Il grido di dolore dei genitori dei disabili senza assistenza: "Siamo invisibili"

Il grido di dolore dei genitori dei disabili senza assistenza: “Siamo invisibili”

Francesca Stornante

Il grido di dolore dei genitori dei disabili senza assistenza: “Siamo invisibili”

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domenica 03 Novembre 2013 - 01:37

Da lunedì sarà interrotto il servizio di trasporto e assistenza nelle scuole superiori per gli studenti disabili. Il comitato dei genitori annuncia battaglia, in campo anche Meter e Miles e Fp Cgil che annuncia una manifestazione in Prefettura martedì mattina.

Spesso la notte un genitore pensa a quale sarà il futuro di suo figlio…noi ci accontenteremmo semplicemente di sapere qual è il suo presente”.

Si chiude con questo pensiero amaro e purtroppo tristemente vero l’accorata lettera scritta dal Comitato dei genitori dei ragazzi disabili che da domani non avranno più il servizio di trasporto e assistenza nelle scuole. Un servizio fondamentale per decine di famiglie di Messina e provincia, grazie al quale tanti giovani disabili riescono ad andare a scuola e seguire le lezioni, un servizio che per questi ragazzi meno fortunati significa diritto allo studio e che per un mero calcolo economico è stato sospeso. Per un mese, con mille difficoltà, il Commissario della Provincia Filippo Romano era riuscito ad attivarlo, sperando che nel frattempo arrivassero i soldi promessi dal Presidente Rosario Crocetta. Ma ciò non è accaduto. E da domani non ci sarà alcun servizio (vedi articolo correlato).

Il comitato dei genitori ringrazia la cooperativa Genesi che negli ultimi 15 giorni ha svolto il servizio praticamente in regime di volontariato, ma crede fortemente che la sensibilità e la buona volontà non possono e non devono sostituirsi a tutto ciò che è un diritto sancito per legge. “L'interruzione di questo servizio essenziale alla persona non solo si riduce ad un semplice esercizio di economia da parte delle istituzioni, siano esse Provincia o Regione, ma è per noi l'ennesima conferma che siamo soli e siamo usati solo come bandiera per far commuovere qualche elettore, ma quando è finita la stagione elettorale e il nostro dolore inesorabile giornaliero ci accompagna nella nostra vita ci accorgiamo che siamo invisibili” scrivono i genitori che non hanno intenzione di arrendersi e sono pronti a lottare con tutte le forze. “Alcuni di noi sono da oggi in sciopero della fame. Non costringeteci a portare i nostri figli dentro i Palazzi, risparmiate a questa società l'ennesima figura meschina”.

In questa battaglia però non saranno soli. La Meter e Miles annuncia di essere pronta a ogni forma di lotta necessaria a riprendere l'indispensabile servizio di assistenza. Saro Visicaro ricorda che l’associazione, lo scorso 31 agosto, aveva sollecitato un intervento istituzionale che pochi giorni dopo ha poi portato ad un incontro con il commissario Romano a Palazzo dei Leoni. Si ipotizzarono, assieme all'assessore comunale Nino Mantineo, diverse possibile soluzioni e protocolli d'intesa anche con il Terzo Settore per fare fronte all'emergenza. “Oggi si ritorna al punto zero senza avere concretizzato nessuna delle varie ipotesi” ammonisce Visicaro. “Il governo Crocetta non ha provveduto nè a trasferire le competenze nè a finanziare i servizi primari. I vincoli di spesa, dovrebbero sapere le forze di maggioranza di governo, non possono mettere in discussione diritti fondamentali come quello allo studio”. La Meter e Miles aveva anche chiesto ogni possibile intervento da parte commissario Romano e della deputazione regionale per rivendicare una sentenza della procura della Corte dei Conti della Campania che stabilisce chiaramente come i vincoli di spesa non possono cancellare diritti fondamentali. Soprattutto quando a pagare sono i più deboli.

In campo anche la Fp Cgil che fin dall’inizio è stata in prima linea in questa battaglia. La segretaria Clara Crocè annuncia la mobilitazione già per martedì, alle 9.30, sotto la sede della Prefettura.

