Messina. La sottosegretaria commenta con amarezza la decisione del presidente Schifani: "Una decisione pericolosa e masochista"
MESSINA – Matilde Siracusano, deputata di Forza Italia e sottosegretaria ai Rapporti con il Parlamento, come giudica la nomina di Santi Trovato, che prende il posto di Scurria come sub commissario al Risanamento? Lei è stata lo sponsor politico dell’avvocato messinese e ha usato parole dure quando è iniziata la procedura di revoca…
“Stimo professionalmente Trovato e gli faccio i miei migliori auguri. Però è destinato a diventare una povera vittima quando ci saranno gli inevitabili ritardi. Non è Mandrake. Ci sono rallentamenti, nelle complesse operazioni di sbaraccamento, che sono fisiologici. Forse a Palermo non se ne rendono conto. Ci sono dodici cantieri aperti. Chi conosce Messina sa la delicatezza dell’operazione e quanto sia impegnativo tutto questo. Su Trovato, matematicamente, cadranno le responsabilità dei ritardi. L’eredità di Scurria, con tutto il lavoro che ha fatto, è pesante”.
Mantiene dunque un giudizio negativo sulla revoca da parte del presidente della Regione Renato Schifani?
“Penso che sia stata una scelta folle e sbagliata, anche pericolosa. Masochista e impopolare. Ed è in ballo la vita e la salute di tantissima gente. Dopo gli sforzi e i risultati giganteschi di questi anni, il presidente della Regione si è assunto la responsabilità di smontare qualcosa che stava funzionando bene. Le motivazioni per la revoca sono ridicole e surreali. Scurria è colpevole di lesa maestà nei confronti di Schifani. Dalla presunta mancata comunicazione, in occasione dell‘audizione alla commissione Periferie, ad altre accuse senza senso. In realtà, era il sub commissario a non ricevere risposte dal Gabinetto del presidente nell’ultimo periodo. La Sicilia è una regione sfortunata e la scelta di Schifani ha provocato una rivolta sociale e un’indignazione collettivi a Messina. Una mobilitazione contro un’ingiustizia”.
Sottosegretaria, lei non si rifugia nel politichese e non nasconde la sua amarezza. Che cosa significa per lei questo atto di revoca del sub commissario Scurria?
“Un attacco a me, alla mia storia, alle mie battaglie, al mio ruolo di parlamentare che si è battuta contro un’ingiustizia atavica. Mi chiamano la deputata delle baracche. Con sudore e fatica, ho dato il massimo per porre fine alla vergogna a Messina delle baraccopoli. E questa decisione è un attacco a tutto ciò che ho fatto. Al mio impegno incessante, in Parlamento, per liberare le persone dal degrado, da una vita in baracche con l’amianto. Sono profondamente amareggiata. È stato sfregiato il mio lavoro. Un potentissimo presidente della Regione ha imposto questa scelta. Ci vuole davvero coraggio a interrompere un’esperienza del genere”.
Ritiene che l’inedita alleanza tra Schifani e De Luca sia alla base di questa scelta? Ed è realistico pensare che, in origine, questo ruolo istituzionale dovesse andare all’ex sindaco di Messina?
“Sì, inizialmente era destinato a Cateno De Luca o comunque nell’area dell’amministrazione De Luca-Basile. Ma c’è stata una tale rivolta e indignazione da scompaginare i piani iniziali. Non ci si aspettava una tale reazione popolare. E si è scelta una figura che mantenesse un equilibrio politico in Forza Italia e nel centrodestra, con Trovato”.
Si sente isolata in Forza Italia?
“No. Io ho le mie soddisfazioni e i miei riconoscimenti a Roma, dove ho un ruolo importante. Sono fiera della mia indipendenza e autonomia. Ho 39 anni e un percorso politico chiaro. E se c’è chi non mi considera, la cosa non mi tocca. Ma la mia attenzione al territorio messinese rimane massima. E non mi sento affatto isolata in Forza Italia. Anzi, sono apprezzata per quanto ho fatto e faccio per la mia città”.
