E’ da ieri agli arresti domiciliari un cinquantottenne messinese, ritenuto responsabile dei reati di truffa aggravata, falsità materiale commessa dal privato e contraffazione di pubblici sigilli, attualmente imputato per fatti analoghi presso il Tribunale di Catanzaro.
In soli cinque anni era riuscito a spillare alla sua vittima quasi 95mila euro spacciandosi per un ottimo consulente di investimenti sicuri e produttivi presso la Sezione Fallimentare del Tribunale di Messina. A. M., messinese di 58 anni, è finito ai domiciliari con l’accusa di truffa aggravata, falsità materiale commessa dal privato e contraffazione di pubblici sigilli, attualmente imputato per fatti analoghi presso il Tribunale di Catanzaro.
L’uomo aveva messo in scena una perfetta truffa che aveva come scenario il Tribunale di Messina. Vantando importanti amicizie, faceva credere alla vittima che ci fosse la possibilità di investire del denaro in procedure fallimentari gestite dalla Sezione Fallimentare, con interessi trimestrali sicuri ed elevati.
Attirata da un così grande vantaggio, la vittima ha così di provarci. Nel 2007 il primo assegno da 7mila euro, poi il rilascio di “regolare” ricevuta con tanto di falsi timbri circolari apposti e l’intestazione della Sezione Fallimentare, data e protocollo, ed infine anche i primi fittizi interessi raccontando che il denaro era in contanti solo grazie al suo interessamento.
Caduta ormai nella trappola, in cinque anni la vittima ha continuato a consegnare somme fino a lasciare al suo aguzzino la considerevole somma di 95mila euro.
Alla vittima sono state prodotte persino false ordinanze a firma di magistrati dove si comunicava agli investitori l’abbassamento del tasso di interesse a seguito di una riunione tenutasi dal consiglio responsabile della gestione finanziaria dei fallimenti o le nuove tabelle relative agli investimenti alla luce di una nuova circolare ministeriale con tanto di numero e decorrenza. Il truffatore falsificava abilmente documenti in cui si invitavano gli investitori ad aderire ad una diversa opzione d’incasso degli interessi a mesi sei “che avrebbe determinato un aumento dello spread” o ancora il rinvio del rimborso degli interessi “stante il momento di stasi del mercato immobiliare e finanziario”.
Solo dopo molto tempo ed un’ingegnosa serie di escamotage, la vittima ha finalmente chiesto il recupero del capitale e dopo ulteriori raggiri, è andato a fondo alla faccenda e scoperto che nessun tipo di investimento era possibile presso la Sezione Fallimentare o comunque all’interno del Tribunale.
ke vergogna!!!
ke vergogna!!!