“Abbiamo lanciato decine di appelli alle istituzioni competenti affinché non si è arrivasse al punto in cui, come era prevedibile, si è arrivati. Riteniamo a dir poco vergognoso l’atteggiamento del governatore Crocetta che, dopo aver garantito 45 milioni di euro da dividere per le Province siciliane, ha fatto perdere ogni traccia. Dovremmo essere ormai abituati alle promesse non mantenute del Presidente della Regione, ma trattandosi di disabili speravamo che almeno questa volta si passasse dalle parole ai fatti». Martedì, dunque, il sindacato presiederà l’ingresso del Palazzo del Governo reiterando al prefetto Stefano Trotta la richiesta d’incontro avanzata già nelle scorse settimane.

Francesca Stornante

5 commenti

  1. Il prefetto, invece di fare arrivare clandestini da vestire e mantenere, cosa fa per questi cittadini italiani (e, sottolineo, CITTADINI ITALIANI)?
    Le cosiddette autorità (con la a minuscola) fanno i gradassi, facendosi promotori di ospitalità impossibile da dare, spendendo i soldi di tutti noi, mentre i disabili vengono condannati agli arresti domiciliari.
    La loro colpa?
    Essere ammalati e non avere padrini politici.
    Vero è che la competenza sarebbe della Provincia (sarebbe perchè la Provincia come ente autarchico territoriale non esiste più), ma cosa dice lo pseudo-sindaco?
    Invece di farsi promotore dell’aiuto ai clandestini (quindi gente che ha commesso un reato) perchè non promuovere soluzioni per questi nostri fratelli cui il destino, oltre che l’insulto della malattia, ha riservato anche l’indifferente menefreghismo delle autorità (sempre di più con la a minuscola)?
    Vergogna!!!!!!!

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  2. Accorinti, se vuoi cambiare Messina dal basso ascolta i Messinesi, o anche soltanto i tuoi elettori (io ti ho votato) su come spendere i soldi.

    I cittadini non fanno differenza se i soldi sono europei, regionali o comunali, perché alla fine sono sempre soldi nostri che pagheremo con tasse europee (ormai lo stato non conta nulla), regionali o locali.

    La delusione dei Messinesi è ormai giunta al limite.

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  3. Questo Paese disconosce la solidarietà. E’ un dato di fatto. E’ doloroso da dire , ma è così. Chi è più fragile, più debole, più indifeso, ha meno tutele di chi non lo è. Il valore della vita è prossimo allo zero, purtroppo. E’ sempre la solita storia. E non c’entra, nel momento attuale, la giustificazione della crisi.

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  4. Dividi et Impera 3 Novembre 2013 15:32

    Di solito mi limito a leggere i commenti delle varie notizie senza intervenire. Questa volta però george merita una correzione:

    si sostiene infatti che i “clandestini” hanno compiuto un reato e in quanto tali “criminali”.
    Ora, tenuto conto in uno stato di diritto il reato è qualificato come azione lesiva e non condizione. I suddetti “criminali” compiono unicamente il reato di essere poveri. O meglio, impoveriti, fra l’altro anche grazie alla nostra (intesa come stato) attiva partecipazione. La somalia è stata colonia e, prima che fosse scalzata dalla campania, discarica d’europa grazie ai nostri canali “privilegiati”. Du iu rimember Ilaria Alpi?

    Anche i canadesi sono extracomunitari eppure nessuno si sogna di ritenerli un problema quando vengono in italia.

    Ovviamente george queste cose o non le sa o non le considera. E il potere ringrazia i “diversamente inteligenti” come lui che trovano nel più povero il capro espiatorio. Fa paura riconoscere quanto i sud del mondo sono accumulati da un comune destino.

    Io sono un migrante, privilegiato certo, e nessuno si sogna di mettermi in prigione per questo. Non di meno la mia è una condizione imposta dal progressivo impoverimento dei sud a favore del nord (europa).

    Fra l’altro, caro george, il togliere sostegno agli improduttivi è prassi dei sistemi di pensiero vicini al tuo quanto antitetico al mio e a quello di Renato.

    Per concludere, non difendo l’amministrazione, ma sono stufo di banalità tipo “gli italiani prima” che offrono soluzioni banali a problemi seri e complessi.

    Dio ci ha concesso un cervello affinchè capissimo come amare il creato. Anche quando parla un altra lingua o non puo camminare.

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  5. Non mi attribuire epiteti che non sono solito usare.
    I clandestini compiono un reato allorquando arrivano in Italia senza visto e/o autorizzazioni.
    E questo fanno quelli che arrivano con le barche.
    In un paese serio andrebbero messi sul primo aereo e rispediti a casa loro.

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