L'emozionante esibizione della regina del jazz e della sua straordinaria band incanta il pubblico del teatro
Messina – Simona Molinari calca il palco del Vittorio Emanuele con la sua consueta ammaliante voce, accompagnata da una band straordinaria. Per un’ora e venti la signora italiana del jazz, o del pop jazz come ama dire lei, accompagna gli spettatori lungo un suo personale percorso fatto di ricordi, emozioni, successi di ogni tempo. Lo fa con generosità, facendo vibrare tutte le corde della sua straordinaria voce, reinterpretando con classe brani inarrivabili per chiunque (altro), andando a pescare nel suo vissuto personale. E il pubblico messinese ricambia con affetto: gremendo il Vittorio, lasciandosi trascinare nel duetto in “Forse”, acclamandola a più riprese.
Standing ovation anche per la band
Alla fine dello spettacolo, tutti in piedi a tributarle un lungo, scrosciante applauso, rivolto sia a lei che agli straordinari Claudio Filippini al pianoforte, Egidio Marchitelli alla chitarra, Nicola Di Camillo al basso elettrico e Fabio Colella alla batteria. Visibilmente emozionata, Simona Molinari lascia il palco promettendo: “Devo venire più spesso a Messina”. Messina ci conta, ringraziando anche l’intera governance del teatro, che ha fortemente voluto il concerto, inserito nella stagione di Musica e Danza diretta da Matteo Pappalardo.
I tempi densi della vita in musica
La scaletta scelta dalla Molinari è un viaggio attraverso pezzi straordinari che raccontano “i tempi densi della vita”, spiega lei, che le permettono di sfogliare tutte le tinte della sua vellutata voce, che raccontano non soltanto di musica ma anche di libertà, individuale e sociale. Come “Nu fil’e voce”, il brano inedito scritto per lei da Bungaro e inserito nell’album Hasta Siempre Mercedes, omaggio a Mercedes Sosa, cantante argentina simbolo della lotta per la libertà del suo paese, che le è valsa la recente targa Tenco come migliore interprete (la seconda della sua carriera).
Ancora: “Mr. Paganini” di Ella Fitzgerald, “Amore a prima vista”, portata al successo con Ornella Vanoni, “Peccato originale” , “La felicità”, “La Cura” di Franco Battiato e “A Rose Among Thorns” di Ennio Morricone, passando per la Carmen in cinese. Tutti brani che la cantante ha interpretato legandoli a particolari momenti della sua evoluzione, entrando e uscendo da un immaginario armadio (dove da ragazza per la prima volta si chiuse, racconta, con cuffie e mangianastri per cominciare a cantare), per scrivere e cantare i suoi principali momenti di evoluzione personale e artistica.
Simona Molinari bravissima i musicisti altrettanto ma perché nessuno dice che c’era un pessimo audio ed un caldo insopportabile… peccato!