Lei ha sottolineato che il presidente Schifani non l’ha avvertita dell’avvio della procedura di revoca…
“Con Schifani ho parlato quando è stata approvata la norma da me proposta e diretta a creare questa struttura commissariale. E anche in altre occasioni. Ma non mi ha avvertito di quest’intenzione e non ha risposto al mio messaggio in cui lo invitavo caldamente a non procedere alla revoca. In più, in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico al Vittorio Emanuele, con il presidente Mattarella a Messina, io ero seduta al suo fianco e lui ha evitato ogni possibilità di dialogo. Senza sapere di cosa volessi discutere, in realtà del decreto emergenza, ha troncato ogni discussione, dicendomi che non avrebbe parlato di Scurria. E io intendevo parlargli di tutt’altro, come rappresentante del governo. Non sono stata considerata. Il presidente non mi ha chiamato e non risponde ai miei messaggi. Non ne capisco le ragioni”.
Schifani la ignora e intanto si consolida il suo rapporto con De Luca e l’amministrazione Basile. E il 21 febbraio torna in città…
“Un idillio sbocciato e ora a Messina il presidente, quando viene, parla solo con Basile e De Luca, osservano gli esponenti del centrodestra. Nel campo del risanamento, Schifani delegava e aveva fiducia in chi se ne occupava, né parlava direttamente con lui (non era mai andato a trovare Scurria nel suo ufficio commissariale a Messina, ad esempio, n.d.r.). Di sicuro, c’è molto malumore in città, nel centrodestra, per via di questa scelta di Schifani, giudicata frutto dell’intesa con De Luca”.
A parte il deputato Tommaso Calderone, che è sembrato prendere le distanze da Scurria, domina il silenzio nel centrodestra e in Forza Italia…
“In privato ho ricevuto la solidarietà di tutti. E non solo di Forza Italia. Ho ricevuto la solidarietà dagli esponenti di tutti i partiti ma non si espongono in pubblico”.
L’ex sub commissario ha dichiarato: “Ora si devono spendere i fondi Pinqua (145 milioni). Mi sono sempre opposto al costruire casermoni e a creare nuovi ghetti. Cosa penso sui palazzoni è noto”. Qual è il suo giudizio su queste parole?
“L’edilizia residenziale pubblica ha fallito a livello nazionale. E dobbiamo dire no a nuovi ghetti e strutture di questo tipo. Un’altra strada è possibile e l’avvocato Scurria ha ragione. Ma, lo ribadisco, oggi prevale l’amarezza per il trattamento da lui subito. Un modo per colpire me”.

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Matilde mi scusi ma lei davvero pretende che noi possiamo credere che Lei non conosca la storia di Renato Schifani?
Di quale coraggio parla mi scusi?
Ma quando mai FI ha mantenuto in Sicilia un comportamento politico rivolto al bene comune?
Il problema adesso è Lei onorevole che ha fatto intravedere ai messinesi un possibile cambiamento.
Questo ha risvegliato dal torpore molti.
In passato tutto sarebbe avvenuto senza nessuna ripercussione sociale perché lo sbaraccamento di cui tanto si è interessata non sarebbe neanche partito, ma solo sarebbe stato annunciato.
Adesso sarebbe bello se questo piccolo risveglio di pretesa della cittadinanza di uno stato di diritto esplodesse in tutta Messina e che si cominciasse a punire in cabina elettorale chi non fa del bene a questa città, siano essi di destra sinistra o centro.
La solita storia. Quando ci sono persone (Siracusano e Scurria) che si impegnano a prescindere e ottengono risultati, le mummie hanno paura e ricorrono alle maniere forti. Ecco perché la Sicilia e Messina non decolleranno mai.
Schifano e altre cariatidi dome lui dovrebbero essere cacciati da qualunque partito serio e messi dove meritano.Al museo egizio.