Sicilia Futura fuori dal Pd: come cambiano gli equilibri in Consiglio comunale

Sicilia Futura fuori dal Pd: come cambiano gli equilibri in Consiglio comunale

Danila La Torre

Sicilia Futura fuori dal Pd: come cambiano gli equilibri in Consiglio comunale

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martedì 30 Aprile 2019 - 12:00

MESSINA – Con l’addio di Sicilia Futura al Pd e al centrosinistra in Consiglio comunale cambiano gli equilibri politici e De Luca conquista “alleati”. Seppur l’Aula non sia stata l’epicentro di un terremoto dagli effetti devastanti come fu il passaggio in massa dei genovesiani dal Pd e Forza Italia avvenuto nella precedente consilatura, si è comunque registrato un assestamento che ha provocato uno spostamento della maggioranza verso destra, o meglio centrodestra.

All’indomani delle elezioni del 24 giugno 2018, l’ago della bilancia pendeva a sinistra con quattro liste e ben 14 consiglieri su 32 in orbita Pd: Libera Me con i consiglieri Biagio Bonfiglio, Massimo Rizzo, Nello Pergolizzi, Alessandro Russo; Sicilia Futura con i consiglieri Nino Interdonato, Alessandro De Leo, Daria Rotolo, Piero La Tona; Partito Democratico con i consiglieri Claudio Cardile, Felice Calabrò, Libero Gioveni, Gaetano Gennaro e Antonella Russo.

Il resto dei seggi se li erano divisi centrodestra e Movimento Cinque Stelle.

Tre le liste del centrodestra che alle scorse amministrative hanno superato lo sbarramento del 5%, 13 in totale gli eletti: Ora Messina con i consiglieri Nicoletta D’Angelo, Francesco Pagano, Giandomenico La Fauci, Pierluigi Parisi; Forza Italia con Benedetto Vaccarino, Giovanna Crifò, Ugo Zante; Bramanti Sindaco con Placido Bramanti (oggi Lega) , Salvatore Sorbello (passato quasi subito al Gruppo Misto), Giovanni Caruso , Giovanni Scavello (oggi Lega) , Salvatore Serra (passato prima alla Lega e poi al Gruppo Misto.)

Il Movimento Cinque Stelle è il gruppo con il maggior numero di consiglieri comunali, ben sette: Gaetano Sciacca (dimessosi qualche mese e a cui è subentrato Giuseppe Fusco) , Andrea Argento, Serena Giannetto, Paolo Mangano, Cristina Cannistrà, Giuseppe Schepis, Francesco Cipolla.

La fuoriuscita dal Pd del gruppo consiliare che fa capo all’ex deputato Beppe Picciolo – ridimensionato nel numero per aver perso per strada Alessandro De Leo, passato al Gruppo misto – oltre a spostare il baricentro verso destra (anche se l’obiettivo dichiarato è quello di creare a livello regionale una grande area meridionalista che contrasti l’avanzata al Sud della Lega), ha un’altra importante conseguenza: crea di fatto la prima alleanza tra De Luca e un gruppo consiliare.

Sicilia Futura può ormai considerarsi alleato ufficiale del sindaco e della sua giunta, come dimostra peraltro il sostegno alle Europee a Dafne Musolino . Non a caso, sono sempre più insistenti le voci su un possibile ingresso in giunta del gruppo di Beppe Picciolo dopo le elezioni del 26 maggio.

I tre consiglieri di Sicilia Futura (Interdonato; Rotolo, il cui marito, l’ex revisore dei conti Federco Basile, è consulente dell’amministrazione; e La Tona) in Aula non sono comunque simpatizzanti solitari di De Luca, che sin dall’inizio della sua esperienza amministrativa può contare sul sostegno dell’azzurro Ugo Zante, vicino a Calderone (che nel ballottaggio tradì Bramanti per votare proprio De Luca); e da qualche tempo anche sull’appoggio di Salvatore Serra, eletto con Bramanti, passato con lui alla Lega , approdato poi al Gruppo Misto e sempre più allineato nei confronti dell’amministrazione. Ma, in generale, tutto il centrodestra – anche e soprattutto a causa dell’assenza di un leader che guidi con riconosciuta autorevolezza la coalizione – è abbastanza compiacente con il sindaco De Luca e la sua amministrazione. Nelle ultime votazioni in Aula, alcuni consiglieri di centrodestra hanno voluto far valere il loro peso con la propria assenza, ma più che una presa di distanza dall’amministrazione si tratta di una strategia per rivendicare una poltrona nell’Ufficio di Presidenza, come annunciato dal consigliere Caruso nella seduta dedicata al bilancio.

Centrodestra e Sicilia Futura a parte, Cateno De Luca (eletto senza neanche un consigliere)  è in grado di racimolare voti anche nel centrosinistra, dove  tuttavia -rispetto a qualche mese fa – le cose stanno un po’cambiando. I primi 10 mesi  di amministrazione targata De Luca hanno dimostrato – delibere approvate alla mano – che l’intero Consiglio comunale è stato tutt’altro che ostile al sindaco eletto il 24 giugno 2018. Il primo cittadino ha potuto contare su una maggioranza solida e trasversale e ha avuto dalla sua parte tanto consiglieri di centrodestra quanti di centrosinistra,  soprattutto sponda Libera Me e Sicilia Futura. Tuttavia, nelle ultime settimane, qualcuno all’interno della corrente accademica del Pd inizia a considerare conclusa la luna di miele con il sindaco. In particolare, i consiglieri comunali  Nello Pergolizzi e Alesando Russo che hanno iniziato ad incalzare la giunta come mai avevano fatto nei primi mesi; restano invece “morbide” le posizioni di Massimo Rizzo e Biagio Bonfiglio,  peraltro in linea con i deputati Navarra e De Domenico, anche loro concilianti e mai tranchant con De Luca e la sua amministrazione. Nel gruppo Pd gli oppositori duri e puri restano soprattutto Gaetano Gennaro, Antonella Russo e Felice Calabrò. Il Movimento Cinque Stelle sta praticamente dall’inizio all’opposizione, senza e senza ma.

Nel palazzo c’è grande attesa per le elezioni europee, all’indomani delle quali- anche in base al risultato della Musolino (ufficialmente appoggiata dal Forza Italia, Udc e Sicilia Futura) – potrebbero registrarsi nuove scosse. Sia in giunta che in Consiglio comunale.

Danila La Torre

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