Sfregio alla targa di Beppe Alfano, "mio padre più scomodo da morto"

Sfregio alla targa di Beppe Alfano, “mio padre più scomodo da morto”

Marco Olivieri

Sfregio alla targa di Beppe Alfano, “mio padre più scomodo da morto”

domenica 09 Marzo 2025 - 08:05

A Barcellona P. G., nella piazza dedicata al giornalista, la scritta è stato scoperta dai conduttori del podcast “Egoriferiti”. Il commento di Sonia Alfano

BARCELLONA POZZO DI GOTTO – Una scritta volgare. Un insulto proprio nella piazza dedicata a Beppe Alfano, giornalista ucciso dalla mafia. Uno sfregio. Un suca, scritto col pennarello, che potrebbe essere il frutto di un balordo ma che, a Barcellona Pozzo di Gotto, può assumere il significato di un oltraggio alla memoria del cronista. Lo sfregio alla targa toponomastica è stato scoperto dal regista Giuseppe Emanuele Cardinale e dal giornalista Vassily Sortino, conduttori del podcast su YouTube e Spotify “Egoriferiti”. Da parte sua, Sonia Alfano, durante la registrazione dell’intervista che andrà online giovedì 13 marzo alle 21, ha sottolineato: “Mio padre fa più male da morto che da vivo. Mi dispiace per gli abitanti di Barcellona Pozzo di Gotto, non per me o mio padre. Quella scritta non è opera dei ragazzini, perché neanche lo conoscono. Non è la prima volta che accade qualcosa a quella targa. In passato è stata buttata giù e l’amministrazione non se ne era accorta”.

Sonia Alfano: “Una piccola parte di Barcellona non vuole la verità sull’omicidio di mio padre”

Insiste Sonia Alfano: “C’è una piccola parte di Barcellona che ha paura che emerga tutta la verità sull’omicidio di mio padre. Perché manderebbe in carcere personaggi importanti”.

“Non è normale –aggiungono Giuseppe Emanuele Cardinale e Vassily Sortino (nella foto in basso) – che debbano essere due podcaster a denunciare una scritta volgare sulla targa toponomastica dedicata a un eroe antimafia, aggiunta lì chissà da quanto tempo. È palese che in tanti hanno fatto finta di non vederla. Speriamo che le istituzioni di Barcellona Pozzo di Gotto, partendo dal sindaco Giuseppe Calabrò, stiano più attente a ciò che accade nella cittadina e ai veri simboli da non dimenticare mai”.

Cardinale e Sortino

32 anni fa l’omicidio di Beppe Alfano

8 gennaio 1993. 32 anni fa si è consumato l’omicidio mafioso del giornalista e insegnante Beppe Alfano. Per “La Sicilia” e le emittenti locali Canale 10 e Tele News il suo impegno da cronista attento a ciò che avveniva dietro le quinte, nei luoghi sotterranei del potere criminale. Per la figlia Sonia, e l’avvocato Fabio Repici, non tutta la verità su quel delitto è emersa.

L’Ordine dei giornalisti di Sicilia: “Sia fatta luce su questo oltraggio”

L’Ordine dei giornalisti Sicilia “stigmatizza quanto accaduto a Barcellona Pozzo di Gotto: lo sfregio alla targa toponomastica nella piazza dedicata a Beppe Alfano, giornalista ucciso dalla mafia. La scoperta e la conseguente denuncia arriva dal regista Giuseppe Emanuele Cardinale e dal giornalista Vassily Sortino. La targa è stata segnata con un volgare insulto scritto. Un fatto preoccupante, in merito al quale l’Odg Sicilia invita a fare luce”.

“Sdegno e amarezza” dall’Assostampa Messina a nome della Fnsi

 “Profondo sdegno e amarezza per l’ignobile atto di vandalismo” è stato espresso pure, a nome della Fnsi (Federazione nazionale stampa italiana), dal segretario provinciale di Assostampa Messina, Sergio Magazzù. “Il gesto vandalico non solo offende la memoria di un giornalista che con le sue  inchieste aveva messo in luce gli intrecci tra mafia, imprenditoria e collusioni con la politica – ha dichiarato il giornalista Magazzù – ma dimostra anche il disprezzo verso quei valori di giustizia e rispetto che ognuno dovrebbe tutelare”. Assostampa, nel manifestare solidarietà alla famiglia di Alfano, ha ribadito l’impegno a custodire i valori e mantenere la memoria di tutti i giornalisti caduti nell’esercizio della professione. Nel post in cui denuncia l’atto vandalico, Sonia Alfano, ringrazia anche Giuseppe Cardinale e Vassily Sortino che le avevano inviato e foto per segnalare la targa sfregiata con la scritta e annuncia che è stata presentata ai carabinieri una denuncia contro ignoti”.

Figec Cisal: “Condanna per il gesto, Alfano ha pagato con la vita la capacità di fare bene il lavoro di giornalista”

La Figec Cisal (Federazione Italiana Giornalismo Editoria e Comunicazione) di Messina e Sicilia esprimono “ferma condanna per il gesto di sfregio alla targa in memoria di Beppe Alfano che è collocata nella piazza a lui dedicata per ricordare una figura esemplare nell’impegno contro la mafia. Alfano ha pagato con la vita la capacità di fare bene il suo lavoro di giornalista. Quello che è accaduto a Barcellona è un gesto vile e disgustoso che offende non solo la memoria del giornalista e la sua famiglia ma anche la coscienza di tutti i giornalisti e i cittadini onesti. La Figec esprime solidarietà ai familiari di Alfano e auspica che siano identificati al più presto i responsabili”.

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Un commento

  1. La scritta non ha nessun senso, sarà stata fatta da qualche imbecille che neanche conosce la storia di Alfano.

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