Il comitato IL FERRIBOTTENONSITOCCA organizza la protesta. Nel frattempo, lancia un appello alla Regione e al Comune. Massaro chiama in causa i deputati messinesi del M5S, che sulla vicenda scrivono a RFi
La continuità territoriale è un diritto costituzionalmente riconosciuto che va difeso senza tentennamenti e unendo le forze. Ne sono convinti i rappresentanti del Movimento Popolare ILFERRIBOTTENONSITOCCA, di Or.s.a. Sicilia, del Comitato Pendolari Siciliani, di ANTUDO Messina, di Usb Sicilia e Calabria e Cittadinanza Attiva Sicilia (tutti riuniti sotto la sigla del Comitato "IL FERRIBOTTENONSITOCCA"), che questa mattina, nella Sala Ovale di Palazzo Zanca, hanno tenuto una conferenza stampa per annunciare una grande mobilitazione, in programma nel mese di Settembre.
L’avvio del servizio bus che collega la Sicilia e la Calabria con due corse giornaliere tra Cosenza, Lamezia Terme, Messina e Catania è l’ennesimo schiaffo alla nostra terra, di fronte al quale – è stato detto in conferenza stampa – bisogna reagire. Soprattutto alla luce del fatto che al paradosso di sostituire il ferrato con il gommato se n’è aggiunto anche un altro: i mezzi di BusItalia Fast (società del gruppo FS) traghettano con Caronte&Tourist e non con il vettore pubblico, favorendo la concorrenza.
Sulla vicenda che tiene banco in queste ore intervengono con un comunicato anche i PortaVoce messinesi del MoVimento 5 Stelle: «La scelta del gruppo RFI di investire sul traffico gommato piuttosto che su quello ferroviario appare contraddittoria ed è per questo che stamani abbiamo inviato una nota ai vertici di RFI per chiedere dettagli e chiarimenti».
«La continuità territoriale – affermano – è un valore che deve essere rispettato e non scavalcato o posto in secondo piano. Rfi dovrà chiarire in che modo la presenza dei servizi di BusItalia, a fronte di una precaria rete ferroviaria isolana, possa favorire i collegamenti tra la Sicilia e la Calabria e permettere ai cittadini di muoversi con facilità da una sponda all’altra dello Stretto. Al contempo, sarà utile capire per quale ragione questa operazione venga altresì effettuata sulle navi private della Caronte & Tourist e non su quelle proprie di Rfi e Bluferries».
Passano gli anni, cambiano i Governi nazionali ma la vertenza Stretto non conosce fine ed oggi più che mai è necessaria una lotta in difesa della continuità territoriale, ha ribadito il comitato, pronto ad avviare assemblee in tutta la provincia. In attesa di mettere a punto l’organizzazione della grande mobilitazione di Settembre, il comitato lancia un appello alle Istituzioni, in primis alla Regione e al Comune.
«Chiediamo un incontro al Presidente delle Regione Musumeci e all’assessore regionale ai trasporti Falcone, perché ci devono dire cosa intendono concretamente fare per difendere la continuità territoriale», ha detto Giosuè Malaponti del Comitato Pendolari Siciliani.
Il segretario regionale dell’Orsa, Mariano Massaro, ritiene necessario che anche gli Enti locali facciano la loro parte: «Siamo di fronte ad una doppia esigenza: potenziare, e non solo mantenere, il servizio di lunga percorrenza; ma anche favorire la mobilità di studenti e pendolari che ogni giorno devono attraversare lo Stretto. Si tratta a tutti gli effetti di servizio di trasporto pubblico locale, che il Comune dovrebbe sovvenzionare».
Rafael De Francesco del Movimento Popolare ILFERRIBOTTENONSITOCCA si rivolge deputati del Movimento Cinque Stelle, «che hanno sempre appoggiato le nostre battaglie», invitandoli a spiegare da che parte stanno oggi e a dire se per caso hanno cambiato posizione ripsett al passato. Massaro li sollecita a farsi promotori di un incontro con il Ministro ai Trasporti Toninelli. «Anche il Governo nazionale deve dire chiaramente da che parte sta. Non abbiamo capito che ruolo abbia, se è controparte o cos'altro».
Secondo l’ex conigliere comunale Gino Sturniolo, «Ferrovie dello Stato sta portando avanti quel piano di dismissione iniziato anni fa. Abbiamo l’obbligo di difendere i nostri territori. E’ un problema che interessa la Sicilia e la Calabria ma direi tutto il Meridione e che rischia di penalizzare soprattutto le fasce più deboli della popolazione che non possono permettersi di prendere Freccia Argento e Freccia Bianca”.
E in difesa dei diritti dei cittadini si schiera Cittadinanza Attiva. Angela Rizzo :«Siamo stanchi di sentire annunci politici e appoggeremo la battaglia in difesa della continuità territoriale». In prima linea c’è anche il sindacato Usb, che per bocca di Alessandro Currò ha chiesto di avviare interlocuzioni con tutte le Istituzioni e nel caso in cui non arrivassero riposte concrete procedere con la mobilitazione. In chiusura dell’incontro con i giornalisti, il comandante Giuseppe Centorrino ha detto senza mezzi termini che la continuità territoriale è seriamente a rischio perché i tagli di questi anni hanno inferto un colpo durissimo ai collegamenti tra le due sponde dello Stretto.
E’ evidente che la vertenza Stretto è diventata un’emergenza da affrontare subito. Uniti e non divisi, in nome di un’unica ragione: la continuità territoriale.
Danila La Torre