Sicilia. Armao: "Le norme impugnate dal governo? Nessun effetto sul bilancio regionale"

Sicilia. Armao: “Le norme impugnate dal governo? Nessun effetto sul bilancio regionale”

Redazione

Sicilia. Armao: “Le norme impugnate dal governo? Nessun effetto sul bilancio regionale”

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venerdì 22 Luglio 2022 - 17:08

Il vicepresidente della Regione Siciliana e assessore all'Economia rassicura: "Nulla cambia e immettiamo risorse per quasi 900 milioni di euro". Ma Cgil e Fp temono per precari e pubbici dipendenti

SICILIA – Per il vicepresidente della Regione siciliana e assessore all’Economia, la situazione è sotto controllo. Il Consiglio dei ministri ha impugnato alcune norme della legge di stabilità regionale, approvate dall’Ars – Assemblea regionale lo scorso 14 maggio. Ma Gaetano Armao tende a rassicurare: “La gran parte delle norme impugnate non sono di iniziativa governativa e comunque non determinano alcun effetto sugli equilibri di bilancio della Regione. Né tanto meno determinano effetti riguardo al disegno di legge di variazioni di bilancio. Disegno di legge che immette nuove risorse finanziarie per quasi 900 milioni di euro”.

“Confronto proficuo fra governo Musumeci e governo centrale”

“Il governo Musumeci – spiega il vice presidente della Regione – ha condotto un serrato e proficuo confronto con il governo centrale, superando gran parte dei rilievi che erano stati posti su alcune delle disposizioni approvate. Sono rimaste talune questioni su norme non strutturali per la manovra, soprattutto di iniziativa non governativa, sulle quali il Consiglio dei ministri ha deciso di procedere con l’impugnativa. Questioni sulle quali si pronuncerà definitivamente la Corte costituzionale”.

I timori di Fp e Cgil: “Penalizzati precari e pubblici dipendenti”

Sulla legge di stabilità impugnata, Fp (Funzione pubblica) e Cgil Sicilia, invece, nutrono parecchi timori: “La conseguenza? Saranno penalizzati precari e pubblici dipendenti. Stato e Regione trovino ora una soluzione che eviti un ulteriore terremoto sul mondo del lavoro siciliano”.

In una nota congiunta, i segretari generali della Cgil Sicilia e della Funzione pubblica regionale, Alfio Mannino e Gaetano Agliozzo, sottolineano: “L’impugnativa della legge regionale di stabilità è un
colpo di mannaia su precari e dipendenti pubblici. Si mettono in discussione le assunzioni sul personale della sanità impegnato nell’emergenza Covid, si blocca il percorso di stabilizzazione dei lavoratori Asu, si complica la trattativa con l’Aran per il rinnovo del contratto dei dipendenti regionali”.

Per i dirigenti, “la Regione poteva di certo fare meglio, mettendo in sicurezza questi settori con provvedimenti adeguati. Stato e Regione devono comunque ora fare in modo che si giunga a una soluzione”.

“Si eviti un terremoto nel mondo del lavoro siciliano”


“Pur nella ristrettezze di bilancio- affermano Mannino e Agliozzo – non sono state evidentemente operate le scelte giuste sia sotto il profilo economico che normativo, visto che lo Stato solleva anche in più casi conflitti di attribuzione”.

“Il risultato – concludono i dirigenti della Cgil – è che verrà penalizzato chi come il personale della sanità ha consentito che fosse fronteggiata la situazione di emergenza che si é proposta, chi come gli Asu, molti dei quali impegnati nei siti culturali, di fatto contribuisce al funzionamento dei comuni, chi come i dipendenti regionali si spende per il funzionamento della macchina amministrativa e altri precari”.

Cgil e Funzione pubblica auspicano dunque che “si giunga in tempi brevi a una soluzione che eviti un ulteriore terremoto per un mondo del lavoro come quello siciliano in profonda crisi”.

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