Questa mattina la consegna delle chiavi alla società da parte del Comune. La struttura ricettiva di pregio avrà bisogno di una ristrutturazione profonda
Questa mattina, il Comune ha consegnato le chiavi del “Grande Albergo Miramare” nella disponibilità della società “SGS Società Gestione e Servizi srl”, la società che si è aggiudicata il bando di affidamento e che, per i prossimi anni, gestirà in locazione il bene.
Ristrutturazione profonda
Nel corso del sopralluogo effettuato nell’imminenza della stipula del contratto, le parti hanno effettuato una valutazione sulla consistenza dell’immobile e di come lo stesso necessiti di opere di ristrutturazione e ammodernamento, nonché dell’adeguamento degli impianti in base alle norme vigenti. Tutti interventi che saranno a carico del conduttore, così come l’allestimento, l’arredamento e quanto ulteriormente occorrente per l’esercizio delle attività ricettive alberghiere e di ristorazione da realizzarsi a totale cura della società aggiudicatrice.
«Un gioiello identitario dei reggini»
Quello di oggi è «un giorno molto importante per la Città – ha commentato l’assessore comunale alle Attività produttive, Irene Calabrò – perché, finalmente, si concretizza un obiettivo fondamentale per l’Amministrazione, la riapertura ed il restauro di una struttura alberghiera storica, dal fascino e dalla rilevanza turistico-culturale-ricreativa indiscussi. Il Grande albergo Miramare è un gioiello di Reggio e dei reggini, sul quale l’Amministrazione punta fortemente non solo per riavviare un’opera strategica sotto il profilo squisitamente economico, ma soprattutto per ridare decoro e dignità ad una struttura che appartiene alla tradizione e all’identità di ognuno di noi. Fa parte del nostro patrimonio ed abbiamo voluto salvaguardarlo e valorizzarlo, iniziando ad eliminarlo dal piano di alienazione degli immobili. Sorgendo nel cuore della città, infatti, è un esempio di quello stile “liberty” che fa da contorno al centro storico ricostruito dopo la tragedia del 1908».
Vincolo storico-artistico
E la Calabrò ricorda tra l’altro che la prestigiosa struttura ricettiva è stata dichiarata “bene d’interesse particolarmente importante sul piano storico-artistico” e sottoposta a vincolo dalla Soprintendenza per i Beni archeologici della Calabria, poiché «al suo interno sono presenti resti archeologici riconducibili alla città di Rhegium».