E solo dal 2026, a conclusione dei lavori in corso sulla rete idrica. Nel 2024 e 2025 servirebbero 2100 litri al secondo, che non ci sono
Secondo il piano d’ambito dell’Ati idrico, il fabbisogno del Comune di Messina si attesta a 980 litri al secondo per una media annuale. A giugno 2024 l’Amam comunica una portata di 1010 litri al secondo, quindi secondo il Dipartimento regionale Acque e Rifiuti “non risulta una carenza idrica in danno al Comune di Messina”.
In sintesi: servono 980 litri al secondo, ce ne sono 1010, non c’è emergenza idrica. Un sillogismo apparentemente perfetto che invece somiglia più a un entimema perché manca di una premessa: dei 1010 litri alla fonte ne arrivano a destinazione meno della metà a causa delle perdite in rete del 53 %.
Le perdite sulla rete idrica
Ne abbiamo parlato più volte (qui nel dettaglio): rispetto a una media nazionale del 42 %, in Sicilia le perdite sono al 51,6 %, a Messina al 53. Nello scorso aprile sono iniziati i lavori di rifacimento della rete idrica, che dovrebbero ridurre le perdite al 38 % entro il 31 marzo 2026.
Cosa vuol dire? Che oggi, per avere l’acqua h 24 al rubinetto a Messina, per far arrivare 980 litri di acqua al secondo ne servirebbero 2100.
La siccità del 2024
“Quest’estate – ha detto ieri al nostro giornale il sindaco Federico Basile – Messina ha potuto contare su pozzi e sorgenti per circa 1010 litri/secondo contro i 1300 litri/secondo dell’estate del 2023. Un decremento certificato e dimostrabile in ogni sede”.
Ecco perché si soffre la crisi idrica. L’acqua h 24 non c’è mai stata perché anche negli scorsi anni arrivavano 1300 litri di acqua al secondo, a fronte dei 2100 necessari. E l’emergenza si è acuita quest’anno perché la disponibilità è diminuita fino a 1000, cioè meno della metà del necessario.
1000 litri al secondo, considerate le perdite del 53 %, equivale a circa 470 litri al secondo. Anzi anche qualcosa meno, considerata anche l’acqua non conturata, cioè non rilevata dalla lettura dei contatori.
Nuovi pozzi e… le piogge
Soluzioni? L’unica è quella di trovare nuova acqua, quindi nuovi pozzi. Già immessi in rete quelli di Briga e Mili, per un totale di circa 30 litri al secondo, Amam e Comune di Messina puntano a trovarne altri. A fine lavori sulla rete idrica, e quindi ridotte le perdite dal 53 al 38 %, il fabbisogno diminuirà da 2100 a 1600 litri al secondo. Ma al momento sono obiettivi lontani e la speranza più immediata è riposta nella stagione delle piogge.
Ci vorrebbe un’inchiesta della magistratura con indagini approfondite, secondo me l’erogazione misteriosamente salirebbe almeno a 2300 litri al secondo costantemente tutti i giorni.
Voi siete dei solo degli incompetenti…..viaaaaa
Incompetenti. Bello gettare le mani avanti
Nei paesi e nelle citta’ avanzati utilizzano dissalatori e persino le acque di fogna depurate e disinfettate. Ovviamente servirebbero impianti di depurazione, filtrazione e sanificazione fatti bene e gestiti meglio, ma in luoghi evoluti lo fanno.
Tutti i numeri che vengono dati fanno solo girare la testa e confondere le idee. E alla fine è questo che si vuole: disorientare l’elettore come in un gioco di specchi, dove si rimanda all’ una o all’ altra immagine per convincerlo che ciò che ha davanti di volta in volta sia la verità. Nel dubbio, comunque e per qualsiasi evenienza, rimandiamoli tutti a casa!
I nuovi pozzi che fine hanno fatto? Non dovevano garantire la normalità dell’erogazione dell’acqua?
Parolai inutili se non c’ eravate a Messina sarebbe andata meglio
Sig sindaco ma oggi l’acqua è potabile?
Inutile fare domande a Basile dobbiamo farle a De Luca .
Ovviamente i conti non tornano, solo un’inchiesta può risolvere tante domande .
Ricordatevi i nomi dei consiglieri comunali responsabili di tenere in vita questa giunta.
Via gli Inutili!!!!!
Incompetenti.