Tanta prosa, tanta musica, molti nomi popolari, niente lirica. Un laboratorio teatrale stabile, abbonamenti per tutte le tasche. Ecco il cartellone unico da 600 mila euro del Vittorio, nel cartellone unico di Ninni Bruschetta e Giovanni Renzo. Gli orchestrali restano a guardare.
Si apre con Toni Servillo, si chiude con Elio, senza Le Storie Tese. In mezzo tanti nomi di richiamo: Enzo Iacchetti, Carolina Crescentini e Monica Guerritore, Beppe Fiorello, Antonella Ruggero. E alcune chicche: le eccellenze della sonorizzazione del cinema muto, il teatro giapponese, i miglior interpreti del teatro di ricerca. E' una stagione di tutto rispetto quella che si aprirà ad ottobre al Teatro Vittorio Emanuele, malgrado il cartellone "low cost". Appena 600 mila euro il budget a disposizione del nuovo direttore artistico Ninni Bruschetta e del direttore musica, Giovanni Renzo. "Con poco tempo a disposizione e soprattutto scarse risorse", ha spiegato il presidente Maurizio Puglisi, abbiamo dovuto effettuare alcune scelte strategiche importanti. La prima è stata mettere in cartellone quello che sapevamo di poter mettere in scena. E' un cartellone finanziato con le nostre sole forze".
Gioco forza è perció incentrato sulla prosa, ne esce sacrificato il settore musicale, resta fuori del tutto la lirica.
"E' un cartellone con tanti protagonisti di popolaritá nell'intento di ricucire il rapporto tra la città e il suo teatro, riempirlo, avvicinare soprattutto i giovani".
Tra nomi noti al grande pubblico e teatro di qualità, Bruschetta ha trovato comunque un equilibrio. Dopo Servillo (il 16 e 17 ottobre), tocca a Spiro Scimone e Francesco Sframeli, dal 28 al 31 ottobre. A gennaio, tra Beppe Fiorello e Antonella Ruggiero, torneranno a Messina Vetrano e Randisi con "L'onorevole" di Leonardo Sciascia. A febbraio, Bebo Storti volge in commedia Tangentopoli dopo il "Jucature" di Renato Carpenteri. A marzo il duo Crescentini – Guerritore segue il trombettista Paolo Fresu, ad aprile Iacchetti chiude la stagione dopo Giampiero Cicció e Federica De Cola in "Lei e lei".
La musica guadagna spazio nel cartellone unico e apre il 25 ottobre con Ramin Baharami e le sinfonie di Bach, in collaborazione con l'Accademia Filarmonica. A novembre sara' la volta della Camerata Royal Concertgebouw di Amsterdan, a febbraio i Solisti dei Berlin Philarmonikerz. La collaborazione con l'Accademia e le altre due filarmoniche messinesi, Bellini e Laudamo, permette di portare al Vittorio alcune piece camerali di assoluto livello. Un cartellone unico "All'insegna della contaminazione", come ha spiegato il direttore artistico musica Renzo, dove trovano spazio anche il tango, la settimana del cinema muto in programma a novembre, unica rassegna a tema da Bologna in giù, il flamenco e la musica iraniana ad aprile.
Dalla musica alle note dolenti: resta irrisolto il problema dei tagli drastici, della vertenza degli orchestrali, che in un simile cartellone poco potrebbero, della mancanza di ulteriori risorse.
Dopo anni, peró,e attraverso il lodevole ricorso alle energie "locali", si intravede un effettivo bagliore di programmazione. Inglobare i laboratori di teatro attraverso "Laudamo Aperta" affidata agli ormai rodati Angelo Campolo ed Annibale Pavone, potrebbe costituire la base per la formazione di una compagnia stabile, requisito essenziale per accedere ai fondi ministeriali ed europei.
Il "teatro in città", poi, con gli spettacoli per bambini distribuiti direttamente nei quartieri, accanto agli interventi nelle scuole, sono un'altra dimostrazione concreta di programmazione.
Infine, la campagna abbonamenti : " abbattimento del costo complessivo, a prezzo pieno, di più di 150 euro, riduzioni di vario genere fino al 40%, l'agevolazione giovani portata sino ai 30 anni, rispetto ai 25 di due anni fa.
Alessandra Serio