Contesse: si attende il lieto fine per l'edificio ex Opera pia “Nino Scandurra-

Contesse: si attende il lieto fine per l’edificio ex Opera pia “Nino Scandurra-

Redazione

Contesse: si attende il lieto fine per l’edificio ex Opera pia “Nino Scandurra-

giovedì 27 Settembre 2007 - 11:32

Il palazzo, destinato negli anni a diversi usi, sarà sede di servizi socio-sanitari

Un cancello automatico gli fa la guardia, frutto dell’interessamento del consigliere di quartiere Ciccio Gallo. Ma i vandali non hanno avuto lo stesso difficoltà a entrare per depredarlo. L’edificio ex Opera pia “Nino Scandurra- (nella foto), situato alle spalle della stazione di Contesse, sta in piedi dal 1964, è stato dormitorio, colonia estiva, scuola superiore, e poi, dal 2000, più niente. Adesso la cooperativa “Azione sociale- lo ha preso in affitto per ospitare al suo interno una serie di servizi socio-sanitari.

«Di più non posso dire – ha dichiarato il presidente della cooperativa, Giovanni Amendolia –, l’iniziativa è completamente privata, dobbiamo salvaguardarci dalla concorrenza». L’importante, comunque, è che la struttura verrà recuperata, dopo tanti anni di abbandono, e restituita alla pubblica utilità. A dire il vero i lavori di ristrutturazione dovevano iniziare già prima dell’estate, ma alcuni «errori di valutazione», come li ha definiti lo stesso Amendolia, hanno fatto slittare la data. «A questo punto, – ha aggiunto – con le dovute cautele, possiamo dire che non si dovrebbe sforare la fine di quest’anno».

L’Opera Pia “Nino Scandurra- fu intitolata ad un giovane liceale morto sul Monte Grappa nella guerra del 15-18. Fu il professor Carlo Bozzi, allora presidente del Cga, a promuovere l’iniziativa benefica, che fu legittimata da un Decreto del presidente della Regione Sicilia datato 18/11/1950. La ragione sociale dell’Opera era l’assistenza materiale e spirituale all’infanzia abbandonata, ed è stata attiva fino al 1999, quando si è fusa con l’Opera pia “Conservatori riuniti-, dando vita all’Opera pia “Fondazione Conservatori riuniti e Scandurra-, che persegue gli stessi scopi benefici di assistenza all’infanzia e che è attualmente proprietaria della struttura.

L’edificio nacque su un’area di 500 mq, espropriata il 21/3/1958 per la cifra di 39 milioni. Il progetto fu redatto dall’ingegner Giuseppe Marzullo, e l’intera costruzione, terminata nel 1964, costò più di 139 milioni di quegli anni, finanziati dalla Regione. Conteneva aule, un refettorio, dormitori. La prima destinazione fu di sede dell’Opera, ma in seguito fu anche colonia estiva della Regione, e per qualche anno ospitò l’Istituto industriale “Majorana-. Fino al 2000, quando fu lasciato e chiuso.

Adesso si attende l’inizio dei lavori di ristrutturazione, che si spera restituiscano vita ad un edificio che tra i suoi muri ha ospitato cinquant’anni di storia messinese.

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