La deputata messinese è intervenuta alla convention di Forza Italia a Milano
Se il Pd messinese sottolinea con forza la propria contrarietà al Ponte sullo Stretto, la deputata di Forza Italia e sottosegretaria ai Rapporti con il Parlamento, Matilde Siracusano, ribadisce che “da siciliana e da messinese” tiene “tantissimo a una battaglia storica di Forza Italia, che oggi viene portata avanti dal ministro Salvini: quella sul Ponte sullo Stretto di Messina”. Matilde Siracusano lo ha dichiarato intervenendo alla convention del partito azzurro in corso a Milano. ”L’opera più osteggiata dalla sinistra a causa di un odioso pregiudizio ideologico. Per anni – ha aggiunto – hanno qualificato il Ponte sullo Stretto come il ‘Ponte di Berlusconi’, che quindi andava sabotato, a costo di sabotare lo sviluppo del Mezzogiorno, a costo di costringere gli italiani a pagare centinaia di milioni di euro di penali. Il governo oggi, con grande coraggio, sta riavviando un progetto definitivo ideato da Forza Italia, che rappresenterà al mondo la grandezza dell’Italia e dell’ingegneria italiana”.
Secondo Matilde Siracusa, “i benefici di quest’opera saranno straordinari”. “Non è un’infrastruttura – ha detto la deputata di Forza Itali – che serve solo alla Sicilia o alla Calabria, creerà decine di migliaia di posti di lavoro, sarà un attrattore turistico e di investimenti. Sarà capace di intercettare i container delle merci che giungono dal Canale di Suez, e che al momento bypassano i porti italiani, spingendosi fino al Nord Europa perché nel Sud nostro Paese manca l’Alta velocità ferroviaria, che non si può realizzare senza un collegamento stabile e veloce tra Sicilia e Calabria. Il Ponte è dunque un’opera utile a tutto il Paese – ha concluso – e il primo a capirlo era stato il presidente Berlusconi”.
E dalla destra odioso sperpero di fondi pubblici per un’opera irrealizzabile…e non continuo altrimenti non verrà pubblicato
Di fronte a dati certi e situazioni oggettive, la destra inconsistente e parolaia non sa opporre di meglio che l’ “odio ideologico” (qualunque cosa esso sia).
In pochi mesi stanno dimostrando di essere quello che sono, cioè venditori non solo di fumo, che già sarebbe grave, ma anche di poltrone e prebende. Vedi la riesumazione di una società che per decenni non ha fatto altro che inghiottire denaro pubblico senza concludere assolutamente nulla.
Il problema, piuttosto, è che ancora ci sono in tanti che questo fumo lo comprano, e sono pure contenti: contenti di avere autostrade simili a trazzere, ferrovie a binario unico e quant’altro. Però in cambio attendono a bocca spalancata il Ponte che dall’alto, come il deus ex machina delle tragedie greche, ci salverà tutti e trasformerà la Sicilia nella Svizzera del Mediterraneo!
Le navi che attualmente attraversano Suez arrivano al porto di Gioia Tauro e le merci vengono ripartite tra quelle su altre navi Tranship e quelle caricate sui treni che sono in netta minoranza, le navi che preferiscono i porti del nord Europa anche se raggiunti con 6 giorni di ulteriore navigazione lo fanno perchè i porti di Rottendarm e di Amburgo praticano prezzi molto concorrenziali. Quindi il ponte sullo stretto non c’entra proprio nulla, semmai se la sua altezza non sarà adeguata ostacolerà il transito delle navi container verso il porto di Gioia Tauro
Per completezza di ragionamento, anche la posizione favorevole al ponte da parte della destra appare spessissimo frutto di pregiudizi ideologici.
Ed entrambe (se frutto di pregiudizio) non vanno bene.
