Furci. La panchina rossa e la testimonianza di due mamme condannate all'ergastolo del dolore

Furci. La panchina rossa e la testimonianza di due mamme condannate all’ergastolo del dolore

Carmelo Caspanello

Furci. La panchina rossa e la testimonianza di due mamme condannate all’ergastolo del dolore

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lunedì 13 Marzo 2017 - 23:41

Lotta alla violenza sulle donne, istituzioni e cittadini rispondono con una massiccia presenza all'iniziativa del Centro "Al tuo fianco", presieduto da Cettina La Torre

FURCI. Una panchina rossa, colore del sangue. Il sangue versato da donne vittime di violenza. La “Panchina” per la vita sorge sul lungomare di Furci, nella piazza al centro della litoranea. Da sabato sera è un luogo simbolo della lotta alla violenza in genere. A dare le ultime pennellate sono stati il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone; il sindaco Sebastiano Foti; il capitano Arcangelo Maiello, comandante della Compagnia dei carabinieri di Taormina; Maria Andaloro, ideatrice della campagna “Posto occupato”, gli alunni dell’Istituto superiore di Furci; Vera Squadrito e Giovanna Zizzo (mamme di due ragazze vittime di femminicidio, nella seconda foto) e Cettina La Torre, presidente del centro antiviolenza “Al tuo fianco”, che sorge a Furci. In assenza del presidente, l’ordine degli avvocati di Messina è stato rappresentato dall’avvocato Giovanni Villari. Nutrita la partecipazione alla manifestazione.

Tanti gli amministratori del comprensorio. Toccanti le parole delle mamme di Laura e Giordana, uccise rispettivamente a 11 e 20 anni. Una testimonianza di dolore, delusione (verso le istituzioni che avrebbero voluto più vicine) e sconforto. Ma allo stesso tempo quelle erano anche parole di grande speranza affinché certi episodi non accadano, intervenendo ai primi campanelli d’allarme. Giordana è stata ammazzata dall'ex fidanzato. "Mia figlia era cambiata – sottolinea Vera Squadrito – era stata praticamente annullata e svuotata. Ha subìto violenze che abbiamo denunciato. Ma è stata assassinata alla vigilia della prima udienza. La mia vita è finita con lei. E' come se mi avessero dato l'ergastolo del dolore". Ad assassinare Laura, invece, è stato il papà. "E purtroppo non avevo avvertito campanelli d'allarme", dice la mamma, Giovanna Zizzo. Genitori che adesso vanno nelle scuole e mei luoghi in cui vengono invitati. "Manifestazioni come questa di Furci, della panchina rossa – chiosano all'unanimità – sono molto importanti. Ma allo stesso tempo occorrono leggi adeguate a combattere il fenomeno".

Agli interventi istituzionali sul lungomare, ha fatto seguito una fiaccolata, snodatasi lungo la Statale 114, per poi tornare al luogo simbolo dell’iniziativa. Alla panchina rossa. Una immagine che deve indurre alla riflessione. “Certi episodi – ha chiosato l’avvocato Cettina La Torre – non sono poi così lontano da noi”.

Carmelo Caspanello

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