La deputata di Forza Italia ricorda che sono centinaia e centinaia i casi di soccorso prestati dagli operatori del 118. La consigliera comunale si rivolge al sindaco Accorinti
“E’ da irresponsabili pensare di depotenziare i servizi di emergenza sanitaria territoriale 118 della provincia di Messina”. L’accusa è della deputata di Forza Italia, Bernardette Grasso che fa proprie le preoccupazioni avanzate da diverse organizzazioni sindacali (tra le quali SNAMI, SMI, FIMMG), le quali esprimono forti perplessità e timori in ordine all’applicazione del D.A. 629 del 31 marzo 2017.
L’applicazione del decreto, non tiene in considerazione la strutturazione, ormai consolidata in Provincia di Messina, secondo reti tempo-dipendenti per lo STEMI e per lo STROKE, “modello” riconosciuto sia in ambito regionale che nazionale.
“Proprio questo Decreto- spiega la parlamentare regionale- prevede che il “Servizio dell’Emergenza Territoriale 118” rappresenti l’elemento essenziale del passaggio da un sistema assistenziale strutturato su Ospedali ad un sistema integrato che operi in rete”.
“Condivido- prosegue ancora l’on. Grasso- il pensiero espresso dalle organizzazioni sindacali, secondo cui i pur i validi presupposti enunciati nel D.A. 629 del 31 Marzo 2017 non sono seguiti da altrettanto validi calcoli nell’ attribuzione per la Provincia di Messina dei mezzi di soccorso medicalizzati avanzati (MSA).”
Inoltre, non si tiene minimamente conto di tutti i necessari correttivi previsti anche nel decreto assessoriale, ovvero: della realtà della provincia più estesa in lunghezza e con più comuni distribuiti prevalentemente in zone disagiate.
“E’ indispensabile- aggiunge ancora la Grasso- tenere conto dei tempi di intervento previsti dalle Linee Guida, delle reti tempo dipendenti già consolidate, del flusso turistico, della distribuzione dei presidi ospedalieri di II livello nell’impiantistica territoriale del Servizio 118 nella Provincia di Messina”.
La deputata ricorda che sono centinaia e centinaia i casi di soccorso prestati dagli operatori del 118 che hanno salvato vite umane. L’ultimo in ordine di tempo il caso del turista con infarto in corso, salvato dal pronto intervento dall’ambulanza con medico a bordo del PTE di Novara di Sicilia, tra l’altro destinato a chiudere.
“Io sono vicina ai medici e agli operatori che si spendono quotidianamente per salvare vite umane- conclude la Grasso- per garantire un presidio di primo soccorso, anche in aree periferiche, montane e difficili da raggiungere. Non bastano a nessuno le rassicurazioni verbali dell’Assessore alla Salute, su temi così delicati non è ammessa alcuna superficialità e per questo mi sono prodigata e vigilerò affinché l’audizione richiesta dalle organizzazioni sindacali in Commissione Servizi Sociali e Sanitari all’Assemblea Regionale Siciliana, si svolga già nei prossimi giorni, e che la stessa possa dare le certezze che necessitano agli operatori dei servizi di emergenza sanitaria territoriale 118, con particolare riferimento a quelli della provincia di Messina.
Anche la consigliera comunale Antonella Russo accende i riflettori sulla riduzione del numero dei medici a bordo delle ambulanze.
La rappresentante del Civico Consesso sollecita il sindaco del comune di Messina, nella qualita’ di massima autorita’ sanitaria cittadina, nonche’ nella qualita’ di sindaco della citta’ metropolitana, a chiedere di essere audito, insieme ai rappresentanti sindacali dei medici, alla imminente convocazione in sesta commissione all’ars del prossimo 2 agosto 2017, al fine di rappresentare in commissione ed all’assemblea regionale il grave rischio alla stessa sopravvivenza dei cittadini che corre l’intera provincia a causa di un abbattimento cosi’ corposo del numero dei medici sulle ambulanze, e di invocare con forza dei provvedimenti legislativi regionali che possono ancora essere adottati, al fine di correggere tale infausta riduzione”.
“A tale riguardo, ci si permette di proporre al sindaco di Messina – continua la consigliera Russo – di rappresentare in sede regionale la modifica del recente provvedimento legislativo di abbattimento del numero dei medici di 118 sulle ambulanze – che tra l’altro porterà probabilmente al prossimo licenziamento di molti medici – proprio alla luce del fatto che il decreto assessoriale del 4 febbraio 2011 parla di un flusso di potenziali usufruitori delle ambulanze di 3.000.000 di persone in molti periodi dell’anno, e non dei soli 650.000 abitanti della provincia di Messina”.
“Tantissimi, infatti, sono stati i turisti che- conclude la consigliera comunale – in svariati comuni della nostra provincia sono stati soccorsi dai nostri medici del 118 in servizio sulle ambulanze, ivi compresa, proprio recentemente, anche la mamma della ministra della salute beatrice Lorenzin”.