Si andrà incontro a una stagione estiva molto difficile, specialmente se già in questo aprile inizierà a fare caldo
Noi di Tempostretto ne avevamo parlato da almeno 1 anno. Solo qualche mese fa avevamo spiegato perché la situazione rischiava di diventare allarmante, in caso del venir meno delle piogge invernali. A Palermo se ne rendono conto in gran ritardo, ed ora tutti i nodi vengono al pettine, con l’arrivo, imminente, della bella stagione, del caldo e degli incendi .
Ormai in vaste aree dell’Isola la siccità è divenuta davvero allarmante, con vasti territori regionali rimasti senza una sola goccia d’acqua. Molte aziende agricole sono in ginocchio, mentre la produzione del grano quest’anno sarà messa a dura prova dalla carenza idrica.
“La siccità in Sicilia sta diventando drammatica. La Regione ha messo in campo una serie di azioni per mitigare la crisi, aiutando i settori produttivi e limitando i disagi ai cittadini, ma servono anche urgenti interventi statali per operare su reti e sistemi di approvvigionamento idrico e per sensibilizzare i cittadini a un uso più razionale della risorsa. Inoltre, sono necessari sgravi fiscali e contributivi, moratorie e sospensione di adempimenti per le imprese del settore agricolo e zootecnico che sono in gravissima difficoltà”, afferma il presidente della Regione, Renato Schifani.
Acqua razionata per 1 milione di siciliani
In questo momento sono quasi 1 milioni i siciliani che dovranno fare i conti con un piano di razionamento che prevederà la riduzione forzata di forniture d’acqua potabile da parte di Siciliacque, la società che gestisce le reti idriche dell’isola, in 93 Comuni nelle province di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Messina, Palermo e Trapani, dove già nelle scorse settimane era stata razionata l’acqua potabile. Sono previste riduzioni della portata d’acqua fra il 10% e il 45%, con punte maggiori in 15 centri del nisseno e dell’agrigentino.
Un ciclo siccitoso che va avanti da quasi 5 anni
La Sicilia è una regione che ciclicamente soffre periodi di siccità, non lunghi come quello in corso. Secondo la Regione, “il 2023 è stato il quarto anno consecutivo con precipitazioni al di sotto della media storica di lungo periodo e anche i primi mesi di quest’anno, caratterizzati da temperature più alte e scarsità di piogge, hanno confermato finora questa tendenza”.
La carenza di piogge rende difficile ricaricare gli invasi naturali e artificiali, così come le falde sotterranee: a marzo 2024 in alcuni invasi dell’isola per uso potabile manca oltre il 90% dell’acqua (dati ANBI) e non va meglio per i bacini a uso irriguo. I dati dell’Autorità di Distretto siciliana parlano di 299 milioni di metri cubi d’acqua invasata, cioè il 30% della potenzialità: è il valore più basso dal 2010. Le piogge più abbondanti cadute tra febbraio e marzo non sono state sufficienti ad equilibrare le richieste di un territorio dove le temperature massime già erano oltre i +20°C.
E dalle tendenze dei modelli anche per il mese di aprile le notizie sono davvero poco rassicuranti. Si prevede un lungo periodo con temperature sopra le medie e totale assenza di precipitazioni. Una situazione che rischia di aggravare, ulteriormente, il quadro generale, già molto compromesso.
Fare statistiche è l’unica cosa che fanno quelli che dovrebbero prevenire e operare in anticipo. Ma siccome non sono capaci, ci troviamo in queste situazioni. eppure la Sicilia è attorniata dalle acque, salate ma acque. quindi, come per altri problemi, questi amministratori locali e nazionali hanno avuto il tempo per organizzare una raccolta di acqua marina da desalinizzare e quindi da utilizzare per la già martoriata agricoltura. quali scuse verranno portate a discolpa ? Vediamo come va a finire. autonomia o no ci vuole un intervento del governo centrale per mettere in campo quelle opere necessarie, mettendo da parte gli amministratori regionali sin qui incapaci. Attenti, con l’autonomia differenziata gli squilibri si noteranno di più.
Però si porta avanti l’opera faraonica e inutile del Ponte sullo Stretto! È più importante dell’assicurare ai cittadini il bene primario dell’acqua?? Pura follia del Governo nazionale e di quello regionale!! Ce ne ricorderemo al momento del voto???
e si porta avanti lil PONTE SULLO STRETTO e ancora non ci vergogniamo né ci solleviamo …semu veramenti BUDDACI…..
Presidente Schifani ti sei svegliato finalmente pensi sempre al ponte ma là passa solo acqua salata e non dolce, non te lo hanno detto?No perché solo noi possiamo decidere di noi, no altri,Vero o falso presidente,quando mai ,decidiamo sempre noi: falso.
Quanta acqua sprecheremo nei cantieri del ponte ?
Ostaggio della politica e del mal governo….vergogna … Sempre a ridosso delle elezioni sono sensibili alle problematiche…..dal carro non scende mai nessuno…..
Ma come è possibile che una terra contornata da acqua non la sfrutta?? Dissalatori ogni tot kilometri , alimentati a pannelli solari , e acqua non ne mancava , ma siccome lucrano anche su quello ma di cosa vogliamo parlare , i problemi fanno gonfiare le tasche di pochi .
ma quale mancanza di acqua, la siccità è solo una scusa
Ma perchè non si dice invece che gli acquedotti sono colabrodo….il 50% di acqua si perde strada facendo…ma non inventiamo scuse
Avogghia a quanta acqua c’è in Sicilia, sistemiamo in fretta gli acquedotti, l’acqua arriverà normalmente in città
Quando sarà finito, il ponte servirà solo a scappare dalle macerie.