Promotore dell’ iniziativa è il gruppo “Ricerche nel Valdemone”, coordinato dall’arch. Filippo Imbesi, che da circa un anno conduce una sistematica esplorazione del territorio
Promozione del territorio sotto il profilo turistico e valorizzazione del patrimonio artistico, architettonico culturale e ambientale: è ciò che si prefiggono di fare i comuni di Monforte San Giorgio e Rometta attraverso la sottoscrizione di un protocollo d’intesa che nei prossimi giorni sarà ufficializzato e poi approvato dalle rispettive giunte comunali.
Promotore di questa lodevole iniziativa è il gruppo “Ricerche nel Valdemone”, coordinato dall’arch. Filippo Imbesi, che da circa un anno conduce una sistematica esplorazione del territorio che ha portato a risultati eccezionali. Nello stato attuale delle ricerche nel comune di Monforte San Giorgio, le aree di maggiore consistenza sono distribuite sui versanti del colle Immacolata che degradano verso le fiumare Niceto e Bagheria dove la più antica facies attestata riconduce alla protostoria, di cui fanno testimonianza numerose strutture funerarie (alcune interrate o crollate) con le classiche distribuzioni a grotticella e a camera ellissoidale, in gran parte soggette a modifiche antropiche dovute a vari riusi (pertinenze di abitazioni, adattamenti agricoli, ecc.).
Tra le numerose evidenze presenti nell’area del colle Immacolata si segnalano: un grande rilievo antropomorfo emergente dalla parete verticale di un costone (che sembra riprodurre le fattezze di un volto), i resti riutilizzati di colonne in pietra (diametro 69 cm.) posti su un terrazzamento sito nelle prossimità del torrente Bagheria (caratterizzato da depositi sottolivello di strutture regolari), alcune tombe a due camere di grandi dimensioni (soggette a riusi funerari), e un lastrone molto largo e spesso incastrato in un incavo rettangolare ricavato nella parete di un costone (da sottoporre a indagini archeologiche approfondite perché, per caratteristiche geometriche e di regolarità, sembra ricondurre a una realizzazione antropica).
Le ricerche attualmente in corso si inseriscono all’interno di un progetto volto ad esplorare la vastissima area compresa tra i torrenti Tarantonio e Mela che, fin dall’antichità, è stata collegata da numerosi studiosi a siti di notevole interesse storico, tra cui il tempio di Diana Facellina, l’Artemisio e il Nauloco.
Obiettivi delle future esplorazioni, volte alla redazione di una pubblicazione, saranno le aree poste nella parte superiore ai due abitati di Rometta e Monforte S. Giorgio, i fiumi Niceto e Bagheria, le contrade Bonerba e Annunziata di Monforte San Giorgio, il territorio gravitante attorno a Milazzo (interessato, anch’esso nel 1947, dal ritrovamento di più di settanta argenti di Akragas, Camarina, Catana, Gela, Messana, Naxos e Siracusa) e le principali evidenze topografiche e geomorfologiche presenti nelle aree oggetto d’indagine.
Questo il gruppo di ricerca nel territorio di Monforte San Giorgio: Sergio Cannistrà, Francesco Casella, Francesco Coiro, Rosangela David, Rosa Formica, Piero Gazzara, Agata Gringeri, Giuseppe Gringeri, Giuseppe Iannello, Filippo Imbesi, Giusi Maimone, Francesco Mento, Antonio Nastasi, Concetta Pino, Giuseppe Ragno, Mattia Ragno, Enrica Saporito, Antonino Saya, Alessio Sframeli e Nicola Vianni.