Prima però ci sono da presentare e approvare consuntivo 2012, previsionale e consuntivo 2013. Nel mezzo la relazione di inizio mandato e il piano di riequilibrio per evitare il dissesto. In ballo ancora le tariffe Tares.
Non è una novità che la situazione economico-finanziaria di Palazzo Zanca sia ancora critica e l’ombra del dissesto aleggia ancora sulle sorti della città. L’assessore al Bilancio Guido Signorino mostra però fiducia e ottimismo, i buoni propositi sono tanti e impegnativi, l’obiettivo principale è mettere in atto tutti i passaggi necessari ad evitare il crack finanziario. L’agenda di Signorino prevede delle tappe specifiche che l’assessore ha voluto condividere con la Commissione bilancio, con il presidente Franco Mondello un po’ meno fiducioso, che dovrà naturalmente seguire molto da vicino ogni decisione che il vicesindaco vorrà attuare. Il tour de force di Signorino prevede almeno altri 4-5 mesi di super lavoro. Obiettivo: riuscire ad arrivare a marzo, massimo aprile, ad avere il bilancio di previsione 2014. Detta così sarebbe una cosa quasi normale. Ma non lo è se pensiamo che ormai da anni il Comune di Messina, come in realtà la maggior parte dei Comuni italiani, si trova costantemente in netto ritardo sull’approvazione dei vari bilanci. Al momento c’è il consuntivo 2012 approvato in Giunta ma al vaglio del Collegio dei Revisori dei Conti che devono esprimere parere obbligatorio ma non vincolante. A tal proposito ieri si è insediato il Commissario ad acta, nominato dalla Regione proprio per i ritardi cumulati, Antonio Garofalo che adesso stabilirà un termine entro il quale i revisori dovranno emettere il parere e il Consiglio comunale approvare l’atto. Se i tempi dettati dal Commissario non saranno rispettati sarà lo stesso funzionario regionale ad approvare il documento.
Tra l’altro l’assessore Signorino ha comunicato di avere già pronto il bilancio di previsione 2013, ma senza consuntivo 2012 potrà restare nel cassetto.. Mancano i pareri di Ragioneria e Revisori, l’esponente della giunta Accorinti vorrebbe però riuscire a portarlo in aula prima della fine del mese.
Il 30 novembre è infatti già fissata un’altra tappa importante: la presentazione della relazione di inizio mandato. Sessanta giorni dopo dovrà seguire il piano di riequilibrio, ultima possibilità che il Comune ha per accedere al fondo di rotazione nazionale ed evitare così il dissesto. Sempre intorno a gennaio però Signorino conta anche di portare in aula anche il bilancio consuntivo 2013. Tutte queste tappe, una dopo l’altra, condurrebbero davvero ad avere un previsionale nei primi mesi dell’anno, ma non basterà la buona volontà di amministratori e dirigenti.
“Il patto di ferro che ho fatto con il Ragioniere generale Cama, al momento del suo insediamento, è stato proprio questo, riuscire a rimettere il Comune su una strada normale in cui i bilanci possano tornare ad avere la loro funzione di strumento non solo finanziario ma anche politico” ha spiegato Signorino. “Continuare ad operare in dodicesimi e in base a scelte fatte da altri nel passato significa non governare ma ci rendiamo conto che dipende tutto anche dalle garanzie che ci forniscono Stato e Regione in merito ai finanziamenti, garanzie che ormai arrivano sempre fuori tempo utile” ha dichiarato il vicesindaco.
Al momento da verificare con il Ministero dell’Interno c’è il nodo riguardante la restituzione dell’Imu. In sede “locale” c’è invece in discussione il rapporto con Italgas. La convenzione del 1971, rimodulata nel 1982 e poi nel 2004, prevedeva che a far data dalla costruzione dell’impianto di distribuzione Italgas avrebbe avuto 40 anni di concessione gratuita. Nel 2015 la convenzione scadrà, ci sarebbe però la possibilità di dilatarla per altri dieci anni se Italgas dimostrasse do aver acquistato il terreno su cui sorge la centrale. “Ad oggi però la società non ha dimostrato alcuna titolarità, dunque stiamo trattando una serie di alternative” ha spiegato l’assessore. In pratica, senza proroghe che non sono neanche previste dalla legge regionale, nel 2015 il Comune diventerà proprietario delle reti e chi avrà in gestione il servizio dovrà pagare un canone e probabilmente basterebbe questo per evitare il dissesto.
Intanto però ci sono delle scadenze più urgenti: le tariffe Tares. Il piano è pronto e sotto esame dei Revisori, già oggi però potrebbe essere trasmesso ai Consiglieri comunali. Dovrà essere discusso in aula il prima possibile anche perché già il 16 dicembre dovrebbe esserci la prima rata e i cittadini non sanno ancora cosa li attende.
Francesca Stornante
chiunque venga dopo la mia speranza è che ad aprile sarete tutti a casa
Anche i Comuni più virtuosi, quelli con giunte e burocrazie autorevoli, che vantino avanzi di amministrazione consistenti, sono in forte ritardo con l’approvazione del BILANCIO DI PREVISIONE 2013, vale per Verona, Milano, Torino, Treviso, Trieste, anzi Messina è una delle poche realtà locali con una giustificazione accettabile, quella che abbia portato Luigi CROCE in riva allo Stretto. La responsabilità è dei governi nazionali di questi ultimi anni, BERLUSCONI e MONTI in particolare, il PARTITO DEMOCRATICO ha fatto la sua parte, che abbiano fatto carta straccia del Testo Unico degli Enti locali, approvando leggi finanziarie confuse, ma con una sola certezza: forti tagli ai trasferimenti alle Regioni, Province e anzitutto ai Comuni. Il professore Guido SIGNORINO ci da una buona notizia, raccoglie il mio pressante invito a predisporre il previsionale 2014, se dovesse rispettare le date, di cui ci da notizia Francesca STORNANTE,
dovremmo inchinarci alla sua bravura, perchè saremmo fra i primi Comuni in Italia a farlo, eviteremo di operare in dodicesimi, potremmo valutare, dopo aver confrontato le voci di bilancio con quelle degli esercizi finanziari precedenti, le scelte politiche di RENATO sindaco, i numeri parlano e non mentono mai, anche quando sono errati.