La Cisl Sicilia conferma come leader del sindacato Mimmo Milazzo

La Cisl Sicilia conferma come leader del sindacato Mimmo Milazzo

Piero Genovese

La Cisl Sicilia conferma come leader del sindacato Mimmo Milazzo

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venerdì 05 Maggio 2017 - 23:53

Mimmo Milazzo resta alla guida della Cisl Sicilia. Sarà leader del sindacato di piazza Castelnuovo fino al 2021 quando scadrà il secondo mandato che gli è stato affidato nel pomeriggio dal consiglio regionale.

ll parlamentino Cisl Sicilia riconferma come leader Mimmo Milazzo che resterà alla guida della sigla sindacale fino al 2021, quando scadrà il secondo mandato che gli è stato affidato nel pomeriggio dal consiglio regionale. Il parlamentino Cisl lo ha eletto con 155 voti su 158 votanti (2 bianche, 1 nulle) a conclusione della due giorni svoltasi a Palermo, che ha visto anche la partecipazione della segretaria generale nazionale, Annamaria Furlan.

Milazzo sarà affiancato da una segreteria regionale composta da Rosanna Laplaca, docente di Calascibetta (Enna); dall’avvocato palermitano Giorgio Tessitore. E dal siracusano Sebastiano Cappuccio, new entry. Già componente del vertice nazionale della Slp Cisl (i postali), Cappuccio rientra così in Sicilia.

Milazzo, funzionario della Provincia regionale di Palermo con laurea in tasca in Scienze politiche e una “passione non corrisposta” per il Palermo calcio, è assurto per la prima volta al vertice regionale della Cisl, nel novembre 2014. Allora lasciava la guida della Cisl di Palermo che aveva tenuto a partire dal 2008. Di questi anni alla testa del sindacato di piazza Castelnuovo lamenta soprattutto la “sordità del Governo regionale” sul fronte delle emergenze economiche e sociali: “Palazzo d’Orleans? Un muro di gomma”, dice.

Nella Cisl mette piede negli anni ’80. È da allora che comincia la scalata che lo ha portato al ruolo di numero uno regionale. Riconfermato oggi. La carriera sindacale lo ha visto guidare, nel tempo, le federazioni cisline degli enti locali, del pubblico impiego e della sanità.

Il numero uno della Cisl Sicilia, nel corso del suo invertento, ha lanciato tre parole d’ordine: “trasparenza, ricostruzione, condivisione”. Ha pronunciato inoltre “tre sì e tre no”: sì alle politiche di attrazione di nuovi investimenti dall’esterno: “Siamo pronti a parlarne con chiunque”; sì al “confronto ordinato” Regione-Anci-forze economiche e sociali; sì al dialogo e alla cooperazione rafforzata istituzioni-società. Per contro, “stop all’emergenza sociale” in una terra che in questi anni ha pagato un tributo altissimo alla crisi; nella quale oltre il 50% delle famiglie non arriva a 1.500 euro al mese.

Per Milazzo la Regione ha bisogno di “un colpo d’ali”. Soprattutto, di un piano regionale per i rifiuti e l’energia; di un piano per le acque e l’assetto idrogeologico. Di un piano di sviluppo agro-industriale e di un programma che incentivi le “attività manifatturiere, ad alto contenuto di ricerca e innovazione.

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