Servizi sociali, troppe pressioni sui lavoratori: la Fiadel in Procura

Servizi sociali, troppe pressioni sui lavoratori: la Fiadel in Procura

Francesca Stornante

Servizi sociali, troppe pressioni sui lavoratori: la Fiadel in Procura

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domenica 12 Maggio 2019 - 08:00

La Fiadel denuncia troppe pressioni sui lavoratori della Messina Social City e Il sindacato ha presentato un esposto in Procura dopo la bocciatura della variazione del bilancio 2019 da parte del consiglio che mette a rischio gli stipendi

Alla fine è scattato l’esposto in Procura. Sui servizi sociali le acque si fanno sempre più agitate e dopo quel voto del consiglio che ha bocciato la variazione di bilancio che avrebbe stornato delle somme necessarie per il pagamento degli stipendi ai lavoratori della Messina Social City.

Il sindacato Fiadel lo aveva annunciato. E così ieri mattina ha depositato un esposto nel quale, tra l’altro, si chiede al Procuratore Capo Maurizio De Lucia di aprire un’indagine in merito a «persone che cercano di inquinare il percorso intrapreso per ripristinare regole certe, legalità e trasparenza nella gestione dei servizi sociali con la costituzione dell’Azienda Speciale Messina Social City».

La guerra è dunque aperta. E per la nuova società battezzata poco più di due mesi fa il clima si fa rovente.


L’esposto

«Attiva dall’1 marzo scorso, l’azienda speciale del Comune di Messina ha stabilizzato 510 lavoratori storici del settore dei servizi sociali. «Per anni hanno subito un sistema malato. La nostra vita lavorativa è stata caratterizzata da continui cambi di appalto e da affidamenti che hanno visto le cooperative sempre più agguerrite a causa delle gare d’appalto con offerte al ribasso. Si invoca la Corte dei Conti sostenendo che il Comune è in dissesto, ma con tale affermazione si svela la volontà politica dei detrattori per un ritorno al passato” si legge nella denuncia. Lo stesso esposto è presentato anche ai Carabinieri della Stazione di via dei Mille.

Il confronto al Comune

Venerdì sera i lavoratori della Messina Social City iscritti alla Fiadel si sono confrontati con il presidente del Consiglio comunale Claudio Cardile e la consigliera di OraMessina Nicoletta D’Angelo (OraMessina), ai quali è stato detto a chiare lettere che “la bocciatura è stata una leggerezza da parte dei consiglieri comunali, che sostengono che comunque si possa procedere ugualmente al pagamento degli stipendi dei lavoratori”.

«Adesso -ha spiegato la dirigente sindacale Clara Crocè- la Messina Social City dovrà emettere 7 fatture e questo comporterà un ritardo nell’erogazione degli stipendi di almeno 10-15 giorni, con il rischio concreto che alcuni operatori siano pagati dopo gli altri».

Le richieste al consiglio

La Fiadel non ci sta e chiede al Consiglio comunale l’immediata approvazione della variazione del Previsionale 2019, indispensabile perché il documento economico-finanziario è stato approvato prima della costituzione della Messina Social Citym e del Contratto di Servizio sottoscritto tra Comune e Azienda.

Contratto di servizio che è finito al centro di un altro caso esploso a Palazzo Zanca. E che ancora non è stato risolto.

Francesca Stornante

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