I messaggi augurali di Mohammed Refaat, rappresentante della Comunità Islamica e di Daniel Zdoldis della Comunità evangelica rumena
L'inaugurazione pubblica sancisce definitivamente la nascita dell'Help center di S. Teresa di Riva e l'affidamento della sua gestione all'associazione Penelope che ne è stata la promotrice in co-progettazione con l'amministrazione comunale. Nella piazzetta adiacente la struttura di via Cristoforo Colombo, oltre a numerosi cittadini, erano presenti, per l'amministrazione comunale, il sindaco Cateno De Luca, con il suo vice, Danilo Lo Giudice, nonché l'assessore ai Servizi sociali Annalisa Miano. L'associazione era rappresentata dal presidente, Giuseppe Bucalo e da Antonella Casablanca, coordinatrice dell'Help Center, nonché dai volontari di servizio civile attivi presso la nuova sede sociale. Fuori dalla ritualità istituzionale propria di questi momenti, l'associazione ha proposto fin dall'inaugurazione quella che sarà la "politica" dell'Help center, affiancando alla tradizionale benedizione della struttura, affidata a Padre Agostino Giacalone, i messaggi augurali di Mohammed Refaat, rappresentante della Comunità Islamica (che ha recitato versi dal Corano) e di Daniel Zdoldis della Comunità evangelica rumena (che ha recitato una preghiera augurale in lingua rumena). L'Help Center, di fatti, oltre ad essere una struttura di ambito distrettuale, è stato pensato, progettato e realizzato come un punto di incontro di culture, generi, età, condizioni sociali diverse, rappresentando un vero e proprio centro servizi capace di rispondere a diversificati bisogni sociali della popolazione. Alle "benedizioni" interreligiose, hanno fatto seguito gli interventi del sindaco Cateno De Luca che, dopo aver ricordato l'iter amministrativo che ha portato alla presentazione e realizzazione del progetto, ha definito l'Help Center come la prima pietra per la realizzazione concettuale della "cittadella dei bisogni e delle concrete risposte"; di Giuseppe Bucalo, presidente dell'associazione Penelope, che, dopo aver ringraziato le centinaia di cittadini che hanno espresso solidarietà e vicinanza all'associazione durante la campagna "No pasaran", ha posto l'accento sulla necessità di evitare che l'Help center diventi una cattedrale nel deserto delle politiche sociali dei comuni del Distretto, smetta di essere un mero fiore all'occhiello o una medaglia da appuntare al petto, per diventare motore di cambiamento e di sperimentazione sociale; di Antonella Casablanca, coordinatrice del Centro, alla quale è toccato anche l'onere e l'onore del tradizionale taglio del nastro, che ha ricordato l'impegno decennale dell'associazione Penelope nel territorio comunale/distrettuale e sottolineato la continuità, ideale e pratica, dell'Help Center rispetto all'esperienza del Centro il Picchio dalle cui ceneri viventi ha trovato radici la nuova struttura. Nelle prossime settimane l'associazione, completati gli adempimenti di rito, renderà pubblica la Carta dei servizi della struttura (con l'indicazione puntuale dei servizi erogati, degli orari e delle modalità di accesso) e avvierà le attività, dandone ampia diffusione attraverso i mezzi di stampa.
IL CORANO MA FACCIAMO I SERI. ITALIA O EUROARABIA?
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