La Confederazione italiana Agricoltori esprime preoccupazione ed allarme del mondo agricolo messinese per l’interpretazione del DL 205/2010 che recepisce la direttiva CE/2008.
Il divieto di bruciare sul luogo i residui vegetali derivanti dalla coltivazione del fondo agricolo (potatura, falciature etc) rappresenta – a parere della Cia Messina- una interpretazione estensiva e penalizzante per le aziende con il carico di inutili costi aggiuntivi e di insormontabili difficoltà logistiche. La prassi della bruciatura dei residui vegetali nelle nostre campagne appartiene alla cultura tradizionale del mondo agricolo, riferendosi a residui di coltivazione non pericolosi per l’ambiente e la salute umana.
Alla luce di tutto questo, la Cia Messin si fa promotrice di un incontro con l’assessorato regionale al territorio e ambiente o al servizio competente, al fine di ridare serenità agli operatori agricoli e certezza di interpretazione delle norme a tutela e controllo del territorio.
Divieto di bruciare i residui vegetali, la Cia:«Agricoltori penalizzati»
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martedì 18 Ottobre 2011 - 08:10
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