Caso di aggressione al Policlinico, il Nursind chiede più sicurezza negli ambienti di lavoro

Caso di aggressione al Policlinico, il Nursind chiede più sicurezza negli ambienti di lavoro

Serena Sframeli

Caso di aggressione al Policlinico, il Nursind chiede più sicurezza negli ambienti di lavoro

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sabato 26 Novembre 2016 - 12:49

I segretari aziendali e territoriali chiedono maggiore sicurezza per il personale infermieristico che si dichiara pronto ad uno stato di mobilitazione

Un nuovo caso di aggressione al Policlinico di Messina mette in allarme il Nursind Messina, il sindacato delle professioni infermieristiche, che non ci sta e si dichiara pronto ad adottare le misure necessarie.

Dopo aver riferito alla direzione aziendale in estate un episodio analogo a quello avvenuto qualche giorno fa, in cui gli operatori sanitari del pronto soccorso hanno subito aggressioni da parte dei parenti dei pazienti, i vertici del sindacato messinese sono pronti a delle iniziative per tutelare la sicurezza degli infermieri.

L'avevamo detto ed anche scritto – tuona il segretario aziendale NurSind del Policlinico Massimo Latella in tempi non sospetti: segnalazioni, incontri e proposte ai vertici aziendali ma fino ad ora, tanti buoni propositi senza che nulla sia cambiato”.

Qualche giorno fa si è assistito all'ennesimo episodio di aggressione del personale da parte dei parenti di una paziente che nemmeno tanto paziente è sembrata, visto che anche lei ha aggredito gli infermieri – ribatte il segretario territoriale Nursind Messina Ivan Alonge la punta di un iceberg di un sistema, quello sanitario malato e che non riesce più a mantenere quei criteri di efficacia ed efficienza che rimangono scritti solo sugli atti aziendali o sulle brochure di presentazione delle varie aziende ospedaliere per fare belle parole”. Alonge parla di aggressioni che sono all'ordine del giorno e, durante un incontro con i vertici dell’azienda ospedaliera tenutosi qualche settimana fa, si è discusso proprio di iniziative atte a garantire la sicurezza ma, come afferma il segretario aziendale Massimo Latella, “queste iniziative sono in corso da anni e vorremmo che qualcuna di essa avesse un termine ben preciso prima di dover raccontare di qualche tragedia annunciata”.

Latella continua portando alla luce anche altre problematiche: “Dopo l’ultimo incontro, con la nota pr. 90/16 del 16/11/2016, abbiamo chiesto un ulteriore incontro urgente, ancora non riscontrato, in quanto NurSind ha da sempre denunciato con numerose lettere ed anche verbalmente le carenze strutturali dei locali del pronto soccorso e del triage, in particolare, la carenza di organico adeguato a fronteggiare una situazione sempre più drammatica testimoniata da varie richieste di partecipazione per corsi di aggiornamento, assemblee e ferie puntualmente negate. Ultima in ordine di tempo la sospensione di tutte le ferie del personale infermieristico costretto quindi a vivere da prigioniero a casa sua, l’assenza di una sala relax e il continuare a lavorare in una struttura dove la privacy e la sicurezza sono vere e proprie chimere”.

Il segretario parla poi del "triage infettivologico", definendolo un “vero e proprio fenomeno da baraccone, un ufficio ticket riadattato a triage per immigrati Triage infettivologico che non rispetta nessun requisito minimo di igiene, sicurezza e paradossalmente ad altissimo rischio infettivologico, dato che non vi è previsto isolamento, servizi igienici e la necessaria separazione tra degenti di sesso maschile e femminile”.

I lavori di ristrutturazione dovevano essere espletati entro il 30 luglio ma sono ancora in itinere e, secondo il sindacato, non si sa ancora se i nuovi locali avranno zone esclusive per il personale infermieristico.

“Il clima- conclude Latella- è ovviamente caldo per non dire esplosivo fra tutto il personale e se non saranno presi i necessari provvedimenti per garantire la sicurezza e la tranquillità di tutto il personale e dell'utenza, NurSind sarà costretto ad adottare tutte le misure atte a garantire la tutela di tutti, anche con uno stato di mobilitazione di tutto il personale”.

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