Secondo incontro sabato a Torre Faro: "La mobilitazione contro il ponte sullo Stretto continua"
MESSINA – Opposizione al ponte sullo Stretto. Lo slogan è ormai conosciuto: “Lo Stretto non si tocca”. Dopo il confronto del 16 marzo, il comitato Noponte Capo Peloro ha convocato per sabato 4 maggio, alle ore 17, all’Horcynus Orca a Torre Faro, la seconda assemblea “Siamo tutti espropriandi” con l’obiettivo di aggiornare “sia coloro che subiranno da nord a sud in prima persona gli espropri/servitù e sia a coloro che verranno “espropriati” della loro città”. Un aggiornamento pure su “quanto si è fatto, si sta facendo e s’intende fare per bloccare il progetto del ponte sullo Stretto e resistere agli espropri/servitù”.
E ancora si legge in una nota: “L’assemblea sarà l’occasione per fare il punto della situazione sulle procedure in corso, per smentire le numerose fake news e denunciare pubblicamente i tentativi di denigrare coloro che si oppongono al ponte. Si intende illustrare le osservazioni delle associazioni ambientaliste e dei comitati contro il progetto del ponte, presentare le azioni legali individuali e collettive già fatte o in preparazione, visionare le tavole del progetto che evidenziano gli edifici a rischio a causa dei lavori del previsto tunnel ferroviario che passa sotto la città. Verranno infine raccolte le adesioni per le nuove iniziative legali e di lotta che verranno organizzate nel mese di maggio”.
A tutti coloro che dicono che il ponte si può fare ed hanno questa smania di grandezza chiedo: Ma se negli anni passati ed antichi, nessuno, nemmeno i Romani o Greci , non hanno mai realizzato fisicamente nemmeno una idea del ponte , un motivo ci sarà! E non mi si dica che non c’erano le possibilità di oggi visto che loro erano grandissimi architetti ed ingegneri, tanto è vero che le loro opere ancora durano, quelle di oggi cadono a pezzi alla prima scossa di terremoto! E poi volevo dire a chi ha il sedere all’asciutto, vorrei vedere come si sentirebbero se ad essere toccate fossero le loro di case!
Ma smettetela.Andate a produrre
A proposito del Ponte sullo Stretto di Messina
In tante Facoltà di Ingegneria delle Università italiane si parla in continui simposi-dibattiti sul tema : Ponte sullo Stretto di Messina
ANDIAMO AL CONCRETO : Fuori la politica e gli interessi privati.
Vogliamo soffermarci e discutere sull’opera di cui si parla da un secolo e che da oltre 50 anni viene indicata come prossima alla realizzazione, ove naturalmente ogni tipologia di partito politico, senza ovviamente comprendere nulla, si appropria a turno ed a convenienza di ogni genere di pertinenza e competenza per la gestione di questa opera faraonica e la parte avversa politica ovviamente è contraria.
Discutiamone solo sotto l’aspetto tecnico/ logistico/ingegneristico, ove ogni interesse economico, politico, sociale, ambientale, culturale, gestionale e manageriale, ( pro o contro) non dovrebbe effettivamente trovare alcun minimo spazio.
Anzitutto, è’ emerso che per i ponti stradali-ferroviari, l’esperienza acquisita nel mondo, sino ad oggi, suggerisce di non oltrepassare i 1500 – 1600 metri di lunghezza di qualsiasi impianto del genere .
In particolare, alcuni ingegneri delle Università Europee ed alcuni americani e alcuni Cinesi, hanno ricordato quali siano le caratteristiche dei ponti sospesi, costruiti come ponti stradali, stradali – ferroviari e/o ferroviari soltanto.
Mentre quelli stradali hanno ormai raggiunto dimensioni di 2000 mt. nella campata maggiore, i ponti ferroviari si sono fermati a campate principali di lunghezza massima di 1408 mt.
Ciò perché i ponti sospesi essendo posti in aria, soggetti a venti molto forti, possono far deragliare i treni, specialmente quelli destinati all’alta velocità.
In Cina, dove si sono realizzati negli ultimi 20 anni circa 20 ponti sospesi, si sta realizzando nella provincia dello Zhejiang il ponte autostradale e ferroviario Xihoumen, di campata massima lunga 1488 mt, che quando verrà ultimato nel 2026 stabilirà il nuovo record mondiale di categoria.
Tutti i partecipanti non avranno niente di meglio da fare, il ponte non vedrà mai la luce. Un’opera certamente utile ma in Italia non si fa ciò che è utile.