Il terremoto nelle Marche ci ricorda quanto sia importante a Messina conoscere i comportamenti da adottare
MESSINA – Informazione e prevenzione dei rischi. Oltre all’allerta telefonico, serve più conoscenza dei comportamenti da adottare. “Sisma dello Stretto 2022” è stata un’esercitazione importante. Un primo passo. Ma, la prossima volta, la prova va realizzata mettendo al centro i cittadini. Tutti noi, figli di una terra ballerina e insidiosa, tra terremoti e dissesto idrogeologico, dobbiamo essere messi nelle condizioni di metterci alla prova in caso di sisma o altra emergenza. La cronaca di questi giorni, nelle Marche, ce lo ricorda. Ancora una volta.
L’informazione può essere la chiave di volta e i cittadini potrebbero partecipare, in modo collettivo e ben armonizzato, a una simulazione, anzi a più simulazioni, per imparare a difendersi da questi rischi.
Il punto di partenza è dato dalle attività operative dell’esercitazione, organizzata dal dipartimento nazionale di Protezione civile. Vi hanno aderito le Regioni Sicilia e Calabria, il Comune di Messina e altri 19 siciliani e 37 calabresi. L’assessore competente Massimiliano Minutoli, che conta d’approvare il Piano d’emergenza entro dicembre, ha messo in evidenza alcuni aspetti: “Il bilancio dell’esercitazione è positivo come risposta della macchina organizzativa comunale di Protezione civile sui test effettuati. Il Comune di Messina ha già detto sì alla campagna di prevenzione attraverso il progetto delle Nazioni Unite per rendere le città resilienti e formate agli eventi calamitosi. Si andrà avanti con un piano di formazione. Abbiamo costituito un gruppo comunale di volontariato in fase di avvio e creato le condizioni per potere contare su un Centro polifunzionale che sarà la base di tutte le attività”.
Dopo il messaggio di allarme un dubbio: che fare?
Come si è più volte sottolineato, prevenzione ed educazione devono diventare centrali nel dibattito e nell’azione. Gli obiettivi delle istituzioni vanno in questa direzione ma occorre fare in fretta. Occorre un’accelerazione generale a livello nazionale e locale. In attesa che si dia attuazione a tutti gli interventi strutturali necessari, educarci ai comportamenti da mettere in pratica in situazioni a rischio è un elemento necessario. In tanti, guardando il messaggio di allerta al cellulare, si sono domandati che cosa fare subito dopo l’allarme. L’occasione, dopo l’esercitazione, è propizia per mettere la conoscenza, assieme ai fondamentali interventi regionali, al primo posto.
Un patto virtuoso cittadini/istituzioni
L’educazione al rischio è la madre di tutte le priorità. I luoghi dove ripararsi in caso di bomba d’acqua o terremoto,;le azioni da intraprendere e quelle pericolose: cittadini e istituzioni devono stringere un patto virtuoso. E questo “decalogo” deve essere trasmesso nel modo più chiaro possibile, diventando patrimonio di ogni persona di questo disastrato territorio. L’ironia e il disfattismo non ci aiuteranno.