Domani mattina nuovo concerto di protesta davanti al Vittorio Emanuele. Sarà una "sinfonia" di orchestrali, fornitori, artisti e dipendenti stanchi di promesse non mantenute. Ad annunciare il sit-in le organizzazioni sindacali Cgil, Uil, Cisal, Sadirs.
Troppo spesso i “tavoli di lavoro” rischiano di diventare un modo per temporeggiare ed allontanare le soluzioni. E’ quello che, secondo Cgil, Uil, Cisal e Sadirs è accaduto al Teatro Vittorio Emanuele negli ultimi due mesi a proposito della pianta organica e delle altre problematiche sul tappeto. La situazione del Vittorio appare, per quanto drammatica, “congelata” da mesi, per questo sindacati e orchestrali hanno deciso di “dissotterrare gli strumenti” e tornare a “suonarle” domani con un concerto di protesta aperto a quanti abbiano lamentele e crediti nei confronti dell’Ente.
“Sono trascorsi due mesi da quando il C.d.A. e la dirigenza dell’Ente insieme ad un’organizzazione sindacale (la Cisl)- si legge nella nota a firma dei segretari di categoria Giuseppe Di Guardo, Antonio Di Guardo, Carmelo Tavilla, Osvaldo Smiroldo- comunicavano la decisione di instaurare un tavolo permanente con la finalità di condurre in porto, ad ogni costo, le tabelle di equiparazione e la pianta organica. A quel tavolo hanno declinato l’invito i Segretari Provinciali di SLC-CGIL, UILCOM-UIL, FIALS-CISAL e S.A.Di.R.S. consapevoli che l’iniziativa era finalizzata solo ad “impantanare” la vertenza, senza alcuna vera possibilità di risoluzione”.
All’appello del Cda quindi rispose positivamente la Cisl, ma, rilevano oggi le altre 4 sigle, fino ad oggi, nonostante siano trascorsi due mesi, non si sa nulla su quanto emerso dal “tavolo permanente” né a che punto siano i lavori.
“Ci piacerebbe conoscere cosa hanno prodotto nei sessanta giorni di “duro lavoro” attorno ad un tavolo tecnico- prosegue la nota- A quanto pare nulla sulla redazione di una pianta organica che si erano impegnati a predisporre con priorità assoluta, né sull’equiparazione del personale ai ruoli regionali. Nulla sulla redazione dei bilanci consuntivi 2011 e 2012”.
I quattro segretari Cgil, Uil, Cisal, Sadirs, sottolineano come ancora non ci siano novità neanche sul fronte regolarità degli stipendi, né sulla possibilità di aumentare i periodi di impiego per i lavoratori stagionali che quest’anno si son visti ridurre i mesi da 10 a 4 , mentre quelli a tempo determinato a soli 30 giorni. Silenzio anche sulla questione orchestrali e sulla possibilità di stabilizzazione prevista dalla legge regionale che prevede che il 20% delle risorse erogate dalla Regione vengano destinate appunto all’orchestra. Nella stagione in corso saranno impiegati solo per 40 giorni. Nulla si sa infine in merito ai pagamenti dei fornitori e delle compagnie che hanno operato nella stagione 2011/2012.
Ma adesso il silenzio che preoccupa i sindacati è anche quello del presidente Crocetta che a più riprese aveva annunciato di voler intervenire ipotizzando anche un commissariamento. A metà marzo, nonostante le prime dichiarazioni risalgano a novembre la situazione dell’Ente, sottolineano i sindacati, non è mutata e manca ancora “una soluzione che porti ad un progetto serio di rilancio e di sviluppo. Possiamo ammettere, senza possibilità di smentita alcuna, che dopo due mesi hanno ottenuto lo stesso risultato che il comandante “Schettino” ha avuto nel condurre la sua nave. Appare evidente, che l’unica cosa che il C.d.A. “desiderano condurre in porto ad ogni costo”, per usare la loro dichiarazione, è giungere alla scadenza naturale del loro mandato”.
Domani mattina quindi l’appuntamento è davanti al Teatro Vittorio Emanuele per un sit-in e concerto di protesta, dalle 10.30 alle 12. Alla manifestazione sono stati invitati a partecipare anche i fornitori e gli artisti che non sono stati ancora saldati.
“Speriamo in un coinvolgimento anche della nostra deputazione-dicono i sindacati- è assurdo che nonostante un alto numero di deputati regionali ci ritroviamo ancora in questa situazione paradossale e nessuno abbia mosso un solo dito. Finora solo promesse ed impegni solenni”.
Rosaria Brancato