Sentenza d'appello per una vecchia inchiesta sulle estorsioni e l'usura nella zona sud. Alla sbarra presunti appartenenti ai clan del Cep e di Mangialupi. Gli arresti scattarono nel 1999 dopo un agguato ad un commerciante.
Una vecchissima inchiesta, risalente addirittura al 1999, è arrivata finalmente a conclusione del processo d’Appello. Quattordici anni che hanno inevitabilmente prodotto parecchie prescrizioni. Si tratta dell’operazione antimafia “Sole d’Autunno” che il 9 novembre del 1999 portò la Squadra Mobile ad arrestare presunti affiliati ai clan del CEP e di Mangialupi, capeggiati da Rosario Tamburella e Alessandro Cutè, dediti alle estorsioni ed all’usura.
I giudici d’appello hanno deciso tre conferme e quattro riduzioni di pene e cinque prescrizioni. La pena più alta, 10 anni, è toccata a Salvatore Mauro, quindi 6 anni ed 8 mesi sono stati inflitti a Giuseppe Scotto e Giovanni Curreri, 5 anni a Roberto Piccolo. Dichiarata la prescrizione per Rinaldo Giordano, Salvatore Borgia, Alessandro Cutè, Pietro Ruggeri e Gennarino Briganti. A far scattare le indagini della mobile un agguato al commerciante Giuseppe Oteri a Galati Marina. Partendo da questo episodio è stato possibile ricostruire il pressing dei clan su di lui e su altri operatori economici prima con le richieste di denaro per proteggere gli esercizi commerciali e poi strozzando quelli in difficoltà economiche con un vorticoso giro d’usura.