Il preludio dello stato di crisi dei “servizi sociali” può farsi risalire sia al dicembre 2007 quanto l’allora commissario regionale del Comune di Messina dr. Gaspare Sinatra con propria determina n. 224 del 10/12/2007 ha dichiarato decaduto il Consiglio di Amministrazione presieduto dal dr., Elio Sauta ed ha insediato il nuovo consiglio di Amministrazione presieduto da.,l’Avv. Salvatore Vernaci sia al 21/01/2008 quando lo stesso Commissario Regionale con propria determinazione n. 3 ha sostituito il “responsabile del servizio economico finanziario Dr. Gaetano Saja con il dr. Antonio Torrisi, ragioniere generale del Comune di Messina (strana coincidenza il fatto che il 10/04/2000 lo stesso dr. Antonino Torrisi ha sostituito il dr, Gaetano Saja alla guida della ragioneria generale del Comune di Messina). In data 31/01/2008 avvenne il rituale passaggio delle consegne sintetizzate in un provvisorio ” Bilancio di esercizio al 31/12/2007″ che evidenziava, a quella data, un utile di esercizio pari a € 711.515,17 (certo e veritiero) ed una disponibilità liquida detenuta presso il tesoriere “Banco di Sicilia” pari a € 261.006,55. Questa è storia del passato. La “belle epoche” che avrebbe portato alla “sfascio”, così come in effetti si è verificato i servizi sociali nella nostra città ebbe, ufficialmente, inizio allorquando il nuovo direttore del servizio economico finanziario dell’Istituzione per i servizi sociali dr. Antonino Torrisi propose alla commissione tecnica commissariale presieduta dall’Avv. Vernaci Salvatore il “Bilancio economico di previsione 2008”. predisposto, quasi certamente, secondo gli usi adottati presso altre amministrazioni, ed il pluriennale 2008/2010 ed il relativo “Piano programma 2008 che, come più volte scritto e dichiarato, prevedeva entrate “false” per finanziare costi “certi”. Tale “falsità” e documentata dal fatto che nel bilancio economico di previsione 2008 al codice economico 1010201 risulta previsto un “trasferimento da parte del Comune di Messina a parziale copertura dei costi sociali pari a € 15.569.000,00, importo questo molto superiore a quello stabilito dal Comune di Messina e comunicato dallo stesso commissario dr. Gaspare Sinatra all’Istituzione per i servizi sociali con nota n. 143 del 14/12/2007 pari a € 12.800.000. In data 13/01/2012, da persona indagata su denuncia dello stesso avv. Vernaci così, testualmente, ho messo in verbale: ” In particolare, pur avendo ricevuto dal commissario straordinario del Comune di Messina dott. Sinatra la comunicazione del 14/12/2007 con la quale faceva presente che per l’esercizio 2008 l’Istituzione dei servizi sociali avrebbe potuto beneficiare di un trasferimento di fondi da parte del Comune di € 12.800.000,00, il dr. Vernaci nella seduta dell’11/02/2008 ha approvato il bilancio di previsione 2008 dell’Istituzione per i servizi sociali nel quale si attesta in trasferimento del Comune per costi sociali dell’importo di € 15.569.000,00″ Ci sarebbe moltissimo da scrivere sia sull’attività stralcio che sulla delibera 832 del 14/11/2008, il cui contenuto è da definirsi da “fantascienza contabile” che trasferisce la contabilità finanziaria dalla Istituzione al Comune, ma ci riserveremo per le prossime puntate. S termina nel confermare che “la belle epoche” dei servizi sociali nella nostra città ebbe inizio, ufficialmente l’11/02/2008 e si sta concludendo nel mese di dicembre 2012, nella disperazione, per 475 onesti lavoratori che rischiano di trovarsi senza lavoro. Ma questa, purtroppo è storia del presente.
E’ molto interessante leggere l’articolo
http://messina.sicilians.it/2012/10/19/cooperative-sociali-il-consigliere-gaetano-calio-si-rivolge-alla-corte-dei-conti/