Rivelazioni WikiLeaks: il ponte sullo Stretto di Messina utile solo alla mafia

Rivelazioni WikiLeaks: il ponte sullo Stretto di Messina utile solo alla mafia

Rivelazioni WikiLeaks: il ponte sullo Stretto di Messina utile solo alla mafia

giovedì 13 Gennaio 2011 - 09:21

In un nuovo documento online si legge che il ponte sullo Stretto di Messina è un’opera inutile senza le infrastrutture viarie e ferroviarie

Il ponte sullo Stretto di Messina “servirà a poco senza che vi siano massicci investimenti in strade e ferrovie” e potrebbe recare vantaggio soprattutto alla mafia che ne sarebbe “tra i principali beneficiari”.

E’ quanto scriveva il console generale Usa a Napoli, J. Patrick Truhn, in alcuni documenti confidenziali, inviati a Washington tra il 2008 e il 2009, e pubblicati da Wikileaks in data 7 gennaio 2011 nella sezione dei documenti confidenziali.

Il paragrafo sul ponte si intitola, ironicamente, “The Bridge to More Organized Crime”, “il ponte verso un crimine più organizzato”.

Qualcuno potrebbe anche pensare che si tratti della classica scoperta dell’acqua calda ma almeno questo nuovo cablogramma confidenziale di J. Patrick Truhn, console generale USA a Napoli, riaccende i riflettori su WikiLeaks, che rischia presto di chiudere visto il boicottaggio delle -carte di credito-.

Il console americano in un dispaccio del giugno 2009 sottolinea, inoltre, un’altro dato che per molti è chiaro da già da diversi anni, cioè da quando se n’è cominciato a parlare.

Per il console, infatti, il ponte sullo Stretto di Messina -servirà a poco senza massicci investimenti in strade e infrastrutture in Sicilia e Calabria. E la mafia potrebbe essere la prima beneficiaria di questa opera, di cui si parla da decenni. Il ponte potrebbe essere una miniera d’oro per la criminalità-.

La Sicilia -rappresenta chiaramente un interesse per gli Stati Uniti- perché -ospita 17.000 cittadini statunitensi, un’importante base della Marina Usa e per la recente scoperta di un giacimento di gas-.

Il console analizza anche il momento politico, parlando dello scontro tra Berlusconi e il presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, concludendo che il “teatrino della politica ha bloccato un’operazione di trivellazione per gas lo scorso anno e minaccia di rinviare un importante sistema di comunicazione satellitare della Marina statunitense”.

Ma il diplomatico statunitense ha un pensiero anche sulla Calabria che se -non fosse parte dell’Italia, sarebbe uno Stato fallito- visto che la ‘ndrangheta controllerebbe -vaste porzioni del suo territorio e della sua economia-.

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