Mi spiace contraddirla Salvo, ma dopo quell’articolo impreciso sull’altezza che impedirebbe l’attraversamento delle navi, sempre su tempostretto è stato spiegato che non vi è alcun ostacolo di questo tipo. Quell’altezza di 65 m è solo un limite in situazioni estrene di carico, l’altezza del ponte in condizioni normali supera i 75 m, permette quindi l’attraversamento di ogni genere di imbarcazione che oggi attraversa lo stretto. E’ triste interpretare a piacimento delle informazioni tecniche, ledono solo chi le fornisce.
Senza voler fare polemica, ma perchè non viene pubblicato ufficialmente quale sarà la gestione dell’attraversamento con il ponte visto che il progetto è già definitivo, ci saranno o no dei corridoi da seguire per le navi piu’ alte e qual è l’altezza massima prevista per l’attraversamento in sicurezza ovviamente nel rispetto delle norme internazionali, pubblicando ufficialmente le condizioni di attraversamento si eviterebbero dubbi e fraintendimenti. Lei parla di situazioni estreme di carico che portano il ponte a 65 metri, immaggino siano le condizioni di massimo carico, ma generalmente le condizioni limite di sicurezza prevedono proprio condizioni di massimo carico, condizioni meteo marine avverse che ovviamente determinano altezze diverse sul mare. Se qualcuno volesse spiegare queste condizioni limite tutto sarebbe piu’ chiaro.
Quando si costruisce un ponte, questo l’ho imparato alle scuole superiori dal mio eccellente prof. Ardizzone, il solo metodo di verifica della sua stabilità è caricarlo al massimo di mezzi pesanti carichi a loro volta, condizione estrema che nella realtà è praticamente impossibile che si verifichi, come pure è stato fatto sul nuovo ponte di Genova.
Poiché un ponte come quello in oggetto non viene creato e lasciato a se stesso ma continuamente monitorato, proprio come oggi viene monitorata la circolazione delle navi nello stretto, ci saranno tutte le condizioni per sapere in anticipo se una nave potrà passare in sicurezza come pure il momento migliore in cui passare, ad esempio tra il passaggio di un treno e l’altro.
Possiamo dire tutto ciò che vogliamo per portare a casa la tesi che ci sono tanti pericoli e incovenienti col ponte ma poiché oltre alla volontà politica ci sono dietro degli INGEGNERI che ci mettono la faccia, le posso assicurare che quello dell’attraversamento navale è un non problema
Dalla destra invece folle esaltazione ideologica per un’opera quantomeno troppo frettolosamente dichiarata “cantierabile”. Con una classe politica messinese esclusa fin d’ora dalle decisioni più importanti (i Sindaci di Messina e Villa non potranno entrare Afar parte della società “ponte sullo stretto”….). Se addirittura venissero dismessi i traghetti coi binari ferroviari e sostituiti da moderne, confortevoli e sicure navi veloci per il solo trasporto passeggeri, adattando le stazioni ferroviarie di Villa e Messina, si potrebbe ridurre il tempo di trasporto a circa 40 minuti, ovvero 10 minuti circa in più rispetto al ponte, senza spendere 15 miliardi. Dal porto di Gioia Tauro partono già decine di treni merci all’anno. Che c’entra il ponte? Le navi provenienti da Suez attaccherebbero a Catania per scaricare i containers da inviare via treno attraverso i ponte? Se l’onorevole studiasse meglio la logistica si accorgerebbe che la manovra di una mega portacontainer nel porto di Catania richiede almeno mezz’ora, dopodichè i containers verrebbero scaricati e collocati sui vagoni ferroviari impiegando almeno qualche ora. Nel frattempo le stesse navi sarebbero già oltre lo stretto per attraccare al porto di Gioia Tauro. Quale idiota armatore userebbe il porto di Catania, mentre navigando e impiegando lo stesso tempo per lo scarico a Catania trova un porto attrezzato e a 200 km più a Nord? Ma si possono dire queste assurdità in pubblico?