Il fabbisogno annuale di sangue a Messina è di 12mila 500, ne mancano ben 8mila e bisogna chiedere aiuto alle altre province della Sicilia orientale
“San Valentino. Dona… un gesto d’amore” è il leitmotiv dell’evento di pre-donazione di sangue, aperto a tutti, che si svolgerà mercoledì 14 febbraio negli spazi del Rettorato (dalle ore 8.30 alle 13), e che, stamane, è stato presentato in Sala Senato, nel corso di una conferenza stampa. All’incontro erano presenti il direttore generale dell’Ateneo, prof. ssa Daniela Rupo, il presidente dell’Avis Messina, Francesco Previte, ed i rappresentanti delle associazioni studentesche co-organizzatrici della manifestazione: Francesco Campione (presidente Aegee Messina) e Vincenzo Ristagno (vicepresidente Esn Messina). Numerose, poi, le associazioni studentesche aderenti all’iniziativa, tra queste l’associazione Morgana che durante la conferenza stampa è stata rappresentata da Laura Fazzone.
L’obiettivo degli studenti, il cui contributo nell’organizzazione dell’evento è stato fondamentale, è quello di stimolare la buona pratica della donazione di sangue e, contestualmente, sensibilizzare ed integrare gli studenti internazionali, attualmente nella nostra città, affinché riescano ad entrare a far parte della rete solidale cittadina e nel tessuto sociale della realtà ospitante.
“L’emergenza sangue – ha spiegato il dott. Previte – è un tema che, purtroppo, affligge tutto il territorio nazionale e in particolare la nostra città. I giovani rappresentano il futuro del mondo e, infatti, la fascia di donatori di età compresa tra i 18 e i 35 anni è cruciale per il mantenimento e l’implementazione del sistema di donazioni di sangue. Si tratta di un gesto di solidarietà umana, dal grande valore civile e morale che consente di cambiare la vita a tutti coloro che ne hanno bisogno. Oggigiorno nel territorio messinese il fabbisogno annuale di sacche di sangue si attesta a quota 12mila 500. Sulla base della risposta ottenuta, il gap è di circa 8mila sacche di sangue ogni anno. Per coprire la differenza basterebbero solamente 25 donazioni in più al giorno e la popolazione universitaria sarebbe in grado, da sola, di sopperire alle mancanze odierne. Attualmente, preleviamo il sangue dai territori di Ragusa, Siracusa, Catania e Piazza Armerina, beneficiando di un circuito regionale virtuoso tendente a livellare il più possibile le cifre delle sacche di sangue in tutta la Sicilia. Con buona volontà possiamo farcela, perché la città di Messina nell’emergenza ha sempre dimostrato il suo grande cuore”.
“Siamo ben lieti – ha commentato la prof.ssa Rupo – di ospitare questo evento ed offrire i nostri spazi per contribuire alla promozione di questa importante attività a beneficio della collettività. Molti non sanno di poter donare o di essere in grado di farlo. Una maggiore consapevolezza delle condizioni di base, anche attraverso attività divulgative, è molto importante per far conoscere in maniera più strutturata le potenzialità dell’iniziativa, l’impatto della raccolta di sangue sul sistema ed il lavoro svolto dall’Avis”.