Torregrotta, presentato il nuovo CIF comunale. Parola d’ordine: “donna”

Torregrotta, presentato il nuovo CIF comunale. Parola d’ordine: “donna”

Antonella Trifiro

Torregrotta, presentato il nuovo CIF comunale. Parola d’ordine: “donna”

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sabato 30 Luglio 2016 - 10:11

Educazione, dignità della donna, formazione professionale, solo solo alcuni dei temi che il Centro Italiano Femminile privilegia da sempre, ponendosi in collaborazione con le istituzioni. Inaugurata la nuova sezione di Torregrotta

E’ stato presentato, in occasione del convegno dal titolo “Il ruolo della donna nelle religioni monoteistiche”, il CIF (Centro Italiano Femminile) comunale di Torregrotta.
Un gruppo di donne che ha sentito il bisogno di mettersi in gioco” sostiene la Presidente CIF Messina Paola Privitera Mollica. Un gruppo sostenuto da Don Francesco Cucinotta, che “ha colto l’entusiasmo di queste donne e da buon pastore si è prodigato per incoraggiare questa realtà, mettendo a disposizione i locali della canonica” e che è stato nominato consulente ecclesiastico della sezione.
Così, con un volo d’uccello, passando per Maria Federici, una delle presidenti e fondatrici del Cif nel 1944, e dal Cif Messina nato nel 1947, la professoressa Mollica ha ricordato come quest’ultimo sia stato un valido aiuto nel campo dell’educazione. Attento alla dignità della donna e alla collaborazione con le istituzioni, il Cif partecipa a convegni culturali, tavole rotonde, progetti di formazione professionale, commissioni, comitati e consulte; è inoltre accreditato al MIUR e registrato al Ministero della Salute.
La presidente, Stefania Puliafito; la vicepresidente Rosangela Catanese, la consigliera Giusy Leone, insieme a Maria Cucinotta e Francesca Maiorana, e poi ancora la tesoriera Rosaria Spada e la segretaria Maria Grazia Micale compongono la squadra del neonato CIF di Torregrotta. “Una bella presenza nei due comuni nei quali opero come parroco” ha affermato Don Francesco Cucinotta. “Sette, come sette sono i doni dello Spirito Santo, amiche, docenti, universitarie doc, da cui pretendiamo tanto. Ora è il momento di mettere le idee in campo” ha concluso il parroco.
Dopo i saluti del Vicario Prefetto di Messina, Maria Antonietta Cerniglia, è stata la volta di Maria Antonietta Barbàra Valenti, professoressa di Letteratura Cristiana Antica, la quale ha fatto riferimento al ruolo della donna ebraica in rapporto al muro del pianto, visto come emblema di libertà intellettuale e ascolto dell'altro. La docente ha illustrato i progressi compiuti nel corso degli anni in termini di parità di diritti tra uomo e donna, specialmente nell’ambito della preghiera.
Il Vangelo è stato invece al centro dell’intervento della professoressa Giovanna Costanzo, professore aggregato di Filosofia Morale, che ha posto l’accento sull’aspetto rivoluzionario che le donne hanno rivestito nel Vangelo. “La donna era ai margini della società quando comparve Gesù” spiega la Costanzo, mettendo in risalto la “sorprendente carica rivoluzionaria della normalità con la quale Gesù si rapportava alle donne”. Una donna simbolo di perenne impurità diventa, agli occhi di Gesù, la prima testimone degna di annunciare la sua resurrezione. E poi, Maria, madre di Gesù, “la donna del sì incondizionato – sottolinea ancora la professoressa – che ha la capacità di stare sempre in cammino, destinataria privilegiata di un dono, è l’unica, dopo Dio, alla quale viene attribuita la definizione di ‘piena di grazia’. Maria incarna la figura di donna, di madre, che non si risparmia mai, ma sa modellare l’anima dentro la sofferenza e il dolore”. Madre Teresa di Calcutta e Rita da Cascia, poi, vengono citate dalla Costanzo come esempi di donne che hanno saputo interpretare un modello di virtù e carità operosa.
A chiudere il convegno, infine, tre dottorande. Grazia Bucolo ha illustrato il ruolo della donna madre secondo la visione islamica; Ermelinda Rinaldi si è soffermata sul concetto di “impurità” della donna; Tiziana Bonasera ha sottolineato il ruolo di Maria di Magdala nel Vangelo, la donna scelta come prima testimone da Gesù per portare al mondo il suo messaggio di resurrezione. In sintesi, una donna che merita ancora più rispetto come prevede il Corano (Bucolo) ; una donna vista come “ponte tra l’antico e il nuovo testamento, tra antica e nuova alleanza” (Rinaldi) e una donna con un "ruolo missionario, di evangelizzazione, esempio e modello della e per la chiesa stessa" (Bonasera).
“Non vogliamo sostituirci a nessuno. Siamo delle donne che con la propria professionalità vogliono aiutare il territorio a migliorare, in collaborazione con le istituzioni e le altre associazioni” ha affermato, chiudendo i lavori, la presidente CIF Torregrotta Stefania Puliafito. “Il CIF rafforza quello che già in parte facciamo in parrocchia, vogliamo abbracciare più settori, studiare le esigenze del territorio e i problemi che vanno affrontati. L’augurio è che la nascita di questo CIF dia la possibilità di formare una rete di rapporti e risorse da cui attingere insieme”.

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