Il pirocumulo viene spinto verso il messinese dai venti di libeccio in quota
L’Etna stamane è arrivata al suo 50esimo parossismo. L’intensa attività esplosiva, come da copione, sta producendo una imponente colonna di cenere che viene dispersa verso nord/est dai venti in quota, che stanno assumendo una prevalente componente da libeccio. La colonna eruttiva sta solcando il cielo, favorendo la formazione di strati nuvolosi, anche piuttosto densi. Nelle prossime ore si assisterà, purtroppo, alla caduta di cenere molto fine su tutto il comprensorio ionico del messinese, fino alla parte più meridionale dello Stretto.
Qualcuno, vedendo i venti settentrionali, potrebbe pensare che la colonna di cenere si muova verso Catania. Ma non è così, visto che nei bassi strati, specie in un’area orografica molto complessa, come quella dello Stretto, i venti che spirano al suolo non corrispondono a quelli presenti in quota, sopra i 5000-6000 metri. Se prendiamo in esame il radiosondaggio di Trapani notiamo che a quote più elevate la direzione delle correnti ruota più da libeccio. Di conseguenza il materiale vulcanico si muove verso il messinese ionico, interessando l’area fra Linguaglossa, Fiumefreddo, Calatabiano, Giardini Naxos e Taormina, fino a buona parte della riviera ionica. Non è escluso che il “pirocumulo” etneo possa, seppur per breve periodo, evolvere in un cumulonembo, senza pero produrre precipitazioni.