Il nuovo slogan di Forza Italia: "E adesso tutti ai servizi sociali..."

Il nuovo slogan di Forza Italia: “E adesso tutti ai servizi sociali…”

Rosaria Brancato

Il nuovo slogan di Forza Italia: “E adesso tutti ai servizi sociali…”

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domenica 27 Aprile 2014 - 06:02

Il consigliere di Berlusconi, Giovanni Toti, candidato alle Europee, ha avuto un'idea geniale: adesso, per solidarietà al Cavaliere condannato ai servizi sociali, andiamoci tutti...Insomma il bene agli altri visto come gesto di solidarietà per l'ex Presidente del Consiglio e come campagna elettorale. Solo in Italia poteva accadere che una pena ridicola, come l'affidamento ai servizi sociali 4 ore a settimana per un totale complessivo di meno di 8 giorni, venisse trasformata in spot elettorale. Che tristezza usare le rughe e la sofferenza per un manifesto.

Lo slogan sarà: adesso tutti ai servizi sociali. Quindi sveglia presto, camice o divisa pulita, sorriso smagliante, cuore grande come una casa e soprattutto: avvisate la stampa prima di varcare la soglia di qualsiasi centro abbiate scelto, sia esso un ospizio, un centro di recupero, una casa famiglia, un rifugio per barboni.

“I candidati di Forza Italia ritaglino qualche ora della loro campagna da dedicare a chi ne ha bisogno, come gesto di solidarietà a Berlusconi e come segnale di vicinanza alla gente comune. Da un male può nascere un bene”.

Questa non è una battuta di Zelig, né di Crozza, ma è una dichiarazione rilasciata a Repubblica da Giovanni Toti, neo delfino di Berlusconi e capolista alle Europee nel Nord-ovest. Il fatto che abbia detto queste cose seriamente, sia pure nella giornata di Pasquetta quindi forse dopo un piccolo brindisi, fa capire in quale baratro è precipitato il Paese. Nel leggerle sono rimasta senza parole. Concludere dicendo: “da un male può nascere il bene” indicando quale “bene” un’armata di candidati alle Europee che invadono case di cura, centri di recupero, facendo finta di essere crocerossine dotate di compassione verso il prossimo, appare una minaccia, è come aprire le porte dell’inferno. Già immagino Elisabetta Gardini piuttosto che Iva Zanicchi rilasciare autografi prima di varcare la soglia della “Casa dell’anziano sorriso” e abbracciare i vecchietti sulla sedia a rotelle davanti ai flash salvo poi abbandonarli al loro destino non appena i cronisti girano l’angolo. Già mi vedo Clemente Mastella aiutare anziani ad attraversare la strada e poi farli finire sotto un tir perché si distrae per rilasciare un’intervista, o Raffaele Fitto che spiega le gioie del lifting mentre fa compagnia ai ricoverati in un reparto per lungodegenti. Solo in un Paese ridicolo come l’Italia può accadere che una condanna venga scambiata per un’occasione per fare campagna elettorale, solo in un Paese ridicolo come il nostro una cosa seria come l’affidamento ai servizi sociali può essere scambiato per un circo, uno show. E la colpa è nostra, perché solo in un Paese come il nostro può definirsi “pena” quella che Berlusconi dovrà scontare in una casa di riposo. Infatti nessuno la considera tale, compreso Toti che l’ha vista come un’idea fantastica che neanche il più raffinato spin doctor avrebbe potuto partorire in vista delle Europee. Vuoi mettere l’audience dell’(ex) Cavaliere che suona la chitarra cantando Apicella a stuoli di anziani ed infermiere (vere) battendo il tempo con i tacchi? Vuoi mettere, pensa Toti, come salgono alle stelle le percentuali se faccio cucinare alla mensa dei poveri l’onorevole belloccio, se faccio pulire i bagni di un centro di recupero all’ex velina, se metto un ex senatore a fare compagnia ai malati in ospedale? Ecco la tesi di Toti: i candidati di Forza Italia dedichino qualche ora della campagna elettorale a chi ha bisogno,per solidarietà a Berlusconi, ingiustamente condannato e come segnale di vicinanza alla gente.

