REGGIO CALABRIA – -Seconda, intensissima giornata reggina per quanto attiene all’esercitazione Sisma dello Stretto 2022. Una giornata che – come da foto grande – può ben avere come emblema il funambolico salvataggio ‘volante’ di due feriti per via dell’onda sismica di magnitudo 6.0, e in particolare di una donna disabile non deambulante tratta in salvo da una finestra direttamente assieme alla sua carrozzina.
Lo scenario di questa mattina, in particolare, ha riguardato la working area dell’ex “208” – piazzale della zona Sud di Reggio che, in passato, ospitò la Caserma “Cantaffio” e adiacente all’area in cui sorge l’ospedale “Eugenio Morelli” e in cui sorgerà il ‘nuovo’ Grande ospedale metropolitano -, dove i Vigili del fuoco, appreso nello scenario della presenza di due feriti, hanno avuto accesso a una delle case, ahinoi molto molto simili nell’aspetto reale a edifici duramente colpiti da scosse sismiche.
Effettuato il primo salvataggio, ne è stato poi realizzato uno più difficile. Individuata una seconda persona ferita al secondo piano, appunto una donna disabile rimasta sotto le macerie in seguito ai crolli dovuti alla scossa tellurica, penetrando all’interno non dalla porta – che si assumeva bloccata e inaccessibile – ma tagliando alcune grate metalliche copri-finestra, gli operatori Usar (Urban search and rescue) e del nucleo Saf (Speleo-alpino-fluviale) l’hanno poi tratta in salvo nel modo ‘pirotecnico’ che vedete.
Calandola cioè dall’alto fino a terra, con l’ausilio di un operatore “agganciato” – letteralmente – a lei e al mezzo meccanico di soccorso, da una finestra da un altro e più congruo lato dell’edificio.
In contemporanea hanno comunque avuto luogo altri scenari molto significativi per operatori della Protezione civile (inclusi, naturalmente, i volontari delle associazioni) e dei Vigili del fuoco che hanno interessato la centralissima Cattedrale, la chiesa di San Giorgio Extra – nella zona Sud della città – e il MarRc, il Museo nazionale archeologico della Magna Grecia. In questi casi previsti (per il MarRc) salvataggi di fruitori ma, soprattutto, il prelevamento e la messa in sicurezza dei tesori artistici, talora d’inestimabile valore, custoditi nei loro ambienti.
E questo, senza trascurarne recupero, imballaggio e catalogazione.
Venerdì 4 l’avvio dei lavori del Dicomac
Se a Campo Calabro è stato invece allestito il campo-base dei Vigili del fuoco, nei locali già occupati dal Coc (il Centro operativo comunale) della Protezione civile al Centro direzionale di Sant’Anna ieri, venerdì 4 novembre, hanno preso il via i lavori del Dicomac.
La Direzione di comando e controllo (questo significa l’acronimo Dicomac) è il fondamentale “cuore pulsante” del coordinamento nazionale di tutte le operazioni di soccorso post-sisma.
Simultaneamente all’avvio delle attività del Dicomac – ai locali del Cedir s’è avuto accesso indistintamente per tutti mediante accredito e relative estenuanti code sopportate da centinaia di persone – sempre al Centro direzionale, ma nell’aula “Altiero Spinelli”, ha avuto luogo un vertice operativo cui hanno preso parte le massime autorità delle forze dell’ordine e operative impegnate on the ground, in testa lo stesso capo del Dipartimento Protezione civile Fabrizio Curcio, e le declinazioni istituzionali interessate, dai Prefetti di Reggio Calabria e Messina all’assessore regionale a Infrastrutture e Lavori pubblici Mauro Dolce al sindaco facente funzioni Paolo Brunetti.