Sindacati compatti all'Atm: sciopero l'8 marzo "Favoritismi e pessima gestione"

Sindacati compatti all’Atm: sciopero l’8 marzo “Favoritismi e pessima gestione”

Rosaria Brancato

Sindacati compatti all’Atm: sciopero l’8 marzo “Favoritismi e pessima gestione”

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martedì 26 Febbraio 2019 - 11:45

5 sigle sindacali contro l'azienda trasporti: è sciopero. Nel mirino anche la Cisl

I suonatori sono cambiati ma la musica è sempre la stessa”. Il lapidario commento di Antonio Sciotto (Ugl) sintetizza la posizione di 5 sigle sindacali su 6 presenti all’Atm e che ha portato alla proclamazione dello sciopero fissato per l’8 marzo.

Uno sciopero che vede insieme Filt Cgil-Uiltrasporti-Faisa Cisal-Ugl-Orsa, un fronte compatto tra confederali ed autonomi per contestare all’azienda una cogestione politico-sindacale che ha mandato in soffitta il merito e il dialogo.

L’Atm è gestita male. C’è un clima di discriminazione e azioni unilaterali- dichiara in conferenza stampa Michele Barresi, Uiltrasporti- Il piano di esercizio è inadeguato. Ci è stata annunciata trasparenza ma a distanza di mesi stiamo assistendo a scelte ad personam, decisioni unilaterali prese per simpatia ed avanzamenti di carriera lontani dalla meritocrazia. Tutto questo mentre nel solo mese di gennaio il personale ha accumulato 2 mila ora di straordinario ed ha un monte ferie arretrato da smaltire”.

Sul banco degli imputati di quella che viene definita dalle 5 sigle una “gestione politico sindacale” non ci sono solo i vertici dell’Atm, ma anche la Cisl, unica sigla che non parteciperà allo sciopero dell’8 marzo e che stando a quanto emerso in conferenza stampa, ha finora avuto una “corsia preferenziale” per restare in tema di trasporti.

Cgil, Uil, Faisa Cisal, Ugl ed Orsa hanno ribadito di non essere contrari alla riqualificazione degli operatori Ztl in autisti, tant’è che già in passato è avvenuto per altri 40, purchè l’azienda segua un Piano industriale e si confronti con i sindacati.

Nel 2018 gli incassi per le zone blu hanno superato i 2 milioni e 800 mila euro– ha spiegato Barresi– e costituisce il segmento più consistente. In questo momento ci sono 62 unità a 30 ore settimanali e nel 2018 sono state elevate 48 mila multe. Non ci opponiamo alla riqualificazione degli operatori ma non ci si dica che sono furbetti o fannulloni”.

I sindacati ribadiscono che i disservizi non possono essere addebitati ai lavoratori, che invece patiscono turni inaccettabili ed una rotazione che indulge spesso a privilegi.

In interi settori aziendali, scrivono le 5 sigle sindacali, vi sono carenze in organico per le figure intermedie “e nel frattempo la logica clientelare favorisce sempre i soliti noti. Intanto i posti apicali sono scoperti o ricoperti ad interim da tempo immemore”.

Lo sciopero l’8 marzo scatterà alle 10 e durerà 4 ore, fino alle 14. Non è andata a buon fine la fase d’interlocuzione in prefettura.

La novità è che il fronte si presenta compatto con gli autonomi dell’Orsa ed è stato il segretario Mariano Massaro a spiegare il perché: “Quest’unità deve fare riflettere. Rivendicavamo tutti le stesse cose da posizioni diverse. Ci siamo resi conto che non c’è stato alcun cambio di rotta rispetto alle passate gestioni. Noi vogliamo che la nuova azienda si liberi da vecchie dinamiche. Ci sono erbacce da estirpare che c’erano prima e ci sono adesso. Nei punti strategici ci sono sempre le stesse persone sponsorizzate sempre dagli stessi sindacati. Negli anni scorsi sapevamo prima chi avrebbe superato le selezioni interne e lo sappiamo anche adesso. Dov’è il cambiamento annunciato?”

Massaro ha ricordato come l’Orsa negli anni scorsi abbia contestato le modalità che hanno portato alla nomina dell’ex Dg prima e presidente poi Foti. L’Orsa è per una selezione pubblica ma finora non è neanche all’orizzonte.

Non tolleriamo di passare per fannulloni, furbetti- concludono i sindacalisti- e non ci piace che la meritocrazia sia lontana da scelte aziendale che vedono ancora privilegiati”.

Assente, come detto, la Cisl, che anche se non è mai stata nominata pubblicamente, è l’altra metà della mela in quella “coppia di fatto” che gestisce l’Atm secondo le 5 sigle in sciopero.

Rosaria Brancato

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