Per Toti quindi il dedicarsi agli altri è un fatto di solidarietà nei confronti di Berlusconi. Il destinatario della solidarietà è Silvio, non chi sta male. Il gesto di solidarietà è fatto nei confronti di un ex Presidente del Consiglio, imprenditore, stramiliardario baciato dal fato ma “perseguitato” da toghe rosse che lo hanno condannato alla peggiore delle pene: 4 ore a settimana per 12 mesi (riducibili a 10) ai servizi sociali. In totale, se alla fine se le dovesse fare tutte, una pena complessiva di meno di 8 giorni, per una condanna a 4 anni (tre indultati) per frode fiscale. Un supplizio insomma, roba da gestapo. Il gesto di solidarietà richiesto da Toti non è verso chi soffre o è svantaggiato, quello viene in secondo piano, perché se non avessero condannato Berlusconi ai servizi sociali chi se ne fregava degli anziani,dei disabili, dei poveri. E del resto, finita la campagna elettorale, addio solidarietà, che vecchi, poveri e malati se la cavino da soli. Già, perché questo straordinario gesto è solo ed esclusivamente un momento della campagna elettorale, come i cocktail, i comizi, le comparsate televisive. Il dolore, la malattia, la disabilità, sono diventate uno strumento. Infatti poi conclude dicendo: dal male (ovvero il fastidio di dover fare servizi sociali) viene sempre il bene (il voto degli italiani). Insomma questa pena ridicola che a nessun comune mortale sarebbe mai stata comminata è diventata per Forza Italia una manna dal cielo, un super spot gratis.

La “pena”, definiamola così, durerà al massimo 8 giorni (per le precisione 7 giorni e qualche ora), fatto questo che fa comprendere come sia vanificato, ammesso che sia stato questo lo spirito, qualsiasi anelito di riedificazione che sta dietro la norma. Quattro ore a settimana non sono neanche un turno di lavoro. Certo, è più di quanto ogni settimana gli anziani vedano i loro parenti, ma magari sarà più divertente. Se tutto fila liscio la terribile pena potrebbe cessare prima dei 12 mesi e quindi Berlusconi dovrà andare alla Sacra Famiglia di Cesano Boscone meno delle 46 volte previste. Per il resto, dovrà tornare a casa alle 23 e non uscire prima delle 6 del mattino e potrà stare a Roma da martedì a giovedì. Insomma normali ritmi quotidiani per un normale uomo della sua età. Solo la Santanchè poteva commentare con questa frase: “gli elettori non dimenticheranno 20 anni di persecuzioni”. Un condannato per frode fiscale è costretto a stare 4 ore a settimana insieme ai suoi coetanei a raccontare barzellette e lei la chiama persecuzione, per giunta ventennale. Probabilmente penseranno ad una “persecuzione” solo gli ospiti della casa di riposo, che a quanto pare sono pure in maggioranza interisti….

Un po’ di pudore non guasterebbe. Di fronte a questo, Cuffaro che si fa realmente 7 anni di carcere per mafia e nessuno grida alla persecuzione, nessuno per solidarietà si auto consegna un paio d’ore in cella, è un gigante.

Ridurre un fatto così serio come l’affidamento ai servizi sociali ad un’occasione per fare audience e raccogliere consensi, ridurre un servizio reso agli altri a un mero fatto di campagna elettorale che inizia e finisce nell’arco di un mese, è la cosa più angosciante che io abbia sentito. Ma sì, che i candidati forzisti facciano servizi sociali per solidarizzare con un solo uomo vittima delle ingiustizie. Poi, chiuse le urne, ognuno se ne tornerà nella propria villa. Dimenticando il vero valore della solidarietà, il vero significato dello stare accanto a chi soffre o ha bisogno di compagnia, affetto, cure, sostegno, dimenticando il vero valore del ruolo rieducativo della pena. Che tristezza un Paese in cui si definisce pena trascorrere un pomeriggio con i vecchi nonni e si utilizza questa stessa pena e le rughe di chi ha sofferto per farne un manifesto elettorale.

Rosaria Brancato

10 commenti

  1. argomento molto spinoso! un Paese strano il nostro, prima giustamente la magistratura fa il suo lavoro, processa Berlusconi dopo anni di udienze, riesce a condannarlo per poi fargli scontare una pena ridicola! penso tutto il tempo che i giudici hanno lavorato per mettere insieme le prove di colpevolezza e i tantissimi soldi pubblici spesi (i nostri).Alla fine che senso ha tutto questo? un volpone come Berlusconi ha subito approfittato della situazione per girarla a suo favore, pero’ non ha fatto i conti con il POPOLO che ormai crede poco ai politici di qualsiasi partito! ormai sono arrivati ad essere cosi’ spregiudicati e senza morale di fare leva sulle persone che stanno male! il bello che sono cattolici e praticanti la maggior parte, ma come si dice: ( prega Dio e fotti il prossimo! ). finisco col dire che oggi il premier della corea del sud si e’ dimesso per la tragedia del traghetto affondato dove sono morte centinaia di persone di cui molti erano studenti! anche se il premier non aveva nessuna responsabilita’ moralmente si e’ sentito in colpa perché in un paese democratico e civile queste cose non devono succedere! invece la tragedia della concordia e’ diventata un business!

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  2. argomento molto spinoso! un Paese strano il nostro, prima giustamente la magistratura fa il suo lavoro, processa Berlusconi dopo anni di udienze, riesce a condannarlo per poi fargli scontare una pena ridicola! penso tutto il tempo che i giudici hanno lavorato per mettere insieme le prove di colpevolezza e i tantissimi soldi pubblici spesi (i nostri).Alla fine che senso ha tutto questo? un volpone come Berlusconi ha subito approfittato della situazione per girarla a suo favore, pero’ non ha fatto i conti con il POPOLO che ormai crede poco ai politici di qualsiasi partito! ormai sono arrivati ad essere cosi’ spregiudicati e senza morale di fare leva sulle persone che stanno male! il bello che sono cattolici e praticanti la maggior parte, ma come si dice: ( prega Dio e fotti il prossimo! ). finisco col dire che oggi il premier della corea del sud si e’ dimesso per la tragedia del traghetto affondato dove sono morte centinaia di persone di cui molti erano studenti! anche se il premier non aveva nessuna responsabilita’ moralmente si e’ sentito in colpa perché in un paese democratico e civile queste cose non devono succedere! invece la tragedia della concordia e’ diventata un business!

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  3. Carissima Rosaria BRANCATO, con il tuo editoriale domenicale metti a dura prova la pazienza di noi messinesi, ci inviti a commentare di un partito, FORZA ITALIA, il cui leader, padrone per molti, ieri ha dichiarato, mischiando sacro e profano, SE RAGGIUNGIAMO IL 20% ACCENDIAMO UN CERO, nel momento in cui i Consiglieri Comunali del PARTITO DEMOCRATICO sono intenti a strumentalizzare per fini elettorali i PRECARI di Palazzo Zanca. Quanta sopportazione dovremmo avere noi messinesi? Mi taccio per non essere censurato, ma DOMENICA 25 MAGGIO utilizzerò il mio voto come una clava, portando al successo il MOVIMENTO 5 STELLE, per dare un segnale forte a chi vara provvedimenti economici palliativi, parlo di Matteo RENZI, e a chi non si decide di farsi da parte, dopo aver fallito politicamente, Silvio BERLUSCONI. A proposito di Silvio BERLUSCONI, l’uomo è furbo, non ha specificato il Santo, a cui accendere il cero, sa bene quanto campanile c’è in Italia anche intorno ai Santi. I politici farebbero bene a sapere che c’è un limite oltre il quale la pazienza cessa di essere una virtù, quel limite lo hanno superato da un pezzo.

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  4. Carissima Rosaria BRANCATO, con il tuo editoriale domenicale metti a dura prova la pazienza di noi messinesi, ci inviti a commentare di un partito, FORZA ITALIA, il cui leader, padrone per molti, ieri ha dichiarato, mischiando sacro e profano, SE RAGGIUNGIAMO IL 20% ACCENDIAMO UN CERO, nel momento in cui i Consiglieri Comunali del PARTITO DEMOCRATICO sono intenti a strumentalizzare per fini elettorali i PRECARI di Palazzo Zanca. Quanta sopportazione dovremmo avere noi messinesi? Mi taccio per non essere censurato, ma DOMENICA 25 MAGGIO utilizzerò il mio voto come una clava, portando al successo il MOVIMENTO 5 STELLE, per dare un segnale forte a chi vara provvedimenti economici palliativi, parlo di Matteo RENZI, e a chi non si decide di farsi da parte, dopo aver fallito politicamente, Silvio BERLUSCONI. A proposito di Silvio BERLUSCONI, l’uomo è furbo, non ha specificato il Santo, a cui accendere il cero, sa bene quanto campanile c’è in Italia anche intorno ai Santi. I politici farebbero bene a sapere che c’è un limite oltre il quale la pazienza cessa di essere una virtù, quel limite lo hanno superato da un pezzo.

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  5. ….TOTI e TUTTI ai servizi sociali? Miracolo! Per la prima volta un politico tradizionale potrà finalmente svolgere un….servizio SOCIALE . Una autentica rivoluzione.

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  7. ROBERTO TOMMASO 27 Aprile 2014 12:49

    ……………….Rosaria, e tu dove andrai???????
    io, lo so, ma meglio non scriverlo!!!!!!!!!!!!!!!

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  8. ROBERTO TOMMASO 27 Aprile 2014 12:49

    ……………….Rosaria, e tu dove andrai???????
    io, lo so, ma meglio non scriverlo!!!!!!!!!!!!!!!

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  9. Cara Rosaria BRANCATO,il tuo articolo fa riflettere sui disastri provocati dai nostri politici,tutto e di più per raccogliere voti nelle urne,fino a giocare con la vita delle persone,un esempio sono i PRECARI di Palazzo Zanca.Chiedono al sindaco di turno,oggi Renato Accorinti,una delibera di Giunta con connotazioni giuridiche simili a quelle del comune di Agrigento,dove si prevede la stabilizzazione a tempo indeterminato parziale di 24 unità di personale.La delibera di Agrigento,come quella di Caltanissetta,prevede una selezione riservata solo ai precari,dei criteri per la formazione della graduatoria di merito,come un punteggio elevato per l’anzianità di servizio,e una precedenza di chi è contrattualizzato rispetto all’LSU,sono elementi già bocciati dal TAR nel ricorso contro il comune di Caltanissetta,palesemente anticostituzionali.C’è un aspetto drammatico in questa vicenda,i dipendenti ultra cinquantenni,che reclamano la loro stabilizzazione,nel lontano 1988 erano giovani inoccupati dai 18 ai 29 anni,così prevedeva l’art.23 della legge 67/1988,la stessa età dei loro figli,nipoti o giovani messinesi,che ambiscano a cimentarsi in un concorso per entrare al Comune.Leggiamo insieme una parte dell’art.23,oggi sarebbe di grande attualità per inserire temporaneamente i nostri giovani nel mondo del lavoro.ART.23 “Per gli anni 1988,1989 e 1990 il Ministero…finanzia,nel limite di 500 MILIARDI di LIRE(258 MILIONI di EURO)per ciascun anno,la realizzazione nei territori del Mezzogiorno iniziative a livellolocale,temporalmente
    limitate,consistenti nello svolgimento di attività di utilità collettiva mediante l’impiego,a tempo parziale,di giovani di età compresa tra i 18 e i 29 anni,privi di occupazione ed iscritti nella liste di collocamento.I giovani…vengono individuati secondo la graduatoria delle liste di collocamento(bastava solo questo requisito).La loro utilizzazione non comporta l’instaurazione di un rapporto di lavoro subordinato e deve svolgersi a tempo parziale,per un orario non superiore a ottanta ore mensili.” Cara Rosaria siamo passati da un articolo di legge a favore dei giovani del 1988,alle preoccupazioni dei padri precari da 25 anni,al dramma dei figli senza lavoro.

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  10. Cara Rosaria BRANCATO,il tuo articolo fa riflettere sui disastri provocati dai nostri politici,tutto e di più per raccogliere voti nelle urne,fino a giocare con la vita delle persone,un esempio sono i PRECARI di Palazzo Zanca.Chiedono al sindaco di turno,oggi Renato Accorinti,una delibera di Giunta con connotazioni giuridiche simili a quelle del comune di Agrigento,dove si prevede la stabilizzazione a tempo indeterminato parziale di 24 unità di personale.La delibera di Agrigento,come quella di Caltanissetta,prevede una selezione riservata solo ai precari,dei criteri per la formazione della graduatoria di merito,come un punteggio elevato per l’anzianità di servizio,e una precedenza di chi è contrattualizzato rispetto all’LSU,sono elementi già bocciati dal TAR nel ricorso contro il comune di Caltanissetta,palesemente anticostituzionali.C’è un aspetto drammatico in questa vicenda,i dipendenti ultra cinquantenni,che reclamano la loro stabilizzazione,nel lontano 1988 erano giovani inoccupati dai 18 ai 29 anni,così prevedeva l’art.23 della legge 67/1988,la stessa età dei loro figli,nipoti o giovani messinesi,che ambiscano a cimentarsi in un concorso per entrare al Comune.Leggiamo insieme una parte dell’art.23,oggi sarebbe di grande attualità per inserire temporaneamente i nostri giovani nel mondo del lavoro.ART.23 “Per gli anni 1988,1989 e 1990 il Ministero…finanzia,nel limite di 500 MILIARDI di LIRE(258 MILIONI di EURO)per ciascun anno,la realizzazione nei territori del Mezzogiorno iniziative a livellolocale,temporalmente
    limitate,consistenti nello svolgimento di attività di utilità collettiva mediante l’impiego,a tempo parziale,di giovani di età compresa tra i 18 e i 29 anni,privi di occupazione ed iscritti nella liste di collocamento.I giovani…vengono individuati secondo la graduatoria delle liste di collocamento(bastava solo questo requisito).La loro utilizzazione non comporta l’instaurazione di un rapporto di lavoro subordinato e deve svolgersi a tempo parziale,per un orario non superiore a ottanta ore mensili.” Cara Rosaria siamo passati da un articolo di legge a favore dei giovani del 1988,alle preoccupazioni dei padri precari da 25 anni,al dramma dei figli senza lavoro.

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