Cariddi. In dono i beni della nave affondata

Cariddi. In dono i beni della nave affondata

Cariddi. In dono i beni della nave affondata

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venerdì 21 Settembre 2012 - 10:45

Lo hanno stabilito gli uffici provinciali. I beni mobili recuperati in seguito all’affondamento della nave traghetto e non più soggetti alla tutela della soprintendenza regionale perché ormai privi di interesse culturale possono essere donati

L’Ufficio dirigenziale “Servizi finanziari” Unità operativa “Inventario e partitario e movimentazione beni mobili inventariabili” della Provincia regionale ha pubblicato l’avviso con cui si manifesta la disponibilità a donare i beni mobili recuperati in seguito all’affondamento della nave traghetto “Cariddi” e non più soggetti alla tutela della Soprintendenza regionale perché ormai privi di interesse culturale.

I beni in questione sono composti da:
· N. 5 scialuppe di salvataggio;
· N. 44 atolli;
· N. 2 cassoni metallici.

Ai fini dell’assegnazione per donazione occorre che i soggetti beneficiari siano:
A) per i beni ancora utilizzabili o riparabili
– associazione di volontariato, ONLUS o simile, protezione civile o altri enti pubblici o associazioni benefiche;
– non avere scopi di lucro;
– essere iscritta agli elenchi o albi;
– avere tra gli obiettivi dichiarati quello di utilizzo a scopo benefico o non lucrativo dei beni di cui si chiede l’utilizzo.

B) per i beni da avviare ad esclusiva operazione di recupero, non più utilizzabili
– Imprese regolarmente iscritte all’Albo nazionale Gestori ambientali che svolgono attività di raccolta e trasporto rifiuti da avviare al recupero in modo effettivo ed oggettivo.

La donazione a titolo gratuito non prevede alcun onere aggiuntivo per l’Ente Provincia e nel caso in cui ci siano più richieste per lo stesso bene Palazzo dei Leoni procederà all’assegnazione tenendo conto della progettualità circa la destinazione degli stessi a servizio della cittadinanza.

Il soggetto assegnatario dovrà procedere al ritiro dei beni nel termine di 30 giorni con oneri a proprio carico e lo stesso dovrà rilasciare apposita dichiarazione con la quale esonera la Provincia regionale da qualsiasi responsabilità inerente al prelievo, alla movimentazione, al trasporto ed al successivo utilizzo.

4 commenti

  1. Senza Parole
    In data 8.11.1991, l’Amministratore Straordinario dell’Ente Ferrovie
    dello Stato ha deliberato la radiazione della flotta F.S con successiva
    alienazione della N/T Cariddi manifestando l’intenzione di vendere la Nave
    Traghetto Cariddi poiché non più idonea al traghettamento dello Stretto;
    che in data 25.11.1991 l’Assessore all’Ambiente Dr Corrado La Rosa ed il
    Prof. Giulio Romano e l’Avv. Giorgio Mirti della Valle in rappresentanza del
    Presidente dell’Ente Giuseppe Naro ed il Rag. Giuseppe di Franco ed il Dott.
    Sebastiano De Domenico in rappresentanza dell’Ente FF.SS. hanno partecipato
    ad una riunione tenutasi a Roma nella quale la Provincia Regionale di
    Messina ha avanzato la richiesta d’utilizzo della nave per adibirla a “Museo
    del mare” come supporto culturale per l’area dello Stretto di Messina;
    che, secondo le FF.SS., l’unica maniera affinché la N/T Cariddi possa essere
    utilizzata dalla Provincia era l’acquisto della stessa mediante regolare
    compravendita;
    che in base alla stima dei tecnici delle FF.SS. il prezzo minimo indicato
    nella gara per la vendita della nave come rottame fu stimato in 250.000.000
    di lire;
    che in data 09.03.1992 la Provincia Regionale di Messina acquistò la N/T
    Cariddi, (deliberazione del Consiglio Provinciale n° 23 del ’92), per il
    prezzo stimato;
    che per il primo anno la Provincia spese circa un miliardo di lire per
    pagare le spese dell’equipaggio a bordo;
    che dal 1993 al 13.03.2006 la Provincia Regionale ha sostenuto le spese
    relative all’ormeggio nei moli del porto e successivamente presso la rada di
    S. Francesco a favore dei Cantieri Picciotto per un costo annuale pari a
    circa 50.000.000 di lire;
    che nei mesi di maggio e giugno 1999 si svolsero nei locali della
    Capitaneria di Porto ben tre conferenze di servizi relative alla risoluzione
    della problematica connessa alla precaria situazione di galleggiabilità ed
    igienico sanitaria dell’unità denominata “Cariddi”;
    che in data 11.06.2000 si verificò un incendio sulla Nave che distrusse il
    salone bar della nave;
    che la Giunta Provinciale dopo avviso pubblico, con deliberazione n° 33 del
    21.02.2002, affidò la N/T Cariddi in comodato d’uso alla
    “Compagnia del mare hub navale Srl” che voleva utilizzarla come Centro
    congressi galleggiante;
    che successivamente la Giunta Buzzanca revocò in autotutela la delibera;
    che anche la “Cooperativa Centro Servizi Cariddi” aveva richiesto la N/T
    Cariddi per trasformarla in Centro Congressuale, museo del mare, ristorante
    e bar con altri servizi collaterali con l’impiego di n° 104 lavoratori;
    che successivamente il Presidente della Provincia Regionale di Messina,
    Salvatore Leonardi, ha tentato di affidare in comodato d’uso la Cariddi
    attraverso procedure pubbliche che però non hanno dato esito positivo;
    che nel giugno del 2005 “l’Associazione marinara Capitani di lungo corso”
    aveva offerto, all’Amministrazione Buzzanca e successivamente al Presidente
    Leonardi, la propria disponibilità e professionalità a titolo gratuito per
    la conservazione della Cariddi;
    che in data 29.12.2005 il Presidente Leonardi ha affidato, per 40.000,00
    euro, l’incarico per uno studio riguardante l’individuazione del sito demaniale ove collocare la Cariddi;
    che nel febbraio del 2006 l’Istituto di ricerca “Meter e Miles” aveva
    chiesto l’utilizzo della nave sia per svolgere attività in favore dei
    diversamente abili che per realizzare il Museo del Mare;
    che dal 2002 ai nostri giorni, nonostante gli avvertimenti del 1999 da parte
    della Soprintendenza ai Beni Culturali la N/T Cariddi non è mai stata sottoposta ad alcun intervento di manutenzione;
    Che la Cariddi è stata affondata due volte:

    1. nell’agosto del 1943 autoaffondata sotto ordine della Marina Militare;
    2. nel marzo del 2006 a causa dell’incuria, della poca attenzione dedicata
    ai beni pubblici da parte di chi ha l’obbligo di farlo, dall’incapacità
    politica degli amministratori da Naro a Buzzanca e Leonardi di porre in essere, neanche dopo 20 anni, il progetto per il quale fu acquistata la Nave.
    Ed oggi qualcuno regala gli arredi? Dopo tutti gli euro spesi per niente assolutamente niente.

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  2. impuniti e facce toste

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  3. La Cariddi è il simbolo della Messina di oggi, finchè rimarrà a fondo non ci potrà essere speranza di ripresa per questa città. Aspetto che qualcuno dei tanti candidati alla Regione, le cui facce ipocrite tappezzano le nostre strade, ne facciano cenno nei loro programmi, ma sicuramente è una speranza vana.

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  4. regaliamo buzzanca vediamo ki lo vuole, cariddi un pezzo di storia di messina nn può finire così

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