Pena ridotta in appella per l'ex magistrato coinvolto nel caso degli avvocati Amara e Calafiore
MESSINA – Si chiude con l’assoluzione da una delle accuse e un sostanzioso “sconto di pena” per quelle che restano in piedi il processo di secondo grado per l’ex magistrato Giancarlo Longo, coinvolto nel così detto Sistema Siracusa.
I giudici della Corte d’Appello di Messina hanno assolto Longo perché il fatto non sussiste, non ci fu corruzione cioè, in relazione alla liquidazione degli onorari ad un consulente allora incaricato dalla Procura di periziare i bilanci del Credito Aretuseo di Siracusa.
Secondo l’accusa originaria, la consulenza serviva in realtà a sostenere false ipotesi d’accusa e orientare la causa al Tar relativa alle quote della banca. Tra le parti offese, il Credito cooperativo di Pachino, in trattative per rilevare l’istituto di credito segnalato agli organismi di vigilanza bancaria. Dietro tutto, secondo l’accusa originaria, gli avvocati Piero Amara e Giuseppe Calafiore, al centro della vicenda.
A difendere l’ex magistrato è stato l’avvocato Bonaventura Candido, che ha attaccato la tesi della corruzione del pubblico ufficiale. Per il residuo delle accuse, confermate dai giudici, la condanna è scesa da un anno a 7 mesi, in continuazione con le precedenti condanne.