Al via il valzer degli incontri con gli alleati, ma nulla è dato per scontato
Inizia la settimana delle decisioni. Si verso la formazione del governo Musumeci e le incognite sono molte. Il neo governatore in più di un’occasione ha ribadito la sua volontà nel non farsi dettare condizioni e soprattutto nomi. Fino alla scorsa settimana ha specificato: “Ascolterò i consigli ed i suggerimenti di tutti ma deciderò io”.
L’avviso ai naviganti è rivolto soprattutto ai leader dei partiti che potrebbero mettergli in giunta personaggi “imbarazzanti” sotto il profilo dell’ immagine ed un Presidente eletto sull’onda delle polemiche per gli impresentabili non può assolutamente permettersi di iniziare male.
Da oggi iniziano quindi le riunioni e i vertici ristretti per riempire le caselle.
Musumeci ha detto in campagna elettorale di non volere ex assessori regionali, tranne Armao, dal momento che la sua designazione è frutto di quell’accordo che ha portato alla compattezza del centro-destra. Sembra scontato anche il nome di Vittorio Sgarbi ai Beni culturali. C’è poi il capitolo degli alleati. Stando alle indiscrezioni ad ogni partito di coalizione spetterebbe un assessorato per ogni 3,5% di percentuale portata alle urne. Per la verità visto il voto disgiunto verso Musumeci ci sarebbe anche chi “dall’altra parte della barricata” potrebbe pretendere qualcosa ma questi sono conti che si pagheranno nel corso dei 5 anni.
Strettamente legato al nodo giunta c’è quello della Presidenza dell’Ars. Miccichè non ha mai fatto mistero di voler ritornare su quella poltrona, ma molto dipende dai numeri in Assemblea, perché dovrà essere votata sia la Presidenza che l’intero Ufficio di Presidenza e nulla può essere dato per scontato. Miccichè non gode infatti di unanimi simpatie e metterlo nella poltrona più alta potrebbe per tanti essere visto come un errore. Lo stesso Musumeci non ha dimenticato che la rottura del 2012 portò alla Presidenza Crocetta.
Ovviamente in questi giorni è stato tempo di toto-assessori. Sicuramente ci sarà un messinese in giunta, anche in virtù dei consensi portati al neo governatore. In ballo in questi giorni ci sono stati diversi nomi, in casa Forza Italia si è vociferato di Germanà, Formica, Calderone, mentre per l’Udc si ipotizza Saro Sidoti, anche se proprio stamane Cateno De Luca ha lanciato il nome di Giuseppe Lombardo, presidente di Sicilia Vera.
Difficile che Musumeci scelga nomi tra gli eletti nel suo listino, ma ogni indiscrezione lascia il tempo che trova perché la squadra di governo sarà il primo banco di prova per il Presidente che ha tutti i riflettori puntati addosso.
Difficile che faccia passi falsi al suo esordio. Molto più probabile, che come ha più volte annunciato, dica molti no.
Rosaria Brancato