Clelia Marano: "C'è uno tsunami sociale e il Comune manca di una strategia a tutela di minori e soggetti fragili"
MESSINA – “Oggi, con i compagni dell’Unione inquilini, abbiamo fatto rinviare l’ennesimo sfratto a Messina. Accade sempre più spesso. Lo sfratto di una donna sola con quattro minori, di cui uno grave, con un handicap serio. Una donna che ha perso il reddito di cittadinanza e non sa come pagare l’affitto. Dato che non è un problema episodico, legato a un’emergenza, ma strutturale, vorrei capire perché non c’è un coordinamento efficace nelle politiche sociali”. Clelia Marano, componente della segreteria nazionale dell’Unione inquilini, invoca una regia per affrontare in modo l’attuale “tsunami sociale”. Un appello già lanciato da Antonio Currò, segretario dell’Unione inquilini, nel mese di dicembre.
E ancora: “Avevamo detto che stava arrivando lo tsumani sociale ed è arrivato. A Villafranca una coppia si coricherà la prossima settimana al Comune. Vorrei evidenziare, penso allo sfratto rinviato oggi in una via del centro, i danni enormi che si procurano ai minori. Non si può far vivere così i bambini. Quando parlo di coordinamento delle politiche sociali, ricordo che manca un censimento completo dei soggetti fragili. Persone che devono avere la priorità per quanto riguarda le case. Non si può pretendere che chi vive nel disagio venga da te; devi essere tu istituzione a cercarlo. Quante sono le persone fragili in questa città e che necessità hanno? Lo vogliamo sapere. Chi gestisce i servizi sociali deve comprendere che i censimenti si fanno sui territori”.
“Centinaia di donne con minori a rischio casa”
Continua Clelia Marano: “Centinaia di donne con minori, anche gravi, rischiano di trovarsi in mezzo a una strada. Le carenze nei confronti del problema abitativo, dopo quasi dieci anni di governo della città, sono inaccettabili. Non si è in grado di programmare delle politiche ad ampio raggio nei confronti di queste persone fragili? L’avevamo detto che la politica non è in grado di fronteggiare l’attuale tsunami, da noi annunciato. Perché non si riesce a fare una progettazione degna di questo nome su un problema strutturale? Nel frattempo, le famiglie degli alloggi di transito sono ancora nel bed and breakfast e oggi sono state in prefettura per sollevare il problema. In particolare, una famiglia a cui è stata assegnata la casa attende da un mese, dal Comune, l’inizio dei lavori, per potersi trasferire. Sono i bambini a pagare, più di tutti, le conseguenze. Ci auguriamo che entro questa settimana qualcosa si smuova. Sennò torneremo noi dalla prefetta”.
“Quasi ogni giorno blocchiamo sfratti”
Marano lo ribadisce: “Dato che non è un’emergenza, ci vuole un ufficio casa, con persone preposte ad affrontare un disagio strutturale. Chi ha il compito di coordinare gli assistenti sociali, in relazione a donne e minori, e cosa sta facendo in chiave di programmazione? Ci vuole la volontà politica di fronteggiare adeguatamente questi problemi. Quasi tutti i giorni blocchiamo sfratti. Servono progetti per donne con minori. Ci sono? Sono stati pianificati interventi per queste categorie fragili? I figli sono categorie vulnerabili e ai minori bisogna garantire una serena crescita. Siamo pieni di queste situazioni, con nuclei monogenitoriali e coppie con minori. Ragazzini con problemi scolastici, cognitivi e comportamentali, come conseguenza. Chiediamo al Comune di sedersi a un tavolo con i sindacati e di coordinare interventi mirati, e immediati, per queste persone. Fondi statali, regionali e Pnrr devono servire a promuovere una progettazione efficace”.
23 milioni dei fondi Pinqua per il disagio abitativo
Di certo, in questo periodo, la notizia dei 23 milioni dei fondi Pinqua, per affrontare il disagio abitativo, è una novità di rilievo. Ma, come evidenzia l’esponente dell’Unione inquilini, bisogna accelerare per dare risposte in brevissimo tempo a queste persone in difficoltà.