Un progetto per la ristrutturazione e il risanamento delle imprese vittime dell’usura e del racket. Di questo e tanto altro si è parlato nella sede della Confesercenti di Messina in occasione della V tavola rotonda dedicata all’argomento. Per fornire un contributo agli operatori delle associazioni antiusura e antiracket e impostare in forma organica un piano di ristrutturazione del debito di numerose imprese siciliane vittime del racket e dell’usura, il dottor Gianni Triolo, componente della task force del progetto “Formazione e sostegno alle associazioni che operano in Sicilia contro il racket delle estorsioni, l’usura e la criminalità organizzata- ha illustrato il suo rapporto. Triolo nel sottolineare l’estrema gravità del fenomeno dell’usura e del racket, che richiede risposte pubbliche ancora più organiche e continue anche a livello di legislazione regionale, ha presentato un’ipotesi di lavoro che, partendo dalla ricognizione e consistenza dell’indebitamento complessivo dell’impresa taglieggiata o usurata, si basa sulla prospettazione di un piano di rientro a lungo termine le cui caratteristiche essenziali sono date dal miglioramento di garanzie private e pubbliche e da una negoziazione con il sistema bancario adeguata alla complessità della situazione finanziaria.
La riunione presieduta dal presidente della Confesercenti di Messina, Giovanni Calabrò e dal segretario provinciale Michele Sorbera, ha visto la presenza del presidente nazionale della Fai Giuseppe Scandurra e di molti operatori tecnici delle associazioni e fondazioni antiusura della provincia peloritana.