Il segretario D’Amico: «Non solo il destino di oltre cinquecento dipendenti, ma c’è in gioco quello di tutta la città che non può essere privata di un servizio essenziale»
Tempi certi per la Messina Servizi e stop con lungaggini che rischiano di mettere in pericolo il futuro dei lavoratori. A chiederlo è la Fit Cisl dopo che le delibere sono state approvate dalla Giunta e sono approdate al Consiglio Comunale. Il sindacato, che già prima della scadenza del 31 dicembre aveva evidenziato la necessità di tempi celeri per il passaggio di consegne tra le due società, torna ad accendere i riflettori invocando tempi brevi.
«Non solo il destino di oltre cinquecento dipendenti, ma c’è in gioco quello di tutta la città che non può essere privata di un servizio essenziale come quello dell’igiene cittadina», sostiene il segretario della Fit messinese Letterio D’Amico. «Servono condizioni chiare, contratti rispettati ed una società sana e mondata dai debiti».
Sul piatto della bilancia, per il sindacato, però, ci sono questioni ancora irrisolte: «Non essendo stata approvata la delibera, la MessinaServizi Bene Comune non è stata ancora registrata presso la Camera di Commercio, e lo consideriamo chiaramente un caso di cattiva programmazione – spiega Letterio D’Amico – perché si sapeva da mesi che Messinambiente avrebbe cessato di esistere al 31 dicembre 2016».
Quindi la spada di Damocle del maxi pignoramento da trenta milioni di euro da parte dell’Agenzia delle Entrate, esecutivo da novembre e in relazione al quale ancora miracolosamente non sono stati toccati i conti bancari: «una faccenda, questa – continua il segretario – che porterebbe Messinambiente dritta verso il fallimento, complicando la costituzione della MessinaServizi Bene Comune, alla quale dovrebbero transitare uomini e mezzi di Messinambiente, con quest’ultimi che verrebbero inevitabilmente bloccati dal fallimento. Per ultimo – ricorda ancora D’Amico – c’è sempre in corso il contenzioso con l’Ato3 che, se definito, porterebbe ossigeno alle casse malmesse di Messinambiente. La transazione è stata firmata addirittura a luglio del 2015, ma da allora su tutta la vicenda è caduto il silenzio».
Un silenzio e tempi pachidermici che preoccupano la Fit Cisl di Messina. «Il tempo sembra fermarsi quando si parla di Messinambiente e del suo futuro – conclude il segretario provinciale della Fit Cisl – mentre invece sarebbe il caso, per la tranquillità dei lavoratori e per assicurare a Messina un servizio ambientale degno di questo nome, che si accelerasse una volta per tutte».