La cerimonia celebrata dalla consigliera Liliana Tona
TAORMINA. Tea e Tania sono le prime donne ad essersi unite civilmente a Taormina. La cerimonia è stata celebrata nello splendido scenario del Palazzo Duchi di Santo Stefano. A presiedere il rito dell’Unione civile di Tea Romeo (taorminese) e Tania Gatto, è stata la consigliera comunale Liliana Tona.
Mancu li cani…
Mancu li cani…
L’AUTORE DELL’ARTICOLO NON HA SCRITTO CHI E’ IL MARITO E LA MOGLIE. SIA PRECISO TRA TEA E TANIA CHI E’ IL MARITO? QUESTO E’ FONDAMENTALE E OBBLIGATORIO, ALTRIMENTI CHE MATRIMONIO E’? SE UNO NON LI PUO’ CHIAMARE SECONDO LEGGE QUALCHE ANZIANA MESSINESE DIRA’: GESU GESU A NOMI DI GESU.
L’AUTORE DELL’ARTICOLO NON HA SCRITTO CHI E’ IL MARITO E LA MOGLIE. SIA PRECISO TRA TEA E TANIA CHI E’ IL MARITO? QUESTO E’ FONDAMENTALE E OBBLIGATORIO, ALTRIMENTI CHE MATRIMONIO E’? SE UNO NON LI PUO’ CHIAMARE SECONDO LEGGE QUALCHE ANZIANA MESSINESE DIRA’: GESU GESU A NOMI DI GESU.
E CHI SE NE STRAFREGA!!!!!!!!!!!!!
E CHI SE NE STRAFREGA!!!!!!!!!!!!!
Signor Giovannino visto che è così curioso le rispondo direttamente , tra Tania e me nessuna delle due ha la necessità di essere marito …. NB qui si parla di unione civile e NON MATRIMONIO … E inoltre vista la cronaca nera degli ultimi tempi … A noi un marito che , in quanto tale , si sente in DIRITTO di ridurre a brandelli la propria MOGLIE NO GRAZIE … NON SERVE . Detto questo EVVIVA L AMORE … La vostra invidia sarà la nostra forza ! T&T
Signor Giovannino visto che è così curioso le rispondo direttamente , tra Tania e me nessuna delle due ha la necessità di essere marito …. NB qui si parla di unione civile e NON MATRIMONIO … E inoltre vista la cronaca nera degli ultimi tempi … A noi un marito che , in quanto tale , si sente in DIRITTO di ridurre a brandelli la propria MOGLIE NO GRAZIE … NON SERVE . Detto questo EVVIVA L AMORE … La vostra invidia sarà la nostra forza ! T&T
Ancora non riesco a capire perché tanta gente è contraria ad una celebrazione per cui non è stata neppure invitata.
Ancora non riesco a capire perché tanta gente è contraria ad una celebrazione per cui non è stata neppure